Estratto dell’articolo di Claudio Cerasa per “Il Foglio”
giorgia meloni matteo salvini atreju
I politici estremisti non mancheranno, d’accordo, ma le politiche estremiste, rispetto a cinque anni fa, non ci sono praticamente più. Puff. Sparite. Kaputt. C’è un dato interessante e poco valorizzato che riguarda la campagna elettorale che ci condurrà alle elezioni europee del prossimo 9 giugno.
Quel dato riguarda una distanza siderale che esiste tra la campagna di oggi e quella di cinque anni fa. Cinque anni fa, i partiti populisti, in tutta Europa, facevano paura, usavano parole grosse, minacciavano di uscire dall’euro […]
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - MEME BY OSHO
Oggi, invece, persino i partiti più populisti sono a disagio, per non dire in imbarazzo, se messi di fronte a ciò che promettevano cinque anni fa.
E per quanto i partiti più euroscettici possano impegnarsi a proporre candidati improbabili la buona notizia, rispetto a cinque anni fa, è che la parola exit è uscita dal vocabolario della competizione elettorale ed è stata sostituita dal suo contrario. Un tempo i populisti anti europeisti chiedevano all’Europa di fare di meno, mossi dall’idea che un’Europa più forte avrebbe tagliato le gambe alla sovranità delle nazioni.
giorgia meloni a bruxelles
Oggi, invece, dalla bocca dei populisti euroscettici la critica più feroce che si sente pronunciare, rispetto all’Europa, è che così non basta, che quel che si fa non è sufficiente e che l’Europa deve assolutissimamente fare molto di più. Di più sull’immigrazione, di più sull’energia, di più sul mercato unico, di più sulla condivisione del debito comune.
Cinque anni fa, ricorderete, Matteo Salvini, ai tempi del suo 33 per cento, candidava soggetti mica male come Antonio Maria Rinaldi, campione delle politiche contro l’euro, e Francesca Donato, all’epoca presidente di un’associazione di nome Progetto Eurexit.
CLAUDIO BORGHI E ANTONIO MARIA RINALDI
E cinque anni fa, ricorderete, il partito di Giorgia Meloni nel suo programma elettorale sostenne di voler “passare da questa Unione Europea a una Confederazione europea di Stati nazionali liberi e sovrani”, promise battaglie “contro la finanza speculativa e le distorsioni dell’euro” e lanciò candidature prestigiose come quella indimenticabile di Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote del Duce, presentato in pompa magna dalla futura premier sulla scalinata del Colosseo quadrato, all’Eur, come grande “professionista, militare e patriota”.
caio giulio cesare mussolini con giorgia meloni 1
[…] Nel 2019, Donald Trump. Nel 2020, la ratifica della Brexit e la pandemia. Nel 2021, la crisi delle materie prime. Nel 2022, la guerra in Ucraina. Nel 2023, la crisi energetica. A ciascuna di queste crisi, l’Europa ha risposto con i suoi tempi, con i tempi di un diesel, ma il risultato è che cinque anni dopo l’Unione europea è più forte, è più integrata, è più solidale, ha strumenti nuovi che le permettono di essere più efficiente nella gestione dei problemi, strumenti come il Recovery e il fondo Sure […]
Cinque anni fa, i populisti chiedevano meno Europa. Oggi ci sono persino populisti che chiedono più Europa. I Vannacci forse ci saranno, chissà, ma cinque anni dopo l’unica exit che conta in questa campagna elettorale è quella dell’estremismo anti europeista. Cin cin.
matteo salvini giorgia meloni alla camera dei deputati antonio maria rinaldi giulio tremonti (2) CAIO GIULIO CESARE MUSSOLINI caio giulio cesare mussolini con giorgia meloni 2 GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA