UMBERTO BOSSI E GIANCARLO GIORGETTI
Claudia Voltattorni per il “Corriere della Sera”
Ci mancava solo il flipper. Il sistema elettorale detto Rosatellum, dal nome del deputato di Italia viva Ettore Rosato che lo ha ideato, prevede tra le altre cose che gli elettori di una regione possano indirettamente far eleggere un candidato in un'altra. Il voto come una pallina del flipper.
Un meccanismo che nelle ultime 48 ore ha fatto passare dalle stelle alle stalle (e viceversa) molti deputati e senatori. E che in molte regioni ha mandato in tilt il Viminale e il sito «Eligendo» («sono dati ufficiosi», è stato ribadito) illudendo (o facendo disperare) molti aspiranti parlamentari. Basti pensare ad Umberto Bossi, uscito dal Parlamento dopo 35 anni, e rientrato dopo appena due giorni alla Camera nel collegio plurinominale Lombardia 2, scalzando la Cinque Stelle Alessandra Todde che dalla Lombardia è tornata in Sardegna lasciando a casa la compagna di partito Susanna Cherchi seconda in lista. Così è rientrato a Bergamo anche il tesoriere della Lega Giulio Centemero.
alessandra todde mario turco giuseppe conte paola taverna michele gubitosi
Ma non sono i soli. «Mi ero già accorto dell'errore, quindi non l'ho presa malissimo» racconta Paolo Nicolò Romano, candidato dell'Alleanza verdi-sinistra, deputato per poche ore e poi fuori dalla lista. È stato prudente ed ha aspettato prima di festeggiare: «Il partito mi aveva chiesto di fare una conferenza stampa, ho chiesto io di sconvocarla all'ultimo, perché non mi tornavano i numeri, ho avuto ragione, manderò un curriculum al Viminale», sorride.
ETTORE ROSATO MEME
Enza Bruno Bossio del Pd comunica sulla sua pagina Facebook l'esclusione a favore di Elisa Scutella (M5S) per la riassegnazione dei seggi in Calabria che ne ha tolto uno ai dem dandolo ai Cinque Stelle: «Esiste il problema di una legge elettorale pessima e farraginosa». Per lo stesso «effetto flipper», in Umbria esce Catia La Porta (Fratelli d'Italia) ed entra Catia Polidori (Forza Italia). E resta fuori dal Parlamento anche Valentino Valentini, storico collaboratore di Silvio Berlusconi candidato in Emilia Romagna.
CARLO CALENDA MATTEO RENZI ETTORE ROSATO
La pattuglia dei futuri 600 parlamentari (400 alla Camera e 200 al Senato) della XIX Legislatura è quindi in attesa dell'algoritmo che assegnerà i seggi in proporzione in ciascuna regione e del passaggio ufficiale delle Corti d'Appello e della Corte di Cassazione.
Sono in tutto ancora 44 (33 alla Camera e 11 al Senato) i seggi da destinare. E di ora in ora gli schieramenti devono rimettere mano ai nomi di chi entra e chi esce. Vanno calcolati quei senatori e deputati che subentreranno ai candidati eletti in più di un collegio, che prenderanno posto nel seggio dove hanno ricevuto meno voti.
MARIASTELLA GELMINI - CARLO CALENDA - MARA CARFAGNA
È il caso ad esempio di Mariastella Gelmini (Azione) eletta a Firenze nel posto lasciato libero da Matteo Renzi che va in Campania, o della dem Lia Quartapelle a Milano al posto di Enrico Letta eletto in Veneto, o del viceministro leghista Alessandro Morelli senatore a Milano al posto di Matteo Salvini eletto in Puglia.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Giorgia Meloni risulta vincente in cinque collegi proporzionali: eletta all'uninominale le subentreranno tutti i cinque secondi. Al pluricandidato Berlusconi, eletto nell'uninominale al Senato, subentrano Maurizio Gasparri nel Lazio e Paolo Barelli in Campania. Poi ci sono i 9 parlamentari europei eletti che lasceranno Bruxelles per tornare a Roma. A loro subentrano i primi non eletti. Per Carlo Calenda (Azione), ad esempio, c'è pronto il dem Achille Variati. Più complicato per Berlusconi e Antonio Tajani (FI): ci sono Lara Comi e Alessandra Mussolini, ma entrambe non hanno ancora accettato il posto.
GIORGIA MELONI