• Dagospia

    L’ETNA ERUTTA, TERREMOTO A CATANIA: VENTOTTO FERITI E 600 SFOLLATI, DANNI INGENTI ALLE ABITAZIONI, ALLE CHIESE, AI PALAZZI STORICI – DOPO IL SISMA (DI MAGNITUDO 4.8) NOTTE TRANQUILLA SUL VULCANO, OGGI ARRIVANO SALVINI E DI MAIO- "NON C' È STATA NESSUNA ALLERTA", ACCUSANO GLI SFOLLATI DI ZAFFERANA ETNEA CHE HANNO PERSO LA CASA…


     
    Guarda la fotogallery

    Da ansa.it

    etna terremoto etna terremoto

    Notte tranquilla dal punto di vista sismico quella trascorsa sull'Etna: sul vulcano attivo più grande d'Europa gli strumenti dell'Ingv hanno registrato una decina di scosse, ma di bassa energia. I tre eventi maggiori alle 4:40 a Zafferana Etnea, di magnitudo 2.0, e ipocentro a 2 km di profondità, e gli altri due su altro versante, a Ragalna, ieri alle 21:14, di magnitudo 2.3, e a seguire alle 2:18, di magnitudo 2.1. Quello delle 3:19 di notte del 26 dicembre è considerato dall'Ingv come uno dei terremoti più energetici mai registrati sul vulcano.

     

    L'evento sismico, di magnitudo pari a 4.8, è stato ampiamente avvertito dalle popolazioni residenti in quasi tutto il comprensorio catanese, provocando danni ed alcuni feriti nelle aree più prossime all'epicentro. Per gli esperti il sisma è legato legato all'attivazione della faglia Fiandaca e della faglia di Pennisi, due delle strutture più meridionali del sistema tettonico delle Timpe. Continua intanto l'eruzione sull'Etna con la presenza di attività stromboliana dai crateri sommitali e l'emissione di cenere lavica. Appaiono meno alimentate le colate laviche che restano confinate ad alta quota nelle desertica Valle del Bove, anche per il calo dei valori del tremore interno dei canali vulcanici che segnalano il movimento del magma in risalita. Non si può però la momento escludere una possibile alimentazione, tuttora in corso, del 'dicco' che si è intruso. Sulla base della distribuzione della sismicità attuale, ritengono dall'Ingv, potrebbe interessare un settore diverso dall'attuale teatro eruttivo, con l'apertura di nuove fratture eruttive a quote più basse di 2.400 metri, in coincidenza della parete occidentale ed in quella meridionale della Valle del Bove.

    etna terremoto etna terremoto

     

    II vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio saranno oggi in visita sui luoghi colpiti dal terremoto di magnitudo 4.8 che ieri ha colpito il Catanese causando crolli e numerosi feriti. Previsto, nel pomeriggio, anche un vertice in prefettura per fare il punto sulla situazione. Nei luoghi maggiormente colpiti dal sisma è in arrivo anche un team della Protezione Civile. Oggi il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, riunirà la giunta per dichiarare lo stato di calamità.

     

     

    etna terremoto etna terremoto

    Fleri, frazione di Zafferana Etnea, mostra le sue 'ferite' con calcinacci per strada, caduti anche dalla sua antica Chiesa. Danneggiate anche le altre due chiese delle stesso Comune, mentre nella Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale, sono crollati il campanile e la statua di Sant'Emidio, venerato perché ritenuto il protettore dai terremoti. Un altro 'miracolo' della nottata, dopo quello vissuto da una famiglia di Fleri, padre, madre e due figli minorenni, che, a letto, sono stati salvati dai mobili di casa che li hanno protetti a mo' di scudo dai calcinacci delle mura dell'abitazione. Ora parlano del "miracolo di essere rimasti vivi". Salvati anche tre cuccioli di cane a Zafferana etnea, recuperati dalle macerie dai vigili del fuoco avvertiti dalla loro padrona. Chiuso per ore il tratto tra Acireale e Giarre dell'autostrada Catania-Messina per lesioni sull'asfalto, e anche la tratta ferroviaria lungo la litorale ionica. Preso d'assalto il centralino del 112, il numero unico di intervento a Catania, con oltre 200 chiamate per interventi di soccorso.

     

     

    etna terremoto etna terremoto

    Appena scattata l'emergenza la Prefettura di Catania, col prefetto Claudio Sammartino, ha attivato il Centro coordinamento dei soccorsi e lo stesso ha fatto la Protezione civile nazionale, con il capo dipartimento, Angelo Borrelli, che ha presieduto un vertice a Palazzo del governo. "I tecnici - afferma Borrelli - ci dicono che si sta andando verso un raffreddamento della lava e ci dobbiamo aspettare una quiescenza dell'attività eruttiva il cui picco c'è stato a Natale, ora si va verso una diminuzione del fenomeno". E annuncia che "un team del Dipartimento è in partenza per le aree colpite per operare a supporto dei comuni per l'assistenza alla popolazione".

     

    a forte sismicità, oltre 30 scosse nella giornata di magnitudo superiore a 2.0, "non lascia tranquilli" gli esperti dell'Ingv, il cui direttore di Catania, Eugenio Privitera spiega che "non si può escludere un'apertura di bocche a quote minori da dove si sono aperte adesso, in particolare modo nella zona di Piano del Vescovo a sud della Valle del Bove". Per questo si stanno potenziando i sistemi di rilevamento sismici e Gps della deformazione del suolo in quella zona.

