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    "L'HO ACCOLTELLATO FINCHÉ NON SI È TOLTO DI DOSSO" - IL RACCONTO DELL'OMICIDIO CERCIELLO NEI COLLOQUI IN CARCERE TRA L'AMERICANO FINNEGAN LEE E LA MADRE. È AGLI ATTI DEL PROCESSO APPENA INIZIATO CONTRO I DUE AMERICANI - LEI GLI CHIEDE SE "AVESSE COMPRESO DI ESSER STATO FERMATO DA UN CARABINIERE" E FINNEGAN RISPONDE: "NO, HA FATTO TUTTO GABE'' (NATALE, NDR)


     
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    VALERIA PACELLI e VINCENZO BISBIGLIA per il Fatto Quotidiano

     

    gabe natale finnegan lee elder 2 gabe natale finnegan lee elder 2

    "Ho estratto il coltello e ho iniziato a tre volte" e poi "l' ho accoltellato altre volte fino a che non mi si è tolto di dosso". È il 5 settembre 2019 quando l' americano Finnegan Lee Elder - accusato con l' amico Gabriel Natale Hjorth dell' omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega - ammette davanti alla madre quanto avvenuto la notte del 25 luglio a Roma. Il colloquio tra i due, nel carcere di Regina Coeli, è stato registrato e ora è agli atti del processo appena iniziato contro i due americani.

     

    È la prima volta dal giorno dell' omicidio che madre e figlio si guardano negli occhi. Leah Lynn Elder dopo aver esortato il figlio a dire la verità, gli chiede il perché quella notte abbia tentato di comprare droga. "Lui voleva la cocaina quella sera (incomprensibile)", dice Finnegan, riferendosi all' amico Natale. Però poi la mamma chiede: "Torniamo a quella sera, se non ne vuoi parlare va bene". E così comincia il racconto di Finnegan (molte frasi sono state trascritte agli atti come "incomprensibili").

    gabe natale e finn elder appostati in attesa di cerciello gabe natale e finn elder appostati in attesa di cerciello

     

    La madre gli chiede se "avesse compreso di esser stato fermato da un carabiniere" e Finnegan risponde: "No, ha fatto tutto Gabe (Natale, ndr), visto che io non parlo italiano (incomprensibile) io ero sdraiato sul letto (incomprensibile) non avevo voglia di riuscire". Alla fine però lasciano l' albergo.

     

    "Eravamo a un paio di isolati dal luogo dell' incontro - continua poi il racconto - e stavamo camminando (incomprensibile). Ed è a quel punto che abbiamo visto questi due sconosciuti che venivano nella direzione opposta, parlando tra loro ma guardando noi, allora noi abbiamo cambiato direzione". Poco dopo, la conversazione continua così.

     

    Finn: "Adesso, e un attimo dopo mi sono girato e il tizio grosso mi ha aggredito, mentre quello più piccolo Leah: Ma è stato tipo da dietro o ti stavi girando?

    GABE NATALE CON UN ARMA GABE NATALE CON UN ARMA

     

    F: No, mi stavo girando quando mi ha aggredito (incomprensibile) detto di mettermi a terra. Ha visto che non ubbidivo e ha iniziato a (incomprensibile). Allora ho estratto il coltello e ho iniziato a L: Quante volte? F: Tre volte; ha allungato la mano, quando si è reso conto che non aveva le manette, ha cercato di afferrare il mio coltello e girarlo contro di me, a quel punto ho cambiato mano e l' ho accoltellato altre volte fino a che non mi si è tolto di dosso

     

    Come con Finnegan, sono stati registrati anche i colloqui in carcere dell' altro arrestato, Gabriel Natale. Il 5 agosto incontra il padre Fabrizio e lo zio Claudio. Annotano i carabinieri: "Natale addossa la responsabilità dell' accaduto a Elder Finnegan Lee, definendolo una persona violenta".

    MARIO CERCIELLO REGA ANDREA VARRIALE MARIO CERCIELLO REGA ANDREA VARRIALE

     

    Durante il colloquio, però, Natale parla anche di altro: "Riferisce di aver ricevuto la visita dell' onorevole Ivan Scalfarotto, al quale ha accennato dei maltrattamenti subiti in carcere, ma non dei tagli presenti sul suo corpo, notati pure dal parlamentare, in quanto ha accettato il suggerimento del responsabile delle guardie carcerarie di non raccontare determinate vicende". Sono stati svolti accertamenti, anche dopo che alla direttrice del carcere di Regina Coeli alcuni diplomatici statunitensi avevano riferito di "comportamenti non proprio ortodossi nei confronti di Natale". Accertamenti che, stando a una relazione depositata al pm titolare del fascicolo, hanno escluso qualsiasi tipo di violenza in carcere.

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