Domenico Agasso per “la Stampa”
CARDINAL ZUPPI PAPA BERGOGLIO
«Papa Francesco non è solo». Sono numerosi gli alti prelati - della Curia romana, del Collegio cardinalizio e del panorama episcopale - che in questi giorni di tensioni e veleni contro il Vescovo di Roma gli garantiscono «piena e indissolubile fedeltà. A lui, al suo magistero e ai capisaldi del pontificato». E alla missione che predica e indica, come spiega un cardinale: «La Chiesa di Francesco è aperta a tutti, nessuno escluso. Tutti sono invitati, ricchi e poveri, vicini e lontani, qualunque sia la condizione di vita di ognuno. È la Chiesa della misericordia che non alza ponti levatoio».
krajewski e papa bergoglio elemosiniere
La grande sfida di Francesco è rappresentata dal Sinodo sulla sinodalità in programma fino al 2024, pensato per rendere la Chiesa più pronta all'ascolto della gente, anche fuori dal recinto cattolico, a dare responsabilità ai laici e alle donne, a rapportarsi con il mondo e la contemporaneità. L'Assise è fumo negli occhi per la galassia tradizionalista.
Attorno a questo programma - e alla persona del Papa - si schierano in un fronte comune prelati di tutto il pianeta.
Padre Georg Ganswein bacia la bara di ratzinger
Innanzitutto, l'asse di Francesco con il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin è saldo. Poi tra i fedelissimi è annoverato il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi. Ci sono i due porporati mandati a portare la vicinanza del Papa alla popolazione ucraina sotto le bombe russe: il fido Elemosiniere Konrad Krajewski, e Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale.
maradiaga
Un nome fortissimo è il presidente della Conferenza episcopale italiana, l'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi: è in totale sintonia con Bergoglio, allo stesso tempo è molto apprezzato anche per le sue capacità di dialogo con tutte le correnti ecclesiali. Altra figura preziosa alla causa è il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente delle Conferenze episcopali d'Europa.
monsignor vincenzo paglia
C'è monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Poi Marcello Semeraro, Óscar Rodríguez Maradiaga, Claudio Gugerotti, José Tolentino de Mendonca. Monsignor Nunzio Galantino, presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica. Padre Enzo Fortunato, uno dei volti più noti del francescanesimo. Il laico Paolo Ruffini, prefetto della Comunicazione.
Un ruolo teologico cruciale lo ricopre l'arcivescovo di Vienna cardinale Christoph Schönborn, allievo di Joseph Ratzinger. Negli Usa Wilton Gregory, Washington; Joseph Tobin, Newark; Blase Cupich, Chicago; Robert McElroy, San Diego.
papa francesco bergoglio e monsignor gaenswein
E c'è la base. Per esempio, una lettera aperta è stata diffusa per invitare monsignor Georg Gaenswein a bloccare la pubblicazione del libro che ha già scatenato polemiche.
L'ha scritta un prete della diocesi di Bergamo, don Alberto Varinelli, il cui appello è stato condiviso sui social da diversi sacerdoti: «Quel testo è molto atteso dalle frange ostili al papa, e se vi saranno attacchi a Francesco farà molto male all'unità della Chiesa».
Nel frattempo, un presule che ha incontrato il Papa in queste ore assicura di averlo visto «tranquillo, a parte il lutto per Benedetto XVI. E pronto a tirare dritto senza farsi condizionare dalle offensive strumentali».
IL LIBRO DI PADRE GEORG GAENSWEIN - NIENT'ALTRO CHE LA VERITA
Il Pontefice riprende gli appuntamenti istituzionali e normali della sua agenda, a cominciare da stamattina, con il discorso al corpo diplomatico. Il 31 gennaio partirà per il viaggio in Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan. E nel frattempo ha attuato una mossa che ha sparigliato le carte, con l'intento di stemperare gli animi: ha ricevuto a sorpresa il vescovo emerito di Hong Kong, il cardinale conservatore Joseph Zen, tra i più aspri critici di Francesco. Zen ha parlato di un colloquio «cordiale e amichevole».