BENEFICENZA E MARKETING, LA REPLICA DI FEDEZ AD APPUNTI
Stefano Feltri per Appunti
CHIARA FERRAGNI FEDEZ E I DUE FIGLI AL CONCERTO DI BENEFICENZA LOVE MI 2023
Buongiorno a tutte e tutti, oggi invio straordinario per smaltire una pratica di routine che pensavo di essermi lasciato alle spalle nei giornali tradizionali: pubblicare le risposte di persone potenti che non gradiscono quello che si scrive di loro e chiedono uno spazio di rettifica anche se non contestano errori fattuali.
Ho gestito queste dinamiche per anni con aziende grandi e piccole, politici di ogni ordine e grado, figuri poco raccomandabili.
Oggi tocca a uno dei nuovi potenti (ma si comportano tutti allo stesso modo), cioè Fedez, che evidentemente legge Appunti e che non ha gradito il fatto che io abbia raccolto il suo invito a studiare i bilanci della sua fondazione benefica. L’articolo in cui parlavo del tema lo trovate a questo link.
Come fanno appunto gli uomini potenti di solito, Fedez mi ha fatto scrivere dai suoi avvocati (studio legale Pietrolucci). Al termine di sette pagine di argomentazioni e contestazioni, per conto di Fedez gli avvocati chiedono di pubblicare la seguente nota di rettifica. Lo faccio, con sotto alcune mie brevi osservazioni.
stefano feltri
“In relazione all’articolo pubblicato su Appunti in data 19 dicembre 2023, deve precisarsi che Fedez non ha mai affermato che i milioni di euro - di cui ha parlato nel suo video su Instagram - potessero essere riferiti alle iniziative benefiche della Fondazione, avendo invece fatto riferimento alla raccolta fondi dallo stesso promossa attraverso la piattaforma Go Found Me durante la pandemia a sostegno del sistema sanitario o delle categorie maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria.
Peraltro, in merito alle contestazioni sollevate dall’Antitrust alla società che gestiva la piattaforma Go Found Me, lo stesso Fedez si è attivato affinché le somme raccolte mediante il contestato riconoscimento della percentuale applicata sulle donazioni fossero donate, da tale società, agli Ospedali di Cremona, Bergamo e Policlinico di Milano.
fedez chiara ferragni
Per quanto riguarda il concerto LoveMi, le somme raccolte ed indicate nel bilancio della Fondazione non sono in alcun modo correlate al numero di partecipanti all’evento che era totalmente gratuito, bensì donazioni eseguite attraverso il numero solidale che, proprio grazie agli accordi raggiunti tramite la Fondazione, le compagnie telefoniche hanno messo a disposizione e dagli altri proventi realizzati attraverso la messa in onda televisiva del concerto e/o dagli altri partner privati che hanno partecipato all’iniziativa.
Si precisa inoltre che la somma di 280.000 euro indicata nell’articolo, donata direttamente da Fedez alla Fondazione cui devono aggiungersi i 152.000 euro raccolti attraverso l’iniziativa LoveMi, non viene minimamente interessata e/o decurtata dai costi di produzione del concerto che sono rimasti, invece, di esclusiva competenza delle società produttrici.
Deve, inoltre, evidenziarsi il desiderio e la volontà di partecipare concretamente ai progetti benefici della Fondazione che lo stesso Fedez ha creato, non è in alcun modo determinata dalle agevolazioni fiscali previste dallo Stato per garantire il sostegno alle associazioni no profit.
fedez e chiara ferragni
Le donazioni dirette e personali dello stesso Fedez, quale socio fondatore della Fondazione sono finalizzate esclusivamente a permettere alla stessa di realizzare i progetti benefici che aveva promosso - come ad esempio quello relativo alla fondazione Tog - anche nel caso in cui non si fosse riusciti a raccogliere tramite le donazioni di terzi le somme a tal fine necessarie.
Si precisa infine, che Fedez non ha rivendicato esplicitamente o implicitamente che qualsiasi attività benefica potesse minimamente rappresentare uno scudo rispetto ad eventuali responsabilità, ove mai accertate, da organismi e/o attività pubbliche, volendo invece rimarcare il fatto che a differenza di altri soggetti, lo stesso e la moglie, non godono di alcuna immunità, a prescindere da significativi risultati concretamente ottenuti proprio nell’ambito delle attività benefiche”.
