Estratto dell'articolo di Fabrizio Peronaci per www.corriere.it
L ANGELO DI GIULIO MONTEVERDE
Tre oggetti trovati all'interno del cimitero monumentale Verano, tra tombe abbandonate e sterpaglie alte un metro, rilanciano il giallo della scomparsa di Emanuela Orlandi (e quello collegato di Mirella Gregori) nel più macabro dei modi: un barattolo di vernice, una chiave con una sequenza numerica, una moneta.
A recuperare i tre indizi sono stati, nei giorni scorsi, alcuni studiosi della vicenda della «ragazza con la fascetta», ed è proprio questo il punto: la foto iconica della quindicenne con il nastro sulla fronte, stampata sui manifesti all'indomani della scomparsa (22 giugno 1983), oggi fornisce una traccia inedita, inquietante. Una novità che potrebbe preludere a sviluppi sorprendenti, se si pensa che nello stesso camposanto è ambientato un altro enigma funerario, l'incredibile furto della bara della 17enne Katy Skerl, il cui omicidio, avvenuto nel gennaio 1984, è stato in tempi recenti posto in relazione al caso Orlandi-Gregori.
OGGETTI RITROVATI DIETRO L ANGELO DI GIULIO MONTEVERDE
Delitti, adolescenti sparite, simbologie in luoghi sacri. Sembra fantasy, ma è realtà. Per una corretta ricostruzione, è necessario un passo indietro. Era il luglio 2013 quando si venne a sapere che ignoti vandali avevano mutilato la statua dell’Angelo del dolore, realizzata dallo scultore Giulio Monteverde (1837-1917) per decorare la cappella di famiglia, posta nell'area del Pincetto. La notizia, pubblicata solo da siti specializzati, passò in sordina.
ORLANDI CONTRO IL CLERO - MEME BY SHILIPOTI
E - soprattutto - non fu evidenziato un dettaglio. L'angelo di Monteverde, autentico capolavoro dell'arte funeraria europea, ha un particolarità: indossa una fascetta tra i capelli mossi, lunghi. Se tale dettaglio fosse diventato di dominio pubblico, un dubbio sarebbe stato lecito: la scelta di vandalizzare precisamente quella statua andava letta come un rimando diretto, anche piuttosto esplicito, alla storia di Emanuela Orlandi? Il furto della bara della Skerl, d'altra parte, è stato scoperto nel 2022, ma nel 2013 era già avvenuto: qualcuno che «bazzicava» tra le tombe con losche intenzioni, quindi, già c'era.
LA VERITA SUL CASO ORLANDI - VIGNETTA BY MACONDO
Passano una decina d'anni ed eccoci all'oggi, al ritrovamento dei «reperti». Si tratta di un barattolo di vernice verde, arrugginito e svuotato per oltre metà; di una chiave d'auto molto vecchia, sulla quale appaiono quattro numeri (1-6-2-6), riconducibile forse a una Fiat di piccola cilindrata o a una Mini anni Settanta; e di una moneta da cento lire, molto deteriorata, emessa nel 1956.
I tre oggetti si trovavano nell'intercapedine dietro l'angelo marmoreo con la fascetta in testa, le dita della mano destra mozzate e anche la canna della tuba (lo strumento musicale tenuto lungo il fianco sinistro) troncata di netto, evidente frutto di un atto vandalico mirato, volontario. [...]
EMANUELA ORLANDI 5
Ma quale potrebbe essere l'obiettivo dell'oscura «entità» (una o più persone) che si cela dietro questa macabra sciarada? Mandare messaggi sottotraccia sull'affaire Orlandi-Gregori-Skerl è la lettura più immediata, ma potrebbe anche trattarsi (e qui ci spostiamo nel campo della psicopatologia criminale) di una sfida agli inquirenti a cercare gli indizi giusti che portino all'assassino-sequestratore, animata dal desiderio, magari inconscio, di essere catturato.
emanuela orlandi vatican girl
«La prima considerazione da fare - riflette una docente universitaria, studiosa di arte e simbologie funerarie - è che, nella sterminata iconografia degli angeli-custodi dell'Aldilà, solo Giulio Monteverde, uno degli scultori più raffinati dell'Ottocento, ha scelto una figura che indossa una fascetta tra i capelli. Il secondo punto, importante, è che al Verano ci sono tre angeli di Monteverde, ma solo quello collocato nella cappella dove è avvenuta la profanazione ha il nastro sulla fronte». [...]
Katy Skerl 3 mirella gregori