Da la Stampa
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La Russia ha lanciato una campagna globale di disinformazione, anche in Italia, per scaricare la colpa dell' epidemia di coronavirus sugli Usa, accusandoli di aver creato il virus per danneggiare la Cina. La denuncia viene dal Global Engagement Center del dipartimento di Stato, che ha preparato un rapporto per rivelare i dettagli dell' operazione, modellata su quella condotta nel 2016 per interferire nelle presidenziali.
Secondo gli investigatori americani, a partire dal 20 gennaio i media russi finanziati dallo stato, come RT e Sputnik, hanno iniziato a diffondere messaggi ostili all' Occidente sul coronavirus. Dal giorno dopo migliaia di account su social media come Facebook, Twitter e Instagram, hanno rilanciato queste accuse, pubblicando post molto simili in inglese, spagnolo, italiano, tedesco e francese. Parecchi di questi account erano già noti all' intelligence americana, perché erano stati attivi nella distribuzione della propaganda di Mosca su temi come la guerra in Russia, la protesta dei giubbotti gialli in Francia, e le manifestazioni in Cile.
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Gli investigatori sospettano che non si tratti di bots, ma vengono gestiti da agenti governativi: «È improbabile che possa essere una coincidenza. Quando i media russi hanno iniziato a lanciare la teoria, gli account russi hanno preso a promuoverla a livello planetario. Lavorano insieme, giornalmente, con frasi, toni e ritmo identico. Non sono robot: ci sono persone vere dietro alla tastiera».
I messaggi in molti casi sono uguali, tradotti da una lingua all' altra. Avanzano il sospetto che il Covid-19 sia in realtà un' arma biologica sviluppata dalla Cia, per «combattere la guerra economica contro Pechino» e diffondere nel mondo un messaggio anticinese. Anche Bill Gates è stato falsamente accusato di fare parte del complotto.
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Il capo del Global Engagement Center Lea Gabrielle e altre fonti spiegano che quanto avviene «è tipico della dottrina russa sul confronto informativo. Il numero mondiale di casi di coronavirus non ha ancora raggiunto il picco, per cui la strategia è sfruttare l' ambiente informativo in modo molto poco costoso ma altrettanto efficace, per seminare discordia tra la Cina e noi, o per ragioni economiche».
Il sottosegretario di Stato per l' Europa e per l' Eurasia, Philip Reeker, aggiunge una valutazione politica: «L' obiettivo della Russia è seminare la discordia e minare dall' interno le istituzioni statunitensi e i loro alleati, anche attraverso campagne sotterranee e perniciose. Disseminando la disinformazione sul coronavirus, gli attori russi in maniera subdola scelgono ancora una volta di mettere a rischio la sicurezza pubblica a discapito della risposta globale».
Mosca non è nuova a queste iniziative. Durante la Guerra fredda, il Kgb aveva diffuso la teoria che l' Aids era stato creato dagli scienziati americani per ragioni politiche. Più di recente, nel 2016 e ancora adesso in vista delle presidenziali di novembre, l' intelligence russa ha condotto e sta conducendo campagne di disinformazione per influenzare l' esito del voto.
Le teorie cospirative sul Covid-19 non sono mancate neanche negli Stati Uniti, ma ovviamente di segno opposto.
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Il senatore repubblicano Tom Cotton, ad esempio, ha rilanciato il sospetto che il virus sia stato creato come arma biologica in un laboratorio di Wuhan e poi sia sfuggito al controllo o usato per provocare una crisi globale. Washington finora non ha seguito questa strada, ma denuncia la campagna di disinformazione condotta dalla Russia.