https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/pronti-compromesso-storico-letta-meloni-323625.htm
Paolo Mastrolilli per la Repubblica
meloni negli usa
"Brothers vs Brussels", ossia Fratelli d'Italia contro l'Unione Europea. Così si intitola la newsletter di GZero "Signal", fatta circolare ieri dal gruppo di consulenza guidato da Ian Bremmer. Una conferma che il rapporto di Giorgia Meloni con la Ue è uno dei nodi a cui si presta più attenzione negli Usa.
Washington ha notato e apprezzato le posizioni atlantiste della probabile futura premier italiana, e la determinazione espressa nel continuare il sostegno per l'Ucraina in termini di sanzioni alla Russia e di forniture militari a Kiev.
Si chiede se poi sarà in grado di mantenere le promesse, nel caso in cui i voti dei parlamentari dei filo putiniani Salvini e Berlusconi fossero determinanti per tenere in piedi il suo eventuale governo, ma questo è un dubbio che potrà essere sciolto solo dopo aver conosciuto le dimensioni dei risultati elettorali del 25 settembre e il peso effettivo di Lega e Fi.
joe biden
Il rapporto con la Ue invece è un problema programmatico di lungo termine, non solo perché il presidente Biden ha sempre creduto nel processo di unificazione per garantire pace e prosperità al continente, ma soprattutto perché la compattezza degli alleati europei e la collaborazione di Bruxelles è tra i pilastri nella sfida contro le autocrazie russa e cinese. In questo senso, dirsi a favore dell'Ucraina ma creare divisioni nella Ue rischia di diventare una contraddizione.
"Sedicente anti-globalista, Meloni ha per la maggior parte abbracciato la reputazione di estrema destra all'interno di un elettorato italiano che apprezza i candidati anti-establishment. Ma in un'epoca in cui il termine "estrema destra" è diventato un richiamo, cosa rappresenta veramente lei e cosa significherà per la politica e l'economia italiana?". La nota ricorda che Fdi "ha radici nei partiti neofascisti italiani degli anni '40", ma poi va oltre, avvertendo che "se la sua coalizione ottenesse la super maggioranza dei due terzi, potrebbe cambiare la Costituzione senza un referendum". Sottolinea che il rifiuto di entrare nel governo Draghi le ha consentito di attirare il voto di protesta, e ha definito l'immigrazione una forma di "ethnic substitution", simile alla teoria del "great replacement" dei sostenitori di Trump, secondo cui sarebbe in atto un complotto planetario per sostituire i bianchi con altre etnie. Poi apprezza Orbàn, mentre attacca le elites globaliste e la lobby Lgbt.
meloni
"Meloni - prosegue la nota - non è il tipico nazionalista di estrema destra. Non sorprende che non sia una grande fan della Ue, avendo detto di recente: 'Se vinco, per l'Europa la pacchia è finita'". Il problema è la pacchia di chi, perché è vero che l'Italia ha dato a Bruxelles più di quanto abbia ricevuto, ma oggi sarebbe difficile rinunciare ai 200 miliardi del piano per la ripresa dopo il Covid. "Inoltre, i Fratelli si sono allineati al Parlamento europeo col partito polacco Diritto e Giustizia, da tempo in rotta di collisione con l'Ue".
La newsletter riconosce che "Meloni non è una sostenitrice della politica demolitrice. A differenza dei suoi partner della coalizione, è fermamente pro-Nato e sostiene le sanzioni alla Russia. Sembra aver temperato la sua posizione dura nei confronti di Bruxelles nelle ultime settimane, sottolineando che non vuole litigare e darà la priorità all'economia italiana, gravata da un debito massiccio e dalla crisi energetica. Politica esperta, sa che solidi legami con la Ue sono fondamentali per mantenere a galla il paese". La nota si conclude con un avvertimento: "Meloni probabilmente entrerà in carica con un solido mandato di governo, ma la strada da percorrere sarà tutt'altro che agevole".
joe biden 11 settembre