Gentili avvocati,
come da voi richiesto ho pubblicato la vostra richiesta di rettifica che, come evidente, non contesta alcun dato di quelli da me riportati ma soltanto alcune possibili interpretazioni - peraltro non da me suggerite.
Mi permetto di rispondere su un paio di punti.
fedez e gigi hadid al met gala 2022 1
Sul video: Fedez dedica un video per rivendicare l’attività benefica della sua Fondazione, e invita ad andare a vedere il bilancio sociale (cosa che ho fatto). Nello stesso video è lui, non io, a citare la raccolta fondi organizzata durante la pandemia senza specificare che quella iniziativa nulla c’entrava con le attività della sua Fondazione menzionate pochi istanti prima.
Sulla rilevanza di quella iniziativa e sul suo impatto, Regione Lombardia ha già dato la sua versione in risposta a Fedez. Ancora Fedez, parlando dei lavoratori dello spettacolo, dice “io, da solo, chiuso 10 giorni in casa, ho raccolto 3 milioni di euro”.
Poiché il video viene presentato come un modo per difendere l’attività di charity di Fedez, se c’è una ambiguità tra attività della Fondazione e altre iniziative parallele, non sono certo io a generarla.
Sulla raccolta di Go Fund Me (che si chiama così, e non “Found”): la storia la conosco bene perché a denunciare la mancia indebita che la piattaforma tratteneva dai donatori in buona fede sono stato proprio io, sul Fatto Quotidiano, il 16 marzo 2020, e dieci giorni dopo l’Antitrust ha imposto di togliere quel prelievo surrettizio.
Non mi risulta che ci fossero denunce pubbliche di Fedez precedenti sulle scorrettezze di Go Fund Me. Inoltre, la donazione di Go Fund Me è stata alla campagna stessa di Fedez e Ferragni per gli ospedali, ed è stata presentata come una iniziativa spontanea della piattaforma, non come un’ammissione di aver prelevato più soldi di quelli che le persone volevano donare. Infatti è arrivata prima che scoppiasse il caso, e non dopo, per tacitare le polemiche.
stefano feltri
Se questo è successo su pressione di Fedez e Ferragni, me ne rallegro, ma resta che i donatori confusi dalla piattaforma hanno dato più soldi di quelli che erano intenzionati a versare.
Non capisco il punto sul concerto LoveMi: io non ho mai detto che le donazioni dipendono dai costi del concerto (per quanto trovi un po’ singolare montare una macchina da centinaia di migliaia di euro, forse di più, per poi attivare una raccolta di beneficenza che produce “solo” 152.000 euro per le meritorie attività della Fondazione Tog).
Però proprio non capisco la vostra contestazione sui partecipanti: mi sembra palese, o almeno intuitivo, che un numero più alto di spettatori - anche in assenza di un biglietto di accesso - dovrebbe aumentare la probabilità che questi facciano donazioni ai numeri telefonici dedicati e che dunque ci sia una maggiore raccolta di fondi da destinare ai progetti identificati.
Come dovrebbe aver insegnato la vicenda del pandoro Balocco, se in una campagna di beneficenza il risultato finale non è correlato al numero dei partecipanti o dei clienti c’è qualcosa di strano. Ma sono sicuro che vi siete soltanto espressi in modo poco chiaro riguardo a LoveMi, che mi sembra un progetto un po’ sproporzionato nei costi rispetto ai risultati (quantomeno a quelli di beneficenza) ma nel quale non ravviso ambiguità di sorta.
chiara ferragni e fedez 1
Di nuovo: come evidente a chiunque legga l’articolo contestato, io non ho mai scritto che la beneficenza debba rappresentare uno scudo contro le responsabilità accertate e men che meno contro le sanzioni amministrative o penali. Ho soltanto citato la contestazione dell’Antitrust che riporto di nuovo qui:
“Vale evidenziare che la Signora Chiara Ferragni risulta avere un elevatissimo numero di follower (circa 30 milioni) presso i quali si è presentata come promotrice di un'iniziativa benefica a favore di bambini malati di tumore, rafforzando così la propria immagine come sostenitrice di progetti benefici”.
