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    INDECENTI EVASIONI - L'IMPRENDITORE ROMANO ANTONIO MIANO E' ACCUSATO DI AVER EVASO IL FISCO DAL 1999 AL 2018 E COMMESSO TRUFFE DAL 1993 A OGGI - LA GUARDIA DI FINANZA HA SEQUESTRATO AUTO, VILLE E TERRENI, PER UN VALORE DI MILIONI DI EURO - TRA I BENI CONFISCATI C'È ANCHE UNA ROLLS ROYCE, UNA FERRARI D'EPOCA, PROPRIETÀ TRA LA PROVINCIA DI ROMA E QUELLA DI LECCE E ANCHE DUE CENTRI COMMERCIALI A ROMA E A PADOVA…


     
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    GUARDIA DI FINANZA GUARDIA DI FINANZA

    (ANSA) - Una Rolls Royce, una Ferrari d'epoca, immobili, ville e terreni per un valore di milioni di euro. E' quanto sequestrato oggi all'imprenditore Antonio Miano, dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno dato esecuzione al decreto di sequestro emesso dalla Corte di Appello capitolina su richiesta congiunta dagli Uffici di Procura di Roma e Tivoli.

     

    guardia di finanza. guardia di finanza.

        Oggetto del sequestro il patrimonio di milioni di euro nella disponibilità di un imprenditore, residente nel circondario di Tivoli, nei cui confronti le Procure hanno richiesto l'applicazione di una misura di prevenzione personale e la confisca dei beni ai sensi del Codice Antimafia. "Il decreto della Corte d'Appello descrive le condotte dell'imprenditore - spiega una nota della Gdf - risultanti dai numerosi procedimenti sorti dal 1993 ad oggi, in parte definiti e in parte in corso, per associazione per delinquere finalizzata al compimento di truffe, associazione per delinquere finalizzata a reati di truffa e riciclaggio; plurime bancarotte fraudolente in varie parti d'Italia; turbativa d'asta; plurime truffe (in un caso contestata all'estero).

     

    guardia di finanza guardia di finanza

     E ancora : appropriazioni indebite e falso in bilancio; autoriciclaggio, delitti tributari". Secondo la Corte "Risulta che il Miano è un evasore fiscale seriale dal 1999 a 2018 e, comunque, una persona che ha commesso violazioni fiscali per milioni di euro, al pari della moglie". Il decreto descrive anche la progressiva accumulazione di beni, la costanze presenza di prestanome nella gestione delle attività imprenditoriale, la "galassia" di società nella disponibilità dell'imprenditore, il tentativo di controllo sui centri commerciali, in particolare di quello attivo nel circondatio di Tivoli; tentativo proseguito anche dopo il disposto sequestro penale di alcuni beni ed il fallimento dichiarato dai Tribunali di Roma, prima, e Tivoli poi. Posti sotto sequestro anche due centri commerciali nelle province di Roma e Padova. (ANSA).

      

     

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