expo tattoo
Natalia Distefano per il Corriere della Sera – Roma
Torna l' arte dell' inchiostro che incide per sempre il corpo e lo spirito, con quattrocento tatuatori all' opera al Palazzo dei Congressi.
Per il piacere degli occhi ma anche delle orecchie. Perché, come ripete ogni amante del tatuaggio, quel sibilo frenetico e meccanico emesso dagli strumenti del mestiere ha qualcosa d' ipnotico e irresistibile. Una vera e propria musica per gli appassionati, che in questa diciannovesima edizione (sempre ideata e diretta da Paolo Core) potranno esplorare ogni sfumatura dell' universo tattoo: dai diversi stili che si esprimono sulla pelle alle novità in fatto di attrezzature e prodotti, dalle mostre ai concerti, dagli spettacoli alle presentazioni di libri.
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«La convention romana, sia per i numeri che per la notorietà degli ospiti, è tra gli appuntamenti di settore più attesi nel panorama mondiale».
Parola di un maestro del tatuaggio tradizionale come Fabio Onorini, che nei suoi due studi romani - Corpus Domini e Fronte Del Porto Tattoo Parlour (il più grande di Roma e tra i più ampi d' Italia) - traghetta nel tatuaggio le abilità artistiche addestrate da giovane all' Accademia di Belle Arti di Firenze, seducendo star e calciatori. Romanisti in testa: da Daniele De Rossi a Radja Nainggolan e Diego Perotti. «Sono cresciuto in una famiglia di pittori, ma la mia passione per l' arte è sempre coincisa col desiderio di esprimermi nel tatuaggio - racconta - solo che vent' anni fa non era semplice imboccare questa carriera. Non esistevano i tutorial on line, non era facile reperire certi materiali ed entrare in contatto con i grandi talenti. Serviva tanta determinazione e sapersi orientare tra i passaparola.
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Oggi al contrario il problema non è iniziare ma emergere, perché negli ultimi anni il numero dei tatuatori è cresciuto vorticosamente».
A Roma sono attesi alcuni tra i più quotati: da Marco Manzo col suo stile ornamentale (primo tatuatore ammesso alla Biennale di Venezia) al bianco e nero di Alo Loco, dal realismo di Anton Autonomo alle atmosfere polinesiane del ragazzo prodigio Claudio Comite (che ha inaugurato la carriera a 14 anni tatuandosi da solo con attrezzi rudimentali: ago, cotone e inchiostro Pelikan). Poi Nuno Feio, Mark Kornev, Fabio Filippone, Roberto Gasperi, Valerio Serpetti, Kike Esteras, Daria Pirojenko, Nicholas Matic, Owen Paulls e Andy Canino.
«Quello in arrivo all' Eur è un esercito di prestigiosi colleghi provenienti da tutto il mondo, ma è bello poter sottolineare che il tatuaggio è ormai un orgoglio nazionale. Gli italiani sono tra i più bravi in assoluto - garantisce Onorini, presente all' International Tattoo Expo non solo con gli stand di Corpus Domini e Fronte del Porto ma anche in veste di giudice dei contest - e i clienti sono molto sofisticati. Credo dipenda dal fatto che il nostro "bel" paese ci allena sin da piccoli ad avere un' alta sensibilità estetica».
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Non poteva mancare l' arte figurativa, con sette mostre tra cui quella di Marco Rea.
Mentre quest' anno i testimonial d' eccezione saranno i rugbisti Matteo Minozzi e Renato Giammarioli, il rapper Carl Brave, il disegnatore Enzo Sciotti e il compositore Claudio Simonetti dei Goblin. Tutti uniti dalla passione tattoo.
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