Elvira Serra per il ''Corriere della Sera''
lulu sul profilo ufficiale della cia
Che si tratti di obiezione di coscienza non è dato saperlo. Di sicuro lo spionaggio non c' entra: non ha lasciato la Cia per entrare nei ranghi dell' Fbi. E si può star tranquilli che userà con coscienza le informazioni acquisite: al limite le utilizzerà per se stessa. Di certo, ha dimostrato che dietro quei suoi occhioni castani, così profondi da intenerire un orco, nascondeva un carattere deciso e ribelle.
Tanto da sdegnare, senza temere ripercussioni personali, gli istruttori dei segretissimi corsi di addestramento con cui la Central Intelligence Agency statunitense insegna a riconoscere 19 mila esplosivi diversi.
Lulu è la labrador nera di un anno e mezzo che si è guadagnata l' ammirazione del web dopo essere stata «licenziata» da una classe di sei cuccioli destinati al «Programma K9»: sei settimane di lavoro di gruppo più altre dieci individuali per diplomare «007 a quattro zampe» capaci di stanare gli ordigni dentro le valige o nelle auto. Agenti senza licenza di mordere, ma dotati di formidabile olfatto, per incastrare svariate tipologie di malintenzionati. Il K9 esiste dal 1991, oggi ne fanno parte diciannove cani, mentre altri venti sono già in pensione dopo almeno sette o otto anni di onorato servizio.
lulu la labrador pacifista della cia
Con Lulu ci hanno provato in ogni modo: mettendola a riposo quando sembrava stanca, dandole qualche crocchetta in più se sembrava demotivata. Hanno scomodato perfino gli psicologi, fino ad arrendersi all' evidenza: il lavoro non faceva per lei. La risoluzione del contratto è stata consensuale. In un tweet la Cia è stata molto comprensiva nei confronti dell' indomabile allieva: «Lulu ci mancherà, ma era la decisione giusta per lei e noi le auguriamo il meglio nella sua nuova vita».
lulu la labrador della cia adottata dal suo addestratore trova un amico a casa
Cosa è andato storto? «Forse non hanno considerato la variabilità individuale», azzarda Luisa Mainardi, istruttrice cinofila al Doggy Park di Palermo. «Ogni cane è un individuo a sé che non risponde necessariamente in tutto e per tutto ai caratteri tipici della razza: questo è anche il bello. Anni fa si tendeva a forzare gli esemplari selezionati per un determinato addestramento, oggi no: è fondamentale che il cane si diverta e collabori».
Lulu, forse, è solo un po' pigra. Le mancava quella «docilità e propensione alla collaborazione» che sono doti indispensabili nei lavori delicati come cercare i dispersi o, in questo caso, riconoscere gli esplosivi. La sua scioperataggine, però, è perfetta per la vita domestica. Nella famiglia del suo addestratore dove è appena stata accolta, al massimo ci si aspetta da lei che dia la caccia a uno scoiattolo o a un coniglio in giardino (e tutti saranno contenti se non riporterà in casa la preda).
lulu la labrador pacifista della cia