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    EFFICIENZA LOMBARDA UN PAR DI PALLE! – NEGLI AEROPORTI DI MILANO CHI RIENTRA DAI PAESI A RISCHIO NON VIENE SOTTOPOSTO AD ALCUN TAMPONE: DA PALERMO A TORINO TUTTI SI SONO ORGANIZZATI PER I TEST NEGLI SCALI, MA I GAZEBO A MALPENSA FORSE SARANNO OPERATIVI DA DOMANI – CHI ARRIVA A ORIO AL SERIO E LINATE DOVRÀ CONTATTARE UNA ASL E PRENOTARE IL TAMPONE: C’È CHI PARLA DI ATTESE DI OTTO GIORNI E NON C’È L’OBBLIGO DELLA QUARANTENA FIDUCIARIA – SOLO IERI A ROMA TROVATI 30 POSITIVI…


     
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    1. In aeroporto decine di positivi «Test su chi sbarca dalla Francia»

    Mauro Evangelisti per “Il Messaggero”

     

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    IL FOCUS ROMA I numeri fotografano le dimensioni del fenomeno. In un solo giorno, grazie all'esecuzione dei tamponi agli arrivi, negli aeroporti romani (Fiumicino e Ciampino) sono stati trovati 30 positivi provenienti dai quattro Paesi considerati a rischio (Spagna, Croazia, Malta e Grecia). Non sono solo romani, ma di varie regioni, abruzzesi come umbri, di fatto gli operatori della Regione Lazio, in collaborazione con Aeroporti di Roma, «stanno offrendo un servizio al Paese», dice l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato. A Venezia, per fare un altro esempio, tra sabato e domenica (dunque in due giorni), sono stati trovati 48 positivi che rientravano dai quattro Paesi grazie ai tamponi (eseguiti sia in aeroporto, sia nelle strutture sanitarie).

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    IL FILTRO Una frequenza così elevata tra chi sbarca negli aeroporti italiani, dice anche altro: l'obbligo dei tamponi è scattato il 13 agosto, quanti italiani sono rientrati positivi dalle vacanze all'estero senza essere stati intercettati dal sistema sanitario nazionale? Tra l'altro, mentre Roma e Venezia e una serie di altri aeroporti come Perugia, Torino e Pescara, per fare alcuni esempi, stanno eseguendo i test agli arrivi, a Milano è ancora tutto fermo. «Per una volta Roma è stata molto più efficiente», infierisce D'Amato. In effetti, la Lombardia ancora si deve organizzare, si stanno allestendo dei gazebo, forse si comincerà domani, a Malpensa.

     

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    Nell'attesa, chi torna dai quattro Paesi (Croazia, Spagna, Malta e Grecia) deve comunicarlo all'azienda sanitaria della sua città e aspettare di essere convocato per eseguire i tamponi. In Italia ieri sono tornati ad aumentare i nuovi casi positivi: sono stati 403, il giorno prima erano 320. La regione con più contagi è il Veneto (60), seguita dalla Lombardia (50). Cinque i decessi. Il dato su cui vigilare è un altro, continuano ad aumentare i ricoveri: da 810 a 842, stabili le terapie intensive a 58. Il numero di coloro che sono attualmente positivi, che era sceso anche sotto 12mila, ora è risalito sopra 15mila, anche se per fortuna la maggior parte è asintomatica.

     

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    C'è un altro nodo, molto delicato, da sciogliere sul fronte degli arrivi dall'estero che hanno contribuito a fare risalire la curva: il numero dei nuovi contagiati sta crescendo ogni giorno anche in altri paesi come Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo. Non è un errore controllare solo chi arriva da Spagna, Grecia, Croazia e Malta? L'incidenza di nuovi casi negli ultimi quattordici giorni sulla base di centomila abitanti in Grecia è a 23,2, in Belgio a 60,8, in Francia 41,4, in Lussemburgo a 98,4, in Olanda a 46,3. Perché c'è l'obbligo di tamponi, tra quei Paesi, solo per chi torna dalla Grecia?

     

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     Una logica esiste: la Grecia, in particolare Corfù e Mykonos, ha molti casi concentrati dove ci sono i turisti e dunque molti italiani stanno tornando contagiati da quelle località. Però che sia in corso una verifica della lista è confermato anche dal Ministero della Salute. Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, a SkyTg24: «In Francia c'è un numero crescente di contagiati da coronavirus. Se chi arriva dalla Francia non ha l'obbligo del tampone come per altri Paesi europei, non è detto che la lista non venga aggiornata».

     

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    PRESSIONE Ma c'è sempre un problema: il sistema delle Regioni reggerà se si aumenterà il numero dei passeggeri a cui effettuare un tampone all'arrivo? La Regione Lazio ha rilanciato con un'altra proposta al Ministero della Salute: chiediamo di effettuare il tampone prima di partire da determinati Paesi; non ti imbarchi sull'aereo diretto in Italia, se non hai un documento che certifichi la negatività.

