Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
hans georg maassen e angela merkel
Germania d' autunno. La lunga estate calda della politica tedesca finisce con una ribellione. «Ora chi è solo, lo sarà a lungo», recita una celebre poesia di Rilke. E in quei versi sembra specchiarsi il destino di Angela Merkel.
Quando gli storici vorranno cercare una data, per indicare l' inizio della fine della sua lunga stagione al potere, probabilmente si troveranno concordi sul 25 settembre 2018, quando i deputati della Cdu-Csu hanno dato il benservito a Volker Kauder, fedelissimo della cancelliera, che li aveva guidati con pugno di ferro sin dal 2005.
VOLKER KAUDER
E' stato un atto di insubordinazione all' autorità di Merkel, il primo contro un cancelliere cristiano-democratico nella storia della Repubblica Federale. Un' umiliazione per la signora, che lo aveva sostenuto con un appello personale ai parlamentari. Di più, che al suo posto sia stato eletto un deputato quasi sconosciuto, Ralph Brinkhaus, conferma che la rivolta puntava dritto al cuore del sistema Merkel.
ANGELA MERKEL
Un' era volge al crepuscolo? È l' ouverture di un lungo addio, come scrivono da giorni i principali analisti tedeschi? O è soltanto un «fatto della democrazia, che contempla anche sconfitte», come ha commentato la cancelliera il giorno dopo la bocciatura?
«Non possiamo dirlo oggi - spiega l' ex ministro degli Esteri, Joschka Fischer - però sappiamo con certezza una cosa: Angela Merkel non si candiderà più per un quinto mandato nel 2021. Il conto alla rovescia è già iniziato. Il vero interrogativo quindi è se ci sarà una frattura politica prima della fine della legislatura, con un ritiro forzato della cancelliera.
In ogni caso il modello Merkel, quello della mediazione depoliticizzata, non funziona più. Come avvenne per Kohl nella seconda metà degli Anni Novanta, d' un tratto lei incarna il passato».
seehofer merkel 4
È dall' estate 2015, dalla fatidica decisione di aprire le frontiere a oltre 1 milione di rifugiati, che Angela Merkel viaggia in acque incerte. E' in quella coraggiosa decisione, cui forse per sempre sarà legata la sua cancelleria, che origina il declino, contestata all' interno e alienata dall' opinione pubblica conservatrice.
«Dovete aiutarmi», disse ai delegati della Cdu nel dicembre 2016, dopo aver annunciato la quarta candidatura. La votarono, ma respinsero la sua politica dell' accoglienza con una mozione congressuale che parlava solo di isolamento ed espulsioni. Poi vennero il tracollo elettorale di un anno fa, con il peggior risultato di sempre per la Cdu; il fallimento dei negoziati per la coalizione Giamaica con Verdi e liberali; la resurrezione di una Grosse Koalition sempre più striminzita, stanca e incapace di dare nuova direzione al Paese.
seehofer merkel 1
Certo si possono invocare altre ragioni per spiegare l' involuzione di Merkel, stretta fra le pressioni della Csu bavarese, preoccupata di recuperare il terreno perduto a destra e le ansie esistenziali degli alleati socialdemocratici, anche loro travolti dalla crisi generale della sinistra europea.
Ma è stata soprattutto lei a smarrire il leggendario «senso di Angela per il potere», che le ha consentito di dominare incontrastata la scena politica tedesca e internazionale per quasi 13 anni. È come se il suo sobrio realismo abbia progressivamente perso il contatto con la realtà, fino a farle commettere errori marchiani.
GIUSEPPE CONTE E ANGELA MERKEL
Ultimo in ordine di tempo, il pasticcio del capo dell' intelligence interna, accusato di troppa indulgenza verso l' estrema destra, prima promosso per essere rimosso, poi spostato in un incarico simbolico. Raccontano che nei colloqui confidenziali Merkel dica ormai spesso il contrario di quello che è costretta a dire in pubblico. Segno inequivocabile di esaurimento politico.
hans georg maassen
Angela Merkel è «un' anatra zoppa», come ammette il commissario europeo e compagno di partito Günther Oettinger. E ha davanti un percorso disseminato di trappole. Le prime rischiano di scattare in meno di un mese, il 14 ottobre in Baviera e due settimane dopo in Assia: scontata la sconfitta, un tracollo della Csu nella prima e della Cdu nella seconda può precipitare una resa dei conti interna al Congresso di Amburgo a dicembre, dove Merkel potrebbe essere sfidata per la presidenza del partito, carica che lei ha sempre definito «inseparabile» da quella di cancelliera.
GUNTHER OETTINGER
Ma la partita potrebbe essere solo rinviata alle elezioni europee del 2019. Faremmo sicuramente un errore a sottovalutarla, forse anche questa volta la cancelliera uscirà dall' angolo. Non fosse altro che per assenza di alternative. Ma è difficile dire quanto a lungo sarà in piedi. In Germania c' è già aria di nostalgia.
angela merkel in costume TITOLO LIBERO LA CULONA SI E' SGONFIATA ERDOGAN MERKEL
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