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    “SIAMO PRONTI AL PARTITO DI VANNACCI. MA NON FAREMO UN GOLPE” – FATE LEGGERE A SALVINI L'INTERVISTA ALL’EX COLONNELLO DELLA FOLGORE, FABIO FILOMENI, BRACCIO DESTRO DEL GENERALE E PRESIDENTE DEL COMITATO “IL MONDO AL CONTRARIO”: “IL NOSTRO PROGETTO SI BASA SUL VANNACCI PENSIERO. NON ABBIAMO NIENTE A CHE FARE CON LA LEGA DI OGGI, NÉ TANTOMENO CON QUELLA DEL PASSATO” – “LE PROSSIME ELEZIONI LEGISLATIVE? DIPENDERÀ DA VANNACCI, DA COSA VORRÀ FARE”


     
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    Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

     

    FABIO FILOMENI FABIO FILOMENI

    «Le do una notizia. Il movimento culturale “Il mondo al contrario”, ispirato al libro del generale Roberto Vannacci, che ho fondato un anno fa, diventa un movimento politico». Non dice partito, il colonnello Fabio Filomeni, amico, camerata, ora braccio destro e demiurgo di quella “cosa” vannacciana che aspetta di maturare. «Dipenderà dal generale. Noi faremo quello che dice lui, seguendo le sue orme e la sua parabola: un militare, poi scrittore e politico».

     

    Non è un personaggio secondario, Filomeni, ma il cuore del progetto Vannacci, l’incursore che si lancia in suo nome. E in qualche modo è stato il suo precursore. Al 9° Battaglione d’assalto Col Moschin era il suo inquadratore. Poi i ruoli si sono capovolti: Vannacci è diventato suo comandante in tante operazioni: Somalia, Yemen, Bosnia, Ruanda, Iraq. […]

     

    Perché non chiamarlo subito partito?

    «Noi ci evolviamo con il generale. Adesso cambieremo statuto. Saremo un’organizzazione politica, un contenitore che darà casa a tutte le persone che lo hanno votato e che si riconoscono nei 12 capitoli e i 7 principi enunciati nel libro».

     

    ROBERTO VANNACCI - FABIO FILOMENI ROBERTO VANNACCI - FABIO FILOMENI

    Ne parla come fosse la Bibbia.

    «Lo è. È la nostra Bibbia. Io conosco Vannacci da 35 anni. Ho una fiducia illimitata in lui, come ce l’ha chi ha messo una croce sul suo nome».

     

    Vannacci ha detto che è il vostro messia.

    «Era una battuta. Noi crediamo in lui. Ma voglio precisare che al momento non è il capo. Siamo noi che lo seguiamo, organizzandoci in tutta Italia per stare sempre al suo fianco».

     

    Quale è il vostro orizzonte elettorale? Le legislative?

    «Dipenderà da Vannacci, da cosa vorrà fare. Se diventeremo un partito a tutti gli effetti».

     

    ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI

    E i rapporti con la Lega?

    «A oggi nessuno. Il nostro progetto si basa sul Vannacci pensiero».

     

    Matteo Salvini non gradirà.

    «Non abbiamo niente a che fare con la Lega di oggi, né tantomeno con quella del passato».

     

    Bruno Spatara, già esponente di Forza Nuova e di Casa Pound, oggi è il vostro segretario nazionale. Siete un movimento di estrema destra?

    «Bruno è un ex Folgore, come Gianluca Priolo, ex paracadutista. La tendenza è di relegarci all’estrema destra, ma non funziona più. Siamo oltre».

     

    […]

     

    ROBERTO VANNACCI - FABIO FILOMENI ROBERTO VANNACCI - FABIO FILOMENI

    Avete posizioni anti-Nato e molto filorusse.

    «Ecco, io non sono filorusso, gradirei lo scrivesse».

     

    A fine 2022, in piena guerra, per protesta contro la Nato ha dato indietro la medaglia d’onore con cui era stato insignito dagli Stati Uniti.

    «L’ho fatto quando l’assemblea generale Nato ha definito la Russia “Stato terrorista”».

     

    Ha invaso un Paese violando il diritto internazionale.

    «Come ho scritto nel libro, non è che Vladimir Putin si è svegliato una mattina e ha deciso di invadere l’Ucraina. Ci sono degli antefatti. Io sono stato fiero di aver servito nella Nato. Ma quando è venuto meno il Patto di Varsavia, anche l’Alleanza doveva ridefinirsi. Invece ha inglobato Paesi dell’orbita russa, diventando una minaccia per Mosca».

     

    roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

    Questa è la propaganda di Putin mentre ordinava massacri di civili. Lei è per la resa di Kiev o per una pace giusta?

    «Non esiste una pace giusta. Le guerre finiscono con vincitori e sconfitti. L’invasione è stata un errore, ma io voglio un’Europa sovrana e libera da tutte le superpotenze».

     

    È vero che molti ex ufficiali e molti attuali sottufficiali sono attratti dal movimento?

    «Non è un caso che le dichiarazioni più prudenti sulle armi all’Ucraina e contro la Nato vengano da ex generali. Da chi ha conosciuto la guerra. Parlo di militari a riposo perché quelli in servizio non si esprimono. Sono a disposizione del governo, di qualunque colore sia».

     

    matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

    Questo ci tranquillizza.

    «L’Esercito è l’istituzione più fedele allo Stato. Ma responsabilità della politica è scongiurare il sacrificio di giovani che hanno deciso di servire la patria, e che non devono essere mandati a morire, diciamo alla maniera di Cadorna»

     

    Condivide l’orgoglio di Vannacci sulla Decima Mas?.

    «Il generale ha avuto il merito di andare contro politicamente corretto, tabù e censura. La Decima è stata uno dei più gloriosi reparti d’Italia con esponenti coraggiosissimi»

     

    Fabio Filomeni Fabio Filomeni

    Massacrava partigiani e oppositori per conto di Mussolini.

    «La guerra è brutta per tutti. Ci sono stati anche massacri operati dai partigiani: vuol dire che erano tutti assassini?».

     

    Senta colonnello, noi siamo il Paese del generale Julio Valerio Borghese.

    «Se mi sta chiedendo se ci sarà un golpe, le assicuro che non lo stiamo preparando (ride, ndr). Crediamo nella democrazia e nella libertà di espressione di tutti, Vannacci compreso».

     

    Si stanno avvicinando a voi No vax e complottisti.

    «Ripeto: siamo aperti a chiunque si riconosca in Vannacci. Io da anni, assieme a lui, mi batto per la verità sull’uranio impoverito. Proprio oggi mi ha chiamato un collega malato: mi chiede se saremo un punto di riferimento. Il 27 settembre sarò a un evento a Udine con Marco Belviso, coordinatore per il Nord Est. Non smetterò mai di fare luce sulle responsabilità politiche e militari, a partire da Sergio Mattarella, ministro della Difesa dal 1999 al 2001, che negò fossero stati usati proiettili all’uranio a Sarajevo». […]

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