     

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    Questo obbligo potrebbe riguardare solo il cittadino straniero che vuole visitare l'Italia. Per capire: già oggi un italiano che torna dalla Spagna o dalla Grecia può anticipare i tempi e, se trova un laboratorio sul posto, eseguire il tampone 72 ore prima del rientro in modo da evitare le attese in Italia. Ma molti rinunciano, perché se risulti positivo, devi restare in un Paese straniero in attesa di negativizzarti. Uno spagnolo che vuole venire a visitare Roma, invece, potrebbe preferire il tampone prima di partire.

     

    Tra coloro che sono stati trovati positivi a Fiumicino ieri, c'erano viaggiatori iberici. Ora dovranno restare chissà quanto in Italia per curarsi o comunque isolarsi. Se ne hanno la possibilità e sono asintomatici affitteranno un appartamento, altrimenti saranno assistiti dal nostro sistema sanitario. Il tampone, prima di partire, avrebbe evitato il problema e ridotto il lavoro per gli operatori italiani negli aeroporti o nei drive in.

     

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    2. Niente tamponi a Malpensa”. Le vacanze dei vercellesi dalla Grecia al Sant’Andrea

    Maria Cuscela e Stefano Fonsato per "www.lastampa.it"

     

    Scordatevi i tamponi all’aeroporto, se scegliete un volo dai Paesi a rischio Covid a Milano Malpensa. Bisogna ricorrere per forza al servizio offerto dall’Asl, una volta rientrati in città. E’ successo anche ad alcuni vercellesi che, partiti per le vacanze seguendo disposizioni e accortezze sanitarie, sono tornati con tutt’altre norme da seguire. Sono le conseguenze delle vacanze all’estero ai tempi del coronavirus.

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    Chi parte per le quattro mete da tenere sotto controllo, secondo il Governo italiano, ovvero Malta, Croazia, Spagna e Grecia, è avvertito: «Una coppia che ha trascorso le vacanze nell’isola di Kos ha dovuto sottoporsi a tampone, in questi, giorni, perché di rientro appena dopo il 13 agosto, data in cui sono scattate le nuove regole», spiega Alessandro Bonino, titolare dell'agenzia Wer Celt di via Verdi.

     

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    Il vero problema da affrontare, però, è quello all’aeroporto più utilizzato dai vercellesi. «Gli scali milanesi, in particolare Malpensa, non stanno effettuando i tamponi: cinque miei clienti, di ritorno da Creta, sono stati costretti ad effettuarli in città - spiega invece Andrea Moscatelli di Penny Tour, agenzia viaggi in corso Libertà -. Diversa la situazione a Roma-Fiumicino, Torino-Caselle, Bologna e Venezia, in cui controlli e verifiche stanno procedendo regolarmente. In data 30 agosto ho una famiglia che deve partire per le Baleari, nella fattispecie Formentera, ovviamente da Milano e, allo stato dell’arte, c'è tanta confusione. Purtroppo i vertici regionali lombardi stanno gestendo male la situazione».

     

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    «Dopo l’ordinanza firmata dal ministro giovedì, un gruppo di nostri otto clienti che avrebbe dovuto partire il giorno successivo per la Grecia ha rinunciato», segnalano dalla Walser Viaggi di Varallo. E ancora: «Molte persone, anche chi non è nostro cliente, chiamano per avere chiarimenti: facciamo il possibile per essere d’aiuto anche se districarsi non è semplice». Confermano dalla Tursiope Viaggi di Borgosesia: «Non avevamo comitive nelle mete a rischio, ma riceviamo tante richieste di informazioni sui tamponi: li dirottiamo alla Asl per indicazioni più precise. Negli aeroporti di Roma i controlli sono effettivamente partiti ma a Milano pare che non partano prima di domani».

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    Le certezze? Poche davvero: «E’ una stagione durissima per il nostro settore, lo stesso vale per i prossimi mesi. Ma stringiamo i denti, impostando il lavoro più che altro su appuntamento e cercando di accontentare le diverse richieste». Come si devono comportare esattamente i vercellesi di rientro dalle località succitate?

     

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    E’ necessario chiamare il centralino degli ospedali di Vercelli (0161-593111) e Borgosesia (0163-426111). «La telefonata - ricordano all’Asl - sarà inoltrata ad operatori dedicati che prenoteranno il tampone. Sarà possibile contattare il centralino dalle ore 8 alle ore 20 di tutti i giorni, sabato e festivi compresi. Fino a quando non sarà arrivato esito dei tamponi gli utenti coinvolti dovranno rimanere in isolamento. Anche chi rientra da altri Paesi, contattando il centralino tramite il servizio dedicato, potrà avere chiarimenti e delucidazioni.

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