    Etna festeggia il Natale Etna festeggia il Natale

     

    La situazione ricorda quella dell'ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea: "è sempre la faglia di Fiandaca - osservano dall'Ingv - che quando si muove è pericolosa". Ma, ci tiene a sottolineare Privitera, "non c'è alcuna correlazione tra l'eruzione dell'Etna e la contemporanea attività dello Stromboli". Dai crateri sommitali continua l'emissione di lava e cenere, ma l'aeroporto di Catania resta operativo. Solidarietà alle popolazioni del Catanese colpite dal terremoto e dall'eruzione dell'Etna è espressa in modo trasversale dal mondo politico. Il governatore Nello Musumeci anticipa che domani la sua giunta, da Catania, dichiarerà "lo stato di calamità, con la contestuale richiesta a Roma della dichiarazione di emergenza".

     

    Il vicepremier Luigi Di Maio, annuncia su Facebook, domani sarà "nel catanese per incontrare i cittadini e le autorità locali". Matteo Salvini ringrazia in un tweet "gli oltre 100 pompieri che stanno lavorando da stanotte".

     

     

     

    CATANIA, LA TERRA TREMA 28 FERITI E TANTI SFOLLATI «ETNA, FAGLIA PERICOLOSA»

    Gianluca Rossellini per “il Messaggero”

     

    Le notti in strada ,centinaia di persone senza casa, ventotto feriti, danni ingenti alle abitazioni, alle chiese, ai palazzi storici, e soprattutto tanta paura.

    Èstato un Natale orribile per i catanesi, che certo sono abituati alle turbolenze del loro vulcano, ma questa volta è diverso. Nei giorni delle feste gli abitanti della provincia etnea hanno dovuto fare i conti non solo con la più intensa e più preoccupante eruzione degli ultimi anni, ma anche con il terremoto. Un vero e proprio sciame sismico, culminato con una scossa di magnitudo 4.8 nella notte tra il 25 e e Santo Stefano, alle ore 3,19. Uno spostamento verso il mare del lato orientale del vulcano è stata la causa della rottura di una faglia, e del seguente sisma a una profondità di un chilometro.

    etna terremoto etna terremoto

     

    I CROLLI Il vulcano attivo più alto d' Europa, patrimonio dell' umanità, sarà pure un gigante buono, ma questa volta ha fatto sentire la sua forza e la terra ha tremato soprattutto in sei comuni: Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant' Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina. I crolli hanno interessato decine di abitazioni private ed anche alcune chiese: in quella della Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale, sono venuti giù il campanile e la statua di Sant' Emidio, protettore proprio dei terremotati; danni si sono registrati anche nella Chiesa madre di Aci Sant' Antonio.

     

    Tra le persone che hanno fatto ricorso alle cure mediche, dieci sono state soccorse dalle ambulanze, 18 si sono recate da sole negli ospedali. La scossa è stata preceduta da uno sciame sismico iniziato verso mezzanotte, una sismicità che secondo il direttore dell' Ingv di Catania, Eugenio Privitera «non lascia tranquilli» e che ricorda «quella dell' ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea, è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove è pericolosa».

     

    matteo salvini luigi di maio matteo salvini luigi di maio

    I SOCCORSI E LE POLEMICHE Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha convocato il Comitato operativo e compiuto un sopralluogo nella zona interessata dal sisma sorvolando con un elicottero le zone colpite dal terremoto. «Abbiamo fatto - ha spiegato Borrelli - una riunione con i sindaci coinvolti che hanno evidenziato criticità e danneggiamenti alle infrastrutture. Ora lavoriamo per assistere le persone che sono rimaste fuori dalle case, per dargli un ricovero e anche per verificare l' agibilità degli edifici. Dal punto di vista scientifico si tratterebbe di un evento isolato, i tecnici ci dicono che si sta andando verso un raffreddamento della lava e ci dobbiamo aspettare una quiescenza dell' attività eruttiva. Un team del Dipartimento è attivo nelle aree colpite per operare a supporto dei comuni per l' assistenza alla popolazione. Sono diverse centinaia, le richieste di sopralluoghi nei comuni colpiti dal sisma per il riscontro dei danni».

    C' è comunque chi protesta.

     

    MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

    «Non c' è stata nessuna allerta» accusavano gli sfollati di Zafferana Etnea, quelli che hanno perso la casa, che hanno perso tutto. Se il bilancio delle vittime non è più grave, se il conto può limitarsi ai feriti, è solo perché già dal 24 c' erano state decine e decine di scosse e dunque nei comuni intorno al vulcano molti avevano deciso di dormire in automobile, e anche quelli che si erano azzardati ad andare a letto erano comunque pronti alla fuga.

     

    IL SISTEMA E I PIANI Il prefetto di Catania Claudio Sammartino tranquillizza la popolazione e afferma: «Tutto il sistema della Protezione civile è stato attivo sin dai primi momenti. Il Centro coordinamento soccorsi e tutto il sistema di sicurezza è operativo sul territorio». Il presidente siciliano della Fondazione Centro Studi del Consiglio nazionale dei geologi Fabio Tortorici dice di non stupirsi per quanto accaduto da un punto di vista geologico e sismologico, ma lancia un allarme: «Malgrado questi eventi distruttivi, tanti comuni non sono ancora dotati dei piani di emergenza comunale. Si è partiti inoltre, in ritardo con gli studi di microzonazione sismica che permette di stabilire come una struttura già realizzata o da progettare possa rispondere a un terremoto».

     

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport