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    L’ESTATE NERA DELLA ROSSA - LA FERRARI E’ CROLLATA IN UN MESE, IL SORPASSO DELLA RED BULL HA CERTIFICATO LA CRISI - MARCHIONNE A MARANELLO PER RIPRENDERE LE REDINI DEL CAVALLINO - IL CAPO DELLA SCUDERIA ARRIVABENE PENSA ALLA NUOVA MACCHINA: "SARA' FRUTTO DEL LAVORO DI TUTTO IL TEAM"


     
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    Daniele Sparisci per il “Corriere della Sera”

     

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    È un' estate rovente per la Ferrari dopo l' ennesimo flop al Gp di Germania. La gestione sportiva, come da regolamento della F1, resterà chiusa per un paio di settimane. Ma dietro le quinte si muovono gli ingranaggi di quella «riorganizzazione» voluta dal presidente Sergio Marchionne, che in questi giorni è a Maranello per presentare i conti economici del secondo trimestre e per riprendere le redini del Cavallino imbizzarrito. In un mese il crollo in pista è stato verticale e il sorpasso della Red Bull ha aggravato una crisi che ha origini lontane.
     

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    Il Gp inaugurale di Melbourne condensa euforia - il sorpasso bruciante allo start delle Rosse sulle Mercedes - e tragedia: la scomparsa improvvisa della moglie di James Allison. Il direttore tecnico al rientro dall' Australia deve allontanarsi da Maranello per stare accanto ai tre figli rimasti soli in Inghilterra. Nello shock la squadra lo sostiene, ma la sua assenza non può non incidere sui piani di sviluppo. Si arriva a Barcellona, lontani dalla Mercedes ma non così tanto.
     

    La tappa spagnola è considerata uno spartiacque dal team principal Maurizio Arrivabene: gli aggiornamenti aerodinamici sulla macchina non producono gli effetti sperati.
    Hamilton e Rosberg si scontrano al primo giro, l' occasione è ghiotta ma la sfrutta la Red Bull di Verstappen.

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    Raccontano di un confronto fra il team principal e il d.t., una discussione animata in cui Allison difende il suo lavoro. E fa capire che l' obiettivo del Mondiale è irraggiungibile quest' anno, serve altro tempo. Perché la Mercedes ha compiuto progressi enormi rispetto alla passata stagione.

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    Gli stessi concetti li ripeterà al presidente Sergio Marchionne. Oltre alle esigenze familiari da qui inizia il percorso verso la «separazione consensuale» ufficializzata il 27 luglio: in quel lasso di tempo la Ferrari ha dei guizzi in Canada, grazie agli upgrade sul motore, e a Baku dove i meccanici trovano il giusto assetto. Poi senza un programma a medio e breve termine e con un responsabile in uscita la Ferrari viene risucchiata dal vuoto tecnico mentre la Red Bull azzecca tutte le mosse.
     

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    Il primo obiettivo del nuovo chief technical officer Mattia Binotto, che ieri era a Fiorano mentre Vettel completava 120 giri con le Pirelli da bagnato del 2017 montate sulla SF15-T, sarà quello di ridare fiducia all' ambiente. È un programma che guarda all' interno di Maranello e si basa sulla «responsabilità diffusa», su una cooperazione più stretta fra i vari reparti per valorizzare «seconde e terze linee che oggi non emergono».

     

    «Non ci sarà più la macchina di Mister X - ha spiegato Arrivabene - ma sarà il frutto del lavoro di tutti». Forse ci vorrà parecchio tempo per vedere i primi effetti della «riorganizzazione», ma l' importante sarà ripartire da Spa (28 agosto) con il passo giusto.

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