MASSIMO MALPICA per il Giornale
marta vincenzi
Marta Vincenzi, l'ex sindaco dem di Genova, patteggia la sua condanna definitiva (3 anni) nel processo d'appello bis per la morte di sei donne nell'alluvione che colpì il capoluogo ligure il 4 novembre del 2011. L'ex primo cittadino era già stata condannata in primo e secondo grado per disastro e omicidio colposo plurimo, poi la Cassazione pur confermando la responsabilità penale per la Vincenzi e per i suoi coimputati ad aprile di un anno fa aveva rispedito il fascicolo alla corte d'Appello di Genova chiedendo di rideterminare le pene.
E l'ex sindaco, come pure tre dirigenti del Comune, aveva presentato una richiesta di patteggiamento, accolta ieri dai giudici. La Vincenzi, dunque, viene condannata a 3 anni, ma potrà evitare di varcare la porta del carcere, e chiedere in alternativa l'affidamento in prova ai servizi sociali.
alluvione di genova
Nell'alluvione che colpì Genova, quel giorno di novembre, persero la vita sei donne che avevano cercato rifugio in un portone in via Fereggiano ma vennero travolte dalla furia dell'acqua: Shpresa Djala (29 anni) e le sue due figlie Gioia (8 anni) e Janissa (11 mesi), la diciannovenne Serena Costa, Angela Chiaramonte (40 anni) ed Evelina Pietranera (50 anni).
Con il patteggiamento, la Vincenzi ha ammesso le sue responsabilità per il disastro colposo, l'omicidio colposo plurimo e per una delle ipotesi di falso a suo carico, ossia aver attestato la presenza di un volontario della protezione civile che avrebbe dovuto dare l'allarme in caso di esondazione del rio Fereggiano, e che invece non era lì. Tanto che in Cassazione era stato rimarcato come la macchina per affrontare l'emergenza allestita dal Comune guidato dalla Vincenzi «fu colposamente insufficiente e inefficiente».
marta vincenzi
Ma a favore della richiesta di patteggiamento dell'ex sindaco ha giocato proprio la raccomandazione della Suprema corte a tener conto del contemporaneo impegno della Vincenzi per l'assemblea Eurocities che si teneva a Genova, oltre che della definizione, a febbraio scorso, a più di dieci anni dai fatti, dei risarcimenti ai familiari delle vittime da parte del comune. Patteggiamento anche per l'ex assessore Francesco Scidone (3 anni e 4 mesi), i dirigenti Gianfranco Delponte (3 anni e 4 mesi) e Pierpaolo Cha (2 anni e 4 mesi), l'ex coordinatore dei volontari di protezione civile Roberto Gabutti (6 mesi), mentre il dirigente Sandro Gambelli è stato condannato, senza patteggiamento, a due anni con la condizionale.
marta vincenzi