Estratto dell’articolo di Mario Gerevini per il “Corriere della Sera”
chiara ferragni
E adesso per Chiara Ferragni sarà dura raggiungere gli obiettivi di fatturato vicino ai 100 milioni nel 2024. Il business si basa sulla qualità/credibilità del «produttore»: se il marchio si appanna i ricavi frenano. I contratti saltati con Safilo e Coca Cola sono un segnale ma il piccolo gruppo di società dell’imprenditrice imperniato sulla Sisterhood, sempre più holding-tesoreria, è finanziariamente solido e ha ampi margini per contenere la tempesta.
le aziende di chiara ferragni
Da qualche giorno circolano voci di un parziale disimpegno della influencer ma se dovesse avvenire — e per ora non vi è alcun segnale — non riguarderebbe il capitale o la direzione strategica ma eventualmente il ruolo operativo.
Chiara Ferragni è amministratore delegato di Fenice che è la licenziataria dei marchi con il suo nome e, insieme a TBS Crew, la società multata dall’Antitrust per l’affaire Balocco. Non si tratta di una carica «onoraria». Ferragni ha «tutti i poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della società con firma singola, fatta eccezione...», così recitano le carte ufficiali. Le eccezioni riguardano alcune materie in cui la firma è congiunta con il presidente Paolo Barletta, socio al 40% con la sua Alchimia.
GIOIELLI CHIARA FERRAGNI
In TBS (gestione blog ed e-commerce) la concentrazione di deleghe su di lei è totale: «potere di compiere in nome e per conto della società tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione con poteri di subdelega».
[…] Ci sarà un passo indietro di Chiara Ferragni nei prossimi mesi e l’ingresso di un manager d’esperienza capace di tenere la barra dritta sotto nuvoloni neri tutt’altro che passeggeri?
negozio di chiara ferragni vandalizzato a roma 2
L’inchiesta penale avviata dalla procura di Milano, con la leader del gruppo indagata per truffa aggravata, potrebbe accelerare questa esigenza, a prescindere da qualsiasi sviluppo ed eventuale responsabilità. Sul fronte degli affari, i conti si faranno a fine anno quando presumibilmente anche i contorni dell’inchiesta saranno più chiari. Per adesso «valgono» i numeri del 2022 che ci raccontano di aziende in grande e consolidata salute.
Tra l’altro sotto l’ombrello della holding Sisterhood (fatturato 4,5 milioni con 2,4 di utile) ricade anche una società con la madre allo 0,1%: la Ferragni Enterprises. È la proprietaria del nuovo superattico di 27 vani da oltre 10 milioni a Citylife dove l’imprenditrice vive con Fedez (che dunque non ha quote dell’immobile). TBS Crew ha realizzato 14,5 milioni di ricavi (+100% sul 2021) e 5,1 di utile (+200%). Fenice è controllata al 32,5% da Ferragni, con il socio Paolo Barletta al 40% (destinato a ridursi per la cessione ad Avm Gestioni) e altri come Morgese al 27%: ha segnato 15,6 milioni di fatturato con 3,4 di utile.
GIOIELLI CHIARA FERRAGNI
Fenice, valutata sei mesi fa 75 milioni (e dunque il valore di tutto il gruppo si colloca intorno ai 100 milioni), è l’azienda destinata alla crescita maggiore. Ad essa fa capo tutto il business legato alle licenze del marchio, dall’abbigliamento ai gioielli e ai profumi. […] Fabio Maria Damato, il manager di fiducia di Ferragni, qualche mese fa indicava target di fatturato a 71 milioni per Fenice e 18,9 per TBS. Poi sono arrivati i pandori.
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