Da https://firenze.repubblica.it
mauro moretti
L'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti ha dichiarato di non rinunciare alla prescrizione nel processo di appello bis per la strage di Viareggio, in relazione al reato di omicidio colposo. Lo ha detto lui stesso alla corte di Firenze in apertura di udienza. Nel primo appello invece Moretti rinunciò alla prescrizione e fu condannato a 7 anni in primo e secondo grado.
La prescrizione garantisce a Moretti di non essere processato per omicidio colposo. E questo ha mandato su tutte le furie alcuni familiari delle vittime della strage di Viareggio al termine dell'udienza davanti alla corte di appello di Firenze: si sono avvicinati al banco dove era seduto Moretti gridandogli ad alta voce: 'Vergogna!'.
Moretti si è alzato e si è subito allontanato, quindi c'è stato un applauso polemico da parte di tutti i familiari seduti nei posti del pubblico. Una familiare, Daniela Rombi, ha detto ad alta voce in aula: "Io piango mia figlia. Dovete stare tutti zitti, è una vergogna. Lui è il capo, è stato condannato e ora non rinuncia alla prescrizione".
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La Cassazione annullando con rinvio la sentenza aveva stabilito che Moretti dovesse chiarire di nuovo in appello bis l'intenzione di rinunciare o no alla prescrizione dal momento che vi rinunciò prima che cadesse in prescrizione l'accusa di omicidio colposo plurimo venuto meno per la caduta dell'aggravante della violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro. Sembrava che l'ex ad volesse di nuovo rinunciare alla prescrizione per dimostrare in processo la propria innocenza, ma poi ha scelto un'altra strada.
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"La Cassazione ha chiesto che la Corte d'appello chiedesse all'ingegnere Moretti se intendesse o meno rinunciare alla prescrizione per il solo reato di omicidio colposo. Il signor Moretti oggi ha dichiarato che non intende rinunciare alla prescrizione per il reato di omicidio colposo. Alla scorsa fase, alla fase di appello, l'ingegnere aveva rinunciato alla prescrizione per l'incendio e per le lesioni personali. Quindi oggi la sua posizione è omogenea con tutti quelli i quali non hanno rinunciato alla prescrizione per l'omicidio colposo". Lo ha detto all'Adnkronos l'avvocato Ambra Giovene, difensore di Mauro Moretti, spiegando la posizione del suo assistito nel processo di appello bis per la strage ferroviaria di Viareggio.
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Spiegazioni che non hanno placato l'ira dei familiari delle vittime, tra cui quelli dell'associazione 'Il mondo che vorrei', che si sono avvicinati al banco dove sedeva Moretti e hanno avuto un faccia a faccia con alcuni avvocati difensori. "Quello che hanno detto gli avvocati verso Daniela e le altre mamme è inaccettabile - riferisce il presidente dell'associazione Marco Piagentini - E' inaccettabile perché loro sanno benissimo le condizioni morali di coloro che sono lì. Noi abbiamo perso i figli, loro dovevano stare zitti e andare via, invece si sono messi addirittura a registrare, quasi fossimo dei black bloc".
"Nel primo processo di appello - prosegue Piagentini - Moretti ha rinunciato alla prescrizione e si è dichiarato innocente. Adesso che non rinuncia ci dice lui che è colpevole, e ce lo dice la sentenza della Cassazione".
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"Ci hanno levato i figli - aggiunge Daniela Rombi-, le mamme posso sempre parlare. Moretti ha avuto paura, ha detto due parole sottovoce 'non rinuncio', poi non ha avuto il coraggio di guardarci negli occhi, se ne è andato via, nel sottosuolo come i topi. Noi parenti delle vittime siamo all'ergastolo tutta la vita, ma lui ha avuto paura e si è rimangiato tutto".
In corteo, in silenzio, i familiari delle vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 hanno raggiunto il palazzo di giustizia di Firenze dove si è aperta la prima udienza del processo di appello-bis per il disastro ferroviario che causò 32 morti, incendi alle case e ingenti danni materiali. Il corteo è stato aperto da una grande bandiera della pace.
le foto delle vittime
Ma il processo è stato subito rinviato per la mancata traduzione in tedesco della sentenza di Cassazione. Il pg di Firenze Sergio Affronte si è dichiarato favorevole al rinvio. Sono state le difese degli imputati tedeschi in apertura di udienza a presentare istanza di rinvio per questo problema.
Il nuovo processo di appello è stato disposto dalla Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado per 16 imputati, tra i quali gli ex vertici delle Ferrovie Mauro Moretti, Michele Mario Elia, Vincenzo Soprano e Mario Castaldo, oltre a dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci. Per questi imputati la Suprema Corte ha escluso l'aggravante sulle norme di sicurezza, non riconoscendo il disastro ferroviario come incidente sul lavoro e così facendo scattare di conseguenza la prescrizione per questo reato.
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Ora la Corte di Appello di Firenze, presieduta dal giudice Angelo Grieco, nel processo bis dovrà rideterminare le pene delle condanne inflitte in precedenza, considerando che l'unico reato che viene contestato agli imputati è quello di disastro ferroviario. Nel corso del primo appello Mauro Moretti aveva rinunciato ad avvalersi della prescrizione. Secondo quanto stabilito dalla Cassazione, tuttavia, in occasione del rinvio Moretti dovrà confermare o meno l'intenzione di rinunciare alla prescrizione. Il processo è stato rinviato al 7 aprile.
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