Gli influencer non hanno l’immunità parlamentare - come ricorda Fedez a Giorgia Meloni - ma hanno altri strumenti per cercare di mettersi al riparo dalle critiche e dalle osservazioni sgradite. Come dedicare una parte del loro tempo e una piccola frazione delle loro risorse a iniziative utili a rafforzare la loro reputazione pubblica.
Per fortuna, questo non basta a metterli al di sopra della legge e dunque restano esposti al rischio di sanzioni, come quelle dell’Antitrust.
FEDEZ CHIARA FERRAGNI
Tuttavia, l’ “immunità” digitale e reputazionale di cui godono grazie a una accurata costruzione dedl proprio personaggio pubblico, è evidente proprio dalla vicenda del pandoro Balocco: Selvaggia Lucarelli l’ha rivelata in tutti i suoi dettagli su Domani, il quotidiano dove lei scriveva all’epoca e che io dirigevo, a novembre 2022. Il titolo non era certo ambiguo: “Il pandoro di Chiara Ferragni è soltanto marketing e non beneficenza”
Ma per un intero anno Chiara Ferragni non ha sentito il bisogno di prendere alcuna iniziativa per rimediare a quello che, oggi, ha riconosciuto essere un errore, cioè sovrapporre una iniziativa commerciale a una di beneficenza, senza rendere esplicite le due nature diverse.
Peccato, avrebbe potuto evitare sia la multa che la donazione riparatoria, con un piccolo sforzo di trasparenza e onestà commerciale, se non intellettuale, avrebbe risparmiato oltre 2 milioni di euro.
fedez 17
Soltanto quando è arrivata la sanzione dell’Antitrust e le conseguenti polemiche - incluse quelle di Giorgia Meloni - Chiara Ferragni ha preso provvedimenti, con il video penitenziale e la donazione del compenso ricevuto, un milione di euro, all’ospedale Regina Margherita di Torino.
Una conferma che l’immunità di cui godono gli influencer in Italia, oggi, è assai più resistente e utile di quella che è rimasta ai parlamentari, che li protegge pro tempore soltanto dalle misure cautelari, ma non dalle conseguenze reputazionali dei loro errori.
Non mi sarei avventurato a fare questo paragone tra immunità parlamentare e immunità reputazionale degli influencer, ma è Fedez a suggerirlo.
Estratto dell’articolo di Stefano Feltri per https://appunti.substack.com/
la fondazione fedez ets
Fedez ha sempre avuto una visione singolare della democrazia e del dibattito pubblico. Lui può parlare di tutti, criticare tutti, occuparsi di qualunque cosa - dai bitcoin a Sanremo alle correnti della magistratura - ma se qualcuno osa parlare di lui viene attaccato davanti a milioni di follower, se la Rai non gli dà cachet e spazi è sempre censura e così via.
Da Instagram si dilunga in una difesa - non richiesta - della moglie Chiara Ferragni, dopo la multa dell’Antitrust per la ormai nota vicenda del pandoro Balocco. Dico ben nota perché l’aveva denunciata Selvaggia Lucarelli su Domani, quando io ero direttore, a fine 2022 e all’epoca la storia era passata quasi come una questione personale tra Selvaggia e Ferragni. E invece era seria e di principio.
progetto benefico di fedez per rozzano
Un anno dopo l’Antitrust ha comminato una multa pesante a Chiara Ferragni e alla Balocco: i clienti erano indotti a pensare che una parte del ricavato della vendita del pandoro andasse in beneficenza mentre in realtà la Balocco aveva fatto una donazione di 50.000 euro e aveva pagato Chiara Ferragni 1 milione di euro come testimonial.
[…] Una normale operazione commerciale presentata però come una operazione caritatevole. Anche se Balocco, nella sua difesa davanti all’Autorità antitrust, sostiene che quei 50.000 euro di donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino sono comunque meglio che niente visto che dalla partnership con Chiara Ferragni ci ha rimesso 800.000 euro e quindi se la beneficenza fosse stata legata alle vendite forse sarebbe andata anche peggio.
stefano feltri
Comunque, Chiara Ferragni è una delle influencer più note al mondo, dovrebbe essere in grado di difendersi da sola (anche se il contraccolpo di immagine è riassunto nella limitazione ai commenti, per la prima volta ingestibili perché troppo negativi). E invece interviene Fedez, il marito, dopo che la premier Giorgia Meloni dal palco della festa di Atreju ha evocato il caso Ferragni.
