Guido Olimpio per “Corriere della Sera”
KILLER MONACO
È la lunga estate dell' odio. In poche settimane, dagli Stati Uniti all' Europa, abbiamo assistito ad una serie di attacchi. L' ultimo a Monaco di Baviera. Alcuni attentati erano legati ai jihadisti, altri alle tensioni razziali. A volte le motivazioni politiche si sono mescolate a quelle personali. Lo sparatore di massa imita il guerrigliero, spesso si confondono. La sintesi è brutale: troppe minacce contro la nostra società. L' Isis, il neonazista, il folle, il veterano in lotta con la polizia, il disturbato che prende in prestito una causa politica o neppure quella.
ATTENTATO A MONACO
Così diventa difficile individuare, immediatamente, la matrice. Infatti nella città bavarese le tre piste - internazionale, interna, gesto di uno squilibrato - si sono alternate fino a notte fonda. I razzisti Ieri era l' anniversario del massacro di Utoya, in Norvegia. Dozzine di ragazzi assassinati dallo xenofobo Andres Breivik nel luglio del 2011.
Una ricorrenza tragica che può spingere elementi razzisti a celebrarla con atto violento. In Germania la destra radicale ha cavalcato la reazione antistranieri, si è legata a simpatizzanti presenti in altri Paesi europei (e non solo), ha una lunga tradizione di violenza. Gli estremisti emulano la tattiche dei qaedisti, prendono di mira la convivenza, i luoghi di aggregazione.
Quanto alla struttura, vale ricordare che sono stati i militanti di destra americani a inventare la cellula senza capi, di fatto i lupi solitari (o in coppia) poi impiegati da fazioni di altro «colore».
RIYAD
Nel mirino
Un giovane pachistano è salito su un treno tedesco e ha aggredito i passeggeri usando un' accetta e un coltello. Altra azione individuale, ma il sospetto è che alle spalle abbia avuto un suggeritore. Il ragazzo, di soli 17 anni, era arrivato da profugo in Germania facendosi passare per afghano. La polizia ha scoperto che ha cercato di distruggere la sim card e il suo telefonino, un tentativo per nascondere i suoi contatti. Anche questo episodio è stato rivendicato dall' Isis rilanciando i timori in Germania. I casi pericolosi non mancano.
Ci sono indagini aperte su 180 elementi, «costola» di 490 potenziali terroristi e di quei 680 che sono andati a combattere il jihad. Di questi 85 sono morti. Una colonia islamista dove brillano 29 ex soldati. Pochi mesi fa un pentito, Saleh A., ha svelato una presunta trama per una serie di attentati da compiere a Düsseldorf. L' ordine sarebbe partito da Abu Duyana al Tunsi, presunto membro del fronte esterno dello Stato Islamico. Storia strana, accolta con scetticismo, ma seguita da arresti e nuove minacce dal Califfato.
STRAGE MONACO
I locali pubblici Omar Mateen ha colpito un night club gay di Orlando, in Florida. Ha agito in nome dell' Isis, ha rivelato una personalità complessa, ha dimostrato una grande determinazione nel condurre il suo piano. Il punto d' unione tra il terrorista islamista e lo stragista americano. Dagli Usa al Bangladesh, Dacca.
Un gruppo di militanti ha preso in ostaggio i clienti - tra cui molti italiani - di un ristorante. Ecco il modus operandi visto a Parigi, con i locali pubblici devastati e i prigionieri nelle mani dei terroristi. L' aeroporto I kamikaze si sono fatti esplodere all' aeroporto di Istanbul. Incursione organizzata dalla componente cecena-georgiana dello Stato Islamico.
STRAGE DI NIZZA 4
Un attentato per punire la Turchia, i suoi sistemi di trasporto, la stagione turistica. La scelta del commando è l' indicazione evidente della presenza di un network di supporto sul territorio turco. In questo caso i mujaheddin hanno puntato un obiettivo classico, scegliendo però di agire all' esterno per evitare di incappare nei controlli.
L' imboscata
Una forma diversa di terrore.
Per due volte agenti sono caduti sotto il fuoco di afroamericani. A Dallas e Baton Rouge. Imboscate motivate dall' odio verso la polizia e condotte da ex militari, abili nell' uso delle armi. Hanno studiato attentamente i bersagli e preparato le trappole, quindi sono passati all' attacco. Come in una missione. Le città sono diventate campo di battaglia. Gesti presentati come una risposta all' uccisione di cittadini neri da parte delle forze dell' ordine.
Il camion
KILLER DI NIZZA UCCISO
Mohammed Bouhlel, tunisino, ha fatto strage sulla Promenade des Anglais a Nizza, il 14 luglio. Ha impiegato un' arma «semplice»: un camion da 19 tonnellate. Tattica consigliata dai leader dell' Isis ai simpatizzanti quando non sono in grado di avere mitra o esplosivi. Un' operazione condotta in modo individuale ma sostenuta da una rete di complici sulla quale si indaga. Lo Stato Islamico ha apposto il suo marchio.
KILLER MONACO