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    IPERCONNESSI, IPER-DEPRESSI - L'IMPATTO NEGATIVO DEI SOCIAL MEDIA SULLA SALUTE MENTALE NON SI LIMITA AGLI ADOLESCENTI: UN NUOVO STUDIO HA DIMOSTRATO CHE A 19 ANNI SI DIVENTA PIÙ FRAGILI E VULNERABILI AGLI EFFETTI DELLE PIATTAFORME SULLA PSICHE - OLTRE ALL'ETÀ, AD AUMENTARE IL RISCHIO DI DIPENDENZA DAI SOCIAL PESA ANCHE IL CONTESTO FAMILIARE, I PROBLEMI LEGATI A UNA DISABILITÀ E LA SENSAZIONE DI SOLITUDINE…


     
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    (ANSA) - Gli effetti dei social media sulla psiche possono variare a seconda dell'età e a 19 anni si diventa più fragili e vulnerabili, proprio come quando si è adolescenti, e l'impatto negativo colpisce tanto le donne quanto gli uomini. Oltre all'età, gli effetti dei social dipendono anche dalla presenza di un ambiente familiare disfunzionale, da problemi legati a una disabilità, dalla salute mentale o dalla sensazione di solitudine sociale, con un aumento del rischio di dipendenza. A fare luce sulla complessità dell'influenza dei social e del web sulla salute mentale degli utenti è una nuova review condotta da un gruppo di ricercatori internazionali.

     

    tristezza e social network tristezza e social network

    I risultati, pubblicati sulla rivista World Psychiatry, sono stati discussi a Verona in occasione del congresso nazionale della Società Italiana di Psichiatria (Sip) che festeggia i suoi 150 anni. Secondo il nuovo studio-review, le ragazze risentono maggiormente dell'uso eccessivo dei social nella prima adolescenza, tra gli 11 e i 13 anni, mentre i ragazzi tra i 14 e i 15 anni. Entrambi i gruppi mostrano però una sensibilità particolare al termine dell'adolescenza, verso appunto i 19 anni.

     

    adolescenti e social adolescenti e social

    "La connettività alla rete Internet - spiega la presidente Sip, Liliana Dell'Osso - è diventata onnipresente ma, paradossalmente, 'invisibile', tanto che studiosi e ricercatori da anni tentano di valutarne i correlati sulla capacità di attenzione ed i processi di memoria, senza risultati univoci. In particolare sui giovanissimi che, secondo una survey del 2023 condotta tra 1.453 individui, nel 50% dei casi si descrivono come 'sempre online'". Tuttavia, sottolinea Emi Bondi, presidente uscente Sip, "la letteratura scientifica sull'impatto di Internet e dei social è piuttosto contraddittoria. Alcuni studi ne demonizzano l'uso, altri invece ne sottolineano il potenziale anti-stigma ed il ruolo di facilitatore di connessioni".

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    Una survey del 2020 ha ad esempio dimostrato che un uso moderato dei dispositivi digitali (da 1 a 2 ore al giorno) è associata nei bambini a un miglior funzionamento psicosociale, rispetto a un uso blando (meno di un'ora al giorno) o intenso (circa 5 ore). Diverso impatto sulla salute mentale è invece l'uso dei social media, che tende a coinvolgere la quotidianità di un individuo, e rispetto ai quali l'astensione produce notevoli cambiamenti nel benessere.

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