• Dagospia

    LUIGINO & BEPPE, LA STRANA COPPIA - L’INCONTRO A MILANO TRA SALA E DI MAIO E’ IL PRIMO PASSO PER LA CREAZIONE DEL “PARTITO DEI SINDACI” - DI MAIO DOVRA’ FARE SCOUTING AL SUD (LA SETTIMANA SCORSA HA INCONTRATO UNA DECINA DI SINDACI CAMPANI), SALA AL NORD - GLI INTERLOCUTORI DOVREBBERO ESSERE CONSIGLIERI REGIONALI E AMMINISTRATORI LOCALI, DALL'EX PRIMO CITTADINO DI PARMA FEDERICO PIZZAROTTI (CHE CON IL SUO MOVIMENTO ALLE AMMINISTRATIVE HA RACCOLTO UN PIÙ CHE ONOREVOLE 8,5%) AL VENEZIANO LUIGI BRUGNARO…


     
    Guarda la fotogallery

    1 - DI MAIO A MILANO DA SALA: PARTE LO SCOUTING AL NORD

    Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “il Messaggero”

     

    LUIGI DI MAIO E BEPPE SALA LUIGI DI MAIO E BEPPE SALA

    […] Dopo il primo confronto newyorchese del maggio scorso, Luigi Di Maio e Beppe Sala hanno scelto una più consueta Milano per il loro primo faccia a faccia post-scissione dal M5S del ministro degli Esteri. […] quello di ieri appare come il primo passo della nascente rete dei primi cittadini.

     

    Non un partito personale riconducibile a qualcuno dei due, come ripete chi è addentro alle manovre, ma un soggetto politico con un progetto condiviso. […] a trapelare è una sorta di mandato esplorativo che sarebbe stato affidato dal titolare della Farnesina a Beppe Sala.

    DI MAIO E PIZZAROTTI DI MAIO E PIZZAROTTI

    L'idea è che il sindaco inizi a sondare il suo territorio - specie la Lombardia - alla ricerca dell'appoggio di suoi colleghi. Un po' come fatto proprio da Di Maio in Campania all'indomani del suo addio al Movimento. La missione sarebbe quindi ottenere il sostegno di consiglieri comunali e primi cittadini.

     

    Non tanto […] guardando ai capoluoghi o alle grandi realtà […] ma iniziando proprio dai comuni più piccoli. […] Del resto, oltre agli amministratori locali e alla sessantina di parlamentari a sostegno di Insieme per il futuro, quando (e se) le congiunture saranno allineate per il progetto politico che di fatto persegue la cosiddetta agenda Draghi, a seguire il sindaco di Milano potrebbe esserci anche un drappello di parlamentari. […]

    beppe sala beppe sala

     

    2 - MANOVRE AL CENTRO

    Francesco Moscatelli per “la Stampa”

     

    «Luigi Di Maio? Abbiamo parlato del Tribunale unificato dei brevetti». Beppe Sala dribbla i giornalisti che lo stanno aspettando sotto casa con il sorriso un po' beffardo di chi sfrutta una piccola verità per non dire una grande bugia. In realtà, durante l'incontro che si è svolto ieri mattina nel suo appartamento di Brera, il primo cittadino di Milano e il ministro degli Esteri hanno discusso anche di molto altro.

     

    luigi di maio vincenzo spadafora luigi di maio vincenzo spadafora

    Lo dimostra il fatto che qualcuno abbia notato infilarsi alla chetichella nel portone anche i loro consiglieri più fidati: l'ex ministro Vincenzo Spadafora e la capa della segreteria Cristina Belotti per Di Maio, il capo di gabinetto Mario Vanni per Sala. Forse speravano che il faccia a faccia, durato oltre un'ora e mezza, rimanesse riservato, ma probabilmente hanno fatto male i conti con il via vai di maturandi e genitori nel vicino liceo classico Parini.

    Che Sala e Di