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    UNA GENERAZIONE FRAGILE: TRA I RAGAZZI SI DIFFONDONO ANSIA DA PRESTAZIONE, PAURA DEL CONFRONTO, SENSO DI INADEGUATEZZA - DOPO IL LOCKDOWN IL TASSO DI ABBANDONO SCOLASTICO È AUMENTATO E I BOCCIATI PER TROPPO ASSENZE AUMENTANO - GLI STUDENTI SONO TORNATI IN CLASSE PIÙ AGGRESSIVI E MENO PREPARATI. SE A UNA DEBOLEZZA PSICOLOGICA SI AGGIUNGE UNA SITUAZIONE ECONOMICA INSTABILE IL RISULTATO È LO SCIVOLAMENTO NELL’ISOLAMENTO SOCIALE…


     
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    Estratto dell'articolo di Ilaria Venturi per “la Repubblica”

     

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    Quando Beatrice sentiva che le mancava l'aria, chiedeva di andare a casa prima. Anche la minima verifica, per lei, era insostenibile. L'educatore di Save the children chiamato a farle da tutor online per aiutarla in italiano all'inizio vedeva nello schermo solo una sua ciocca di capelli. La compagna Eleonora condivideva la stessa paura di non farcela. Entrambe al primo anno di un istituto superiore di Torino. Anche Polly, genitori moldavi, al secondo quadrimestre della prima media in provincia di Venezia si era bloccata: «Sono indegna».

     

    La lettera che preannunciava la bocciatura era già arrivata, ma dietro alle insufficienze in pagella pesava la solitudine di una ragazzina dai lunghi capelli e dall'autostima zero. Silvia è scoppiata a piangere in presidenza, istituto professionale di Firenze: «La prof in palestra favoriva l'altra squadra: l'ho insultata, non so cosa mi è preso, sono andata fuori di testa». Nomi di fantasia, storie vere. Ragazze e ragazzi sulla soglia delle aule scolastiche: basta un passo sbagliato per perderli.

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    Rientrati dopo due anni di pandemia, si sono ripresentati all'appello delle medie e delle superiori più fragili, più arrabbiati. Isolati o aggressivi, meno preparati. Ed è allarme nelle scuole per una fascia grigia che rischia di andare a ingrossare le file degli abbandoni. I docenti raccontano che crescono le diagnosi di disturbo da ansia sociale, «mai viste prima certificate dalle Asl». I presidi parlano di classi prime ingestibili.

     

    A preoccupare sono le troppe assenze conteggiate già ora, al primo trimestre. Il segnale è arrivato a giugno di quest' anno: i bocciati per troppe assenze sono stati quasi 74mila ragazzi, oltre 67mila alle superiori. «Non scrutinabili», vuole un gergo scolastico che sa di timbro postale. Contano quanto gli abitanti di città come Asti o Caserta, ma non contano.

     

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    Nei licei e istituti tecnici e professionali si è passati dal 2,8% di studenti non scrutinati per mancata validità dell'anno scolastico nel 2018-19 al 3,1% del 2021-22, con punte intorno al 4% in Calabria, Sicilia, Marche e Puglia e il record della Sardegna al 6,2%. «Una parte di loro è destinata ad allargare il numero di chi abbandona» traduce Marco Rossi- Doria, presidente di "Con i bambini". Non ha dubbi Arduino Salatin, voce della commissione sulla dispersione scolastica dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza: «Che l'assenza sia un predittore di dispersione è fuori discussione». […]

     

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    «La pandemia ha schiacciato i bisogni famigliari verso il basso, ora l'ansia è arrivare a fine giornata e le carriere scolastiche dei figli passano in secondo piano», spiega. Chi proviene da contesti difficili è destinato ad abbandonare la scuola. «Qui bisogna agire, non dopo», insiste Colomba Punzo, preside di Ponticelli. Michele Gramazio, preside al tecnico e professionale Einaudi di Foggia, allarga le braccia: «Perdiamo il 20% di alunni nelle prime, ma cosa possiamo fare? […]

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