Ora, non si capisce bene perché Fedez debba intervenire, specie dopo che ha fatto una intera serie su Amazon Prime per sviscerare il fatto che a Sanremo 2023 ha finito per oscurare la moglie sul palco con le polemiche (il bacio con Rosa Chemical e altre facezie). Ma il patriarcato ha mille forme, anche in questa generazione di figli degli anni Ottanta.
Forse si è sentito toccato dal generico attacco di Giorgia Meloni, forse è stato punto sul vivo dall’accusa di un intreccio malsano tra attività commerciale e beneficenza. Infatti in gran parte del video nelle sue storie, Fedez rivendica tutta la sua attività benefica - da solo e con la moglie - dal Covid in avanti.
[…] prendiamo sul serio il suo invito ad andare a vedere il bilancio sociale della Fondazione Fedez Ets che è il braccio operativo della attività benefiche di Fedez.
BILANCI DELLA FONDAZIONE DI FEDEZ
“Sono stato additato come truffatore, tutto quello che faccio nel mondo della charity con la mia fondazione è stato definito opaco, fumoso, ecco, ci tengo a dire che sono due cose differenti - mia moglie è mia moglie e io sono io - e ho una fondazione che ha un bilancio sociale che è pubblico e rimango perplesso che si metta in discussione tutto quello che ho fatto nel mondo della charity”
Sembra di capire che Fedez sia preoccupato che l’incidente reputazionale che ha colpito la moglie possa danneggiare anche le sue attività di beneficenza. Sull’eleganza di questa mossa - prendere le distanze dalla moglie con la scusa di difenderla - Fedez se la vedrà in famiglia.
Ma l’attività della sua fondazione è così strepitosa come la racconta nel video su Instagram? In effetti i bilanci sono pubblici, e ci sono cifre molto diverse da quelle che Fedez elenca nel video come risultati di raccolte fondi milionarie
fedez e chiara ferragni
Nel video Fedez parla di 3 milioni, 7 milioni, ma quelle sono somme raccolte durante la pandemia nel 2020 con la piattaforma Go Fund Me che, pochi mesi dopo, è stata oggetto di contestazioni sempre dall’Antitrust perché imponeva ai donatori delle “mance” alla piattaforma surretizie che aumentavano anche del 10 per cento il costo della donazione. Di questo i Ferragnez non avevano colpa, ovviamente, ma certo non sono fortunati sul tema beneficenza e antitrust.
Forse anche in conseguenza delle polemiche sul caso di GoFund Me, Fedez ha deciso di cambiare metodo e di costituire la Fondazione Fedez Ets (che sta per “ente del terzo settore”). Ma qui le cifre in ballo sono molto, molto più basse. La sua fondazione nel 2022 ha raccolto soltanto 342.000 euro, 180.000 dei quali versati dallo stesso Fedez. Quindi l’intera attività di raccolta dal pubblico si limita a 152.000 euro da singoli individui e 13.000 circa da aziende. Non è una mia opinione, lo spiega il bilancio stesso.
BILANCI DELLA FONDAZIONE DI FEDEZ
Come vengono spesi questi soldi? Anche questo è indicato nel bilancio, nel 2022 le risorse raccolte sono andate a tre progetti. Uno è per sostenere i progetti della fondazione Tog di Carlo De Benedetti (che, mi corre l’obbligo di ricordare, è stato il mio editore con Domani) che assiste bambini con patologie neurologiche complesse: i soldi serviranno a costruire una nuova sede.
L’altro progetto è l’acquisto di un mezzo per la Croce rossa per trasportare medicinali in Ucraina che richiedono una temperatura uniforme, come l’insulina. Circa 60.000 euro. Il terzo è la costruzione di uno skatepark a Rozzano, la fondazione ha donato 130.000 euro al Comune.
L’anno precedente i soldi erogati dalla Fondazione sono stati 200.000 euro, ma sul sito il bilancio 2021 non c’è (o almeno io non lo trovo). Anche nel 2023 Fedez ha organizzato il concerto LoveMi che, sembra di capire dal bilancio della Fondazione, è l’unica vera attività di fund raising. Nel bilancio 2022 risultava aver raccolto 152.000 euro, le cifre del 2023 non sono note.
chiara ferragni e fedez
Nel 2022 i siti di news dicevano che avevano partecipato 20mila persone, cifre simili in termini di partecipanti vengono riferite nel 2023. In media significa che ogni partecipante ha donato circa 8 euro, vedremo nel prossimo bilancio se nel 2023 la raccolta è stata maggiore. Il concerto è organizzato dalla società di Fedez Doom Entertainment di Fedez - che a bilancio mette un costo di 100.000 euro per l’evento - e da Vivo Concerti.
Comunque, nel complesso, l’attività benefica della fondazione Fedez è di 500.000 euro in due anni. Sono tanti? Sono pochi? Ognuno può farsi la sua idea, di certo non sono cifre enormi per Fedez, la sua società Zedef nel 2022 ha registrato un utile di 3,9 milioni di euro, nel 2021 di 2,3 milioni.
Colpisce però che la donazione alla Fondazione Fedez sia fatta da Fedez in persona, non dall’azienda che possiede assieme alla madre Annamaria Berrinzaghi e al padre Franco Lucia. Di sicuro questa scelta - donare come individuo invece che come società - si può rivelare vantaggiosa da un punto di vista fiscale.
evento della fondazione fedez a milano 1
Cito dal sito specializzato in materia fiscale Ipsoa:
“In base alle previsioni dell’art. 83 del CTS, dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche si può effettuare una detrazione di importo pari al 30% degli oneri sostenuti dal contribuente per le erogazioni liberali in denaro o in natura a favore degli ETS.
In seguito all’intervento del legislatore del decreto Semplificazioni, le erogazioni che determinano le agevolazioni fiscali a favore dei donatori possono essere effettuate nei confronti degli ETS comprese le cooperative sociali (escluse le imprese sociali costituite in forma di società) e non più solo in favore di ETS non commerciali (art. 79, comma 5, CTS), per un importo complessivo in ciascun periodo d’imposta non superiore a 30.000 euro (soglia della misura rimasta invariata)”.
fedez ospite di fabio fazio a che tempo che fa
Quindi su 180.000 euro donati, Fedez dovrebbe recuperarne 30.000 in minori tasse sul reddito. Tutte attività legittime, ovviamente. Resta il fatto che nel suo video Fedez rivendica esplicitamente che le attività filantropiche dovrebbero mettere al riparo lui e la moglie da ogni critica, perfino in caso di sanzione pubblica e ufficiale come quella dell’Antitrust per la vicenda del pandoro Balocco.
Se questo è il modo di intendere la beneficenza, allora diventa più comprensibile perché Fedez abbia messo in piedi l’intera struttura della fondazione che - almeno fino al bilancio 2022 - serve a raccogliere soltanto 160.000 euro in più rispetto a quelli che l’influencer dona di tasca propria (il conto si fa più complicato se si aggiunge il costo di LoveMi sostenuto da Doom: a carico di Fedez ci sarebbero quindi 280.000 euro, 100.000 dei quali spesi per l’evento che permette di realizzare la raccolta di 152.000).
fedez
Se li donasse tutti come individuo, se ne accorgerebbero in pochi, sarebbe soltanto apprezzabile generosità di un uomo di talento che guadagna molto. Ma con una fondazione e le foto con gli enormi assegni consegnati a politici e istituzioni la beneficenza diventa un’altra cosa. Anche l’Antitrust osserva, nella vicenda Balocco, che per un influencer associare il proprio brand a iniziative caritatevoli può essere un ottimo affare:
“Sul punto, peraltro, vale evidenziare che la Signora Chiara Ferragni risulta avere un elevatissimo numero di follower (circa 30 milioni) presso i quali si è presentata come promotrice di una iniziativa benefica a favore di bambini malati di tumore, rafforzando così la propria immagine come sostenitrice di progetti benefici”.
evento della fondazione fedez a milano 4
Diventa un razionale investimento di immagine, uno scudo tutto sommato economico che torna utile in tempi difficili come questi della vicenda pandoro e dell’attacco di Giorgia Meloni.
fedez chiara ferragni chiara ferragni fedez evento della fondazione fedez a milano 3