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    CRONACHE DAL FRONTE DI BAKHMUT – L’ESERCITO UCRAINO RESISTE A FATICA ALL’ASSALTO DEI RUSSI CHE HANNO CIRCONDATO LA CITTADINA. LA BATTAGLIA È UN BAGNO DI SANGUE E GLI OSPEDALI DA CAMPO SONO STRACOLMI DI MILITARI MUTILATI – LA TESTIMONIANZA DEI SOLDATI UCRAINI: “NOI SPARIAMO 40 COLPI E I RUSSI RISPONDO CON 200 MA IL RAPPORTO TRA I LORO CADUTI E I NOSTRI È UNO A SETTE” – IERI LA VISITA DEL MINISTRO DELLA DIFESA RUSSO, SERGEI SHOIGU, NEL DONBASS - VIDEO


     
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    Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per “il Corriere della Sera”

     

    MERCENARI WAGNER A BAKHMUT MERCENARI WAGNER A BAKHMUT

    Come mai le forze ucraine non si ritirano subito dalle macerie di Bakhmut, la cittadina ormai quasi del tutto circondata dai russi? «Elementare: dobbiamo uccidere il maggior numero di soldati nemici possibile. Vogliamo che i sopravvissuti tornino a casa per raccontare l’orrore inutile della guerra e le famiglie dei caduti puntino il dito contro Putin.

     

    Saranno i loro morti a spingere la Russia a ritirarsi e firmare la pace» spiegano gli ufficiali dell’unità dell’intelligence incontrata alle periferie del villaggio di Chasiv Yar, che negli ultimi giorni è diventato la base logistica operativa delle brigate che ancora si battono a Bakhmut.

     

    distruzione a bakhmut distruzione a bakhmut

    […] La battaglia infuria: i russi attaccano continuamente, ma gli ucraini hanno inviato rinforzi e ora sono riusciti a riprendere il controllo di alcune centinaia di metri attorno alla via di collegamento alla zona dell’assedio. Ieri il capo di Stato maggiore russo in persona, Sergei Shoigu, ha visitato le aree del Donbass occupate dalle sue truppe per spronare l’offensiva: se prendessero Bakhmut sarebbe il primo successo dopo le gravi sconfitte dell’autunno.

     

    distruzione a bakhmut distruzione a bakhmut

    Ogni tanto contro il cielo si stagliano sagome nere: sono missili e razzi di ogni tipo in entrata e in uscita. I rombi delle esplosioni poco distanti si mischiano al tamburellare delle mitragliatrici; il fumo di una colonna di tank in movimento ammorba l’aria appena sopra una lunga serie di filari d’alberi a mezzo chilometro da noi.

     

    A rispondere per primo è un colonnello 38enne, ex ingegnere civile a Kiev, che accetta solo di rivelare il suo nome, Andrei. […] «Per arretrare c’è sempre tempo. Bakhmut non è come Mariupol la primavera scorsa, dove le nostre linee avanzate distavano quasi 150 chilometri dalle nostre unità accerchiate. Allora l’unica via d’uscita per evitare il massacro dei nostri fu la resa. […] Il rapporto tra i loro caduti e i nostri è uno a sette». […]

    combattimenti bakhmut combattimenti bakhmut

     

    «I russi hanno modificato i loro vecchi Orlan-10, che una volta servivano solo per operazioni di monitoraggio. E stanno producendo nuovi droni kamikaze monouso migliori degli Sheheed iraniani, sono veloci, con buoni sistemi di puntamento: noi dobbiamo studiare come individuarli in tempo, prima che si gettino in picchiata sul bersaglio», continuano i soldati. […]

     

    Un altro problema è la carenza di munizioni. «Noi spariamo 40 colpi e i russi rispondo con 200: continuano a sacrificare uomini, munizioni e armi a getto ininterrotto. La loro qualità è molto bassa, però nella quantità sono imbattibili. Noi stessi sino a pochi giorni fa eravamo acquartierati a Chasiv Yar, ma ci hanno fatto arretrare a causa dei bombardamenti troppo intensi», commenta Yaroslav. Vincerete? «Certo. Non abbiamo alternative, ma la nostra vittoria sarà triste, comporterà tributi di sangue altissimi», dice Andrei.

     

    soldati ucraini a bakhmut soldati ucraini a bakhmut

    A confermare le sue parole sono le immagini di quello che qui chiamano in inglese «stabilization point»: il pronto soccorso da campo appena dietro le prime linee, dove i feriti vengono smistati verso gli ospedali maggiori. Ne troviamo uno a poche centinaia di metri dalla strada. Prendere immagini è quasi impossibile. Il via vai delle ambulanze cariche è ininterrotto. I morti sono chiusi in sacchi di plastica nera stesi su barelle intrise di sangue. Due soldatesse piangono. All’interno almeno dieci soldati vengono curati contemporaneamente. Uno ha perso una gamba, un altro ha i polmoni forati. I medici non vogliono parlare.

    volodymyr zelensky alla base di bakhmut volodymyr zelensky alla base di bakhmut bakhmut ucraina bakhmut ucraina distruzione a bakhmut 2 distruzione a bakhmut 2

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