• Dagospia

    “SE ABBANDONIAMO L'ITALIA, L'EUROZONA SI SMANTELLA” - L’EX COMMISSARIO UE AGLI AFFARI ECONOMICI, MOSCOVICI: “È NECESSARIO ARRIVARE A UNA FORMA IMPORTANTE DI MUTUALIZZAZIONE DEL DEBITO NELL'UNIONE - LE DIVISIONI SULLA SOLIDARIETÀ IN EUROPA LE CONOSCIAMO BENE, SIAMO QUASI ABITUATI. NON VOGLIO COMMENTARE LA DELIBERA DELLA CORTE TEDESCA, FRUTTO DI UNA GIURISPRUDENZA TRADIZIONALE. RICORDO PERÒ CHE PROPRIO L'INDIPENDENZA DELLA BCE È STATA, AL MOMENTO DELLA SUA ISTITUZIONE, IL FRUTTO DI UNA PRECISA RICHIESTA DELLA GERMANIA…”


     
    Guarda la fotogallery

    ROBERTO GUALTIERI PIERRE MOSCOVICI ROBERTO GUALTIERI PIERRE MOSCOVICI

    Marco Zatterin per “la Stampa”

     

    Primo, non fasciarsi la testa; secondo, andare avanti sul cammino segnato. Pierre Moscovici legge le notizie che provengono da Karlsruhe e dice subito che «la decisione delle Corte tedesca non contiene elementi che vadano incontro alle ragioni di chi ha presentato la contestazione del programma di acquisti della Bce voluto da Mario Draghi» e, di conseguenza, «non ci sono conseguenze immediate che lo impediscano». Questo, assicura, gli pare un inizio, eppure invita a «mantenere la ragionevolezza e la calma».

     

    pierre moscovici giuseppe conte pierre moscovici giuseppe conte

    Anche perché l'obiettivo finale e necessario - quello di Unione più forte, integrata e solidale - gli pare ancora lontano dall' essere realizzato. Sostiene l'azione della Bce, il francese che Francois Hollande volle prima come ministro delle Finanze e poi mandò a Bruxelles nel 2014. Classe 1957, un figlio piccolo che si sente sullo sfondo mentre parla con passione dell' Europa, delle sue opportunità e delle sue incertezze. Poi torna sulla Corte tedesca e la sua sfida istituzionale all' Europa. «C'è una contraddizione fra la Corte di Karlsruhe e la Corte di Giustizia europea che la Commissione ha sempre considerato avere il primato nell'Unione - spiega - È un conflitto di giurisprudenza evidente».

     

    Come andrà a finire?

    pierre moscovici pierre moscovici

    «Non so quale sarà l'esito finale del contenzioso, ma è chiaro che il programma di acquisto titoli della Bce ha mostrato la sua efficacia e ha contribuito a salvare l' Eurozona nei momenti più difficili. È un fatto che deve essere riconosciuto. Ed è positivo che la sentenza della Corte tedesca non rappresenti un colpo di freno all' azione della banca centrale, anche se è un avvertimento preciso: mentre attraversiamo una crisi economica ben peggiore di quella finanziaria degli scorsi anni, non possiamo permetterci un passo indietro nella solidarietà fra i Paesi».

    MERKEL RUTTE MERKEL RUTTE

     

    Quindi è necessario andare avanti?

    «Spetta alla Bce decidere e sono certo che lo farà con saggezza e determinazione. Credo che continuerà sulla strada che, giù quando ero commissario europeo, ritenevo necessaria e si è rilevata preziosa».

     

    Il ricorso è stato presentato dalle forze contrarie ad una maggiore integrazione, anche fiscale, dell'Unione europea. Sono una minaccia?

    «Esistono numerose divisioni in Europa, in questo momento. Soprattutto si manifestano fra chi vuole e chi non vuole spendere per sostenere l' Unione. In questo momento, noi dobbiamo evitare che si scateni una crisi del debito, è nell' interesse di tutti, in primo luogo dell' Italia, ma non solo. Le divisioni sulla solidarietà le conosciamo bene, siamo quasi abituati. Sono talmente fuori luogo che dovrebbero avere cittadinanza solo nel passato".

    RUTTE KURZ MERKEL RUTTE KURZ MERKEL

     

    L' Italia rischia grosso. La Bce programma di acquistare quasi metà del fabbisogno di emissioni del 2020. Senza Francoforte, salta tutto.

    «Non dobbiamo e non possiamo lasciare l' Italia da sola in questa terribile situazione sanitaria e finanziaria. Per l' Europa è un obbligo morale, oltre che un interesse economico e politico. La solidarietà è più che necessaria in questo momento, se abbandonassimo l' Italia, l' Eurozona si smantellerebbe. La crisi che attraversiamo dimostra che il cammino verso una Unione politica è più che mai indispensabile. L'Europa deve dar prova di unità, solidarietà e intelligenza, il che vuol dire "stare con l'Italia».

    lagarde draghi mattarella lagarde draghi mattarella

     

    La sentenza tedesca mette in dubbio il principio dell'indipendenza della Bce.

    «Non voglio commentare la delibera della Corte, che è frutto di una giurisprudenza molto tradizionale che presuppone la sovranità del parlamento. Ricordo però che proprio l'indipendenza della Bce è stata, al momento della sua istituzione, il frutto di una precisa richiesta della Germania».

     

    Come valuta la risposta dell'Unione alla crisi scatenata dalla pandemia.

    «Quella della Bce è stata possente. Alcuni stati hanno reagito bene per quanto in modo non coordinato, con manovre di bilancio significativo, Germania compresa. Sappiamo che il piano deve essere ambizioso e, in questo, vuol dire che abbiamo imparato la lezione. Però non ci siamo ancora».

    MARIO DRAGHI CHRISTINE LAGARDE MARIO DRAGHI CHRISTINE LAGARDE

     

    E il tempo degli eurobond?

    «È necessario arrivare a una forma importante di mutualizzazione del debito in seno all' Unione. Attendo la proposta che presenterà la Commissione».

     

    Un' arma è il Mes. In Italia c' è chi lo vede come Satana.

    «Ci sono certi partiti e certi loro responsabili che rifiutano il Mes perché temono un programma di aggiustamento che possa tradursi in un controllo esterno sull' azione fiscale del Paese. Da parte mia, credo che se i termini sono vantaggiosi e le condizionalità ridotte, andrebbe preso in considerazione».

     

    EUROBOND EUROBOND

    Teme che dopo la crisi virale, ci possa attendere un' era populista e sovranista?

    «L' Europa si trova davanti a una sfida esistenziale. Il diffondersi di sofferenza e dolore può alimentare gli egoismi. La risposta dell' Unione deve essere unitaria e forte, deve essere un programma di sostegno economico massiccio e solidale. È l' occasione per una nuova ripartenza. Oppure saremo costretti ad assistere al cambiamento della Storia».

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport