Franca Giansoldati per “il Messaggero”
papa francesco bergoglio con il cardinal theodore mccarrick
Per l'ex potentissimo Theodore McCarrick il destino sembra segnato. Da cardinale a ex prete. La decisione finale è nelle mani del Papa, spetta solo a lui. Man mano che si avvicina la data del summit sulla pedofilia convocato da Francesco per sedare la rivolta americana e trovare misure capaci di garantire punizioni esemplari nei confronti dei vescovi insabbiatori, è giunto alle battute finali il processo canonico contro l'ex arcivescovo di Washington che aveva il vizio di molestare ragazzini.
il cardinale theodore mccarrick
La Congregazione della Fede ha concluso, a tempo di record, l' iter istruttorio e processuale. Le prove raccolte contro uno dei più generosi e ascoltati cardinali americani, sono risultate schiaccianti. In particolare è stata la testimonianza di un ex seminarista, all' epoca dei fatti minorenne, a determinarne la svolta. Per come si sono messe le cose sembra sempre più difficile per il Papa non arrivare a una punizione esemplare davanti a una vicenda così sfacciata e scabrosa.
theodore mccarrick
Per la comunità cattolica americana il caso McCarrick ha lasciato una ferita aperta. Sanguinante. Chi sapeva perché ha taciuto per anni? Come è stato possibile che sia stato promosso arcivescovo e fatto persino cardinale con tutti quegli scheletri nell' armadio? A Papa Francesco non resta che la decisione più grave.
La riduzione allo stato laicale. Sarebbe la prima volta che viene punito così severamente un membro del collegio cardinalizio. In passato solo un arcivescovo è stato dimesso dallo stato clericale ma per tutt' altra vicenda: si trattava di Emanuel Milingo, il vescovo guaritore dello Zambia che si era sposato con una agopunturista coreana.
SENZA PRECEDENTI
theodore mccarrick 4
La riduzione allo stato laicale non venne presa in passato nemmeno per gli abusi su minori del cardinale austriaco Groer e nemmeno per il cardinale scozzese O' Brien. L'ultra ottantenne McCarrick aspetta il suo verdetto ritirato in un monastero nel Kansas dove si era rifugiato dopo che l'anno scorso era stato cacciato per indegnità dal collegio cardinalizio.
Una misura che Francesco aveva dovuto prendere davanti allo scandalo divampato negli Stati Uniti e alimentato anche dalla denuncia dell'ex nunzio negli Usa, Viganò, autore di un j' accuse' dai toni violenti e mai visti prima, come fosse un regolamento di conti all' interno della Chiesa. Intanto salgono alle stelle l'attesa e le aspettative dell' opinione pubblica mondiale per il summit di febbraio benché in Vaticano continuino a ripetere come un mantra che bisogna abbassare le aspettative.