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    “ITALIA 90 RESTA UNA FERITA APERTA” - PARLA L'EX PRESIDENTE DELLA FIGC ANTONIO MATARRESE: “VORREI CHE QUELLA PARTITA NON SI FOSSE MAI DISPUTATA - BLATTER? IL PIU’ CINICO. HO IMPARATO IL CALCIO DA TRE PRESIDENTI: DINO VIOLA, PAOLO MANTOVANI E SILVIO BERLUSCONI - DOPO IL RIGORE SBAGLIATO DA ROBERTO BAGGIO NELLA FINALE DEL 1994 I GIOCATORI, TUTTI, INDISTINTAMENTE, PIANGEVANO. PAOLO MALDINI USCÌ DAGLI SPOGLIATOI E MI DISSE…”


     
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    Estratto dell’intervista di Michele Pennetti ad Antonio Matarrese per il “Corriere della Sera”

     

    antonio matarrese antonio matarrese

    […] Presidente del Bari, della Lega e della Federcalcio. Vicepresidente di Fifa e Uefa. Qual è l'esperienza più bella che ha vissuto da dirigente di alto livello?

    «Essere a capo della Figc e del calcio italiano per tanti anni. Anche la guida del Bari mi ha emozionato molto».

     

    […] Tra i supplementari e i rigori di Italia-Brasile, finale mondiale del 1994 a Pasadena, cosa fece? Pregò?

    «Ero frastornato. Però il peggio stava solo per arrivare. Dopo il rigore sbagliato da Roberto Baggio i giocatori, tutti, indistintamente, piangevano. Paolo Maldini uscì dagli spogliatoi e mi invitò a consolare i suoi compagni. In realtà dovevamo consolarci a vicenda».

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    E tra i supplementari e i rigori di Italia-Argentina, semifinale dei Mondiali del 1990 a Napoli, cosa pensò?

    «Nulla e non voglio nemmeno pensarci oggi, a 30 anni di distanza. Quella è una ferita che ancora non si rimargina».

     

    Chi le ha insegnato più calcio?

    «Tre straordinari presidenti: Dino Viola, Paolo Mantovani e Silvio Berlusconi. E il Cavaliere, oltre a conoscere la materia, si è sempre distinto per la sua umanità».

     

    Che tipo era Sepp Blatter?

    «Il più cinico, abile e intraprendente manager calcistico. Ha amato la Fifa più di se stesso».

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    La partita che mette in cima alla lista delle gioie?

    «La finale dei Mondiali di Spagna nel 1982. Rappresentò il mio esordio da presidente della Lega e vicepresidente della Figc».

     

    E quella che vorrebbe non si fosse mai disputata?

    «Devo ripetermi. Italia-Argentina del 1990».

     

    Chi è stato il giocatore che ha amato di più?

    «Nessuno, sa perché? Da presidente della Federcalcio m' imponevo di non fare preferenze fra gli azzurri».

     

    Con quale allenatore ha avuto maggiore feeling?

    «Arrigo Sacchi. Uomo e commissario tecnico eccezionale, ma anche faticoso, lucido e leale».

    BAGGIO E BARESI - ITALIA BRASILE 1994 BAGGIO E BARESI - ITALIA BRASILE 1994

     

    È vero che quando venne assegnata la finale di Coppa dei Campioni del '91, e le chiesero «perché Bari?», lei rispose «perché è la mia città»?

    «La finale del San Nicola tra Stella Rossa e Marsiglia ha fatto storia. Nel calcio, e non solo, quando si ha il potere bisogna esercitarlo. Altrimenti significa che non lo meriti».

     

    […] Come ha vissuto i mesi del lockdown?

    ITALIA BRASILE 1994 ITALIA BRASILE 1994

     «Scappavo di casa all'alba, andavo a correre vicino al mare. Tentavo di non farmi riconoscere. Un paio di volte la polizia mi ha beccato, ma mi ha pure perdonato».

     

    Qual è il suo più grande rimpianto?

    «Non essere tornati dagli Stati Uniti con la Coppa del Mondo sull'aereo».

     

    […] Il calcio italiano risalirà ai massimi livelli mondiali?

    «Il destino del nostro calcio è stare sempre ai massimi livelli. Succederà di nuovo, parola di prossimo 80enne».

     

     

    FINALE DI COPPA DEI CAMPIONI 1991 A BARI - STELLA ROSSA CONTRO MARSIGLIA FINALE DI COPPA DEI CAMPIONI 1991 A BARI - STELLA ROSSA CONTRO MARSIGLIA italia argentina mondiali 90 italia argentina mondiali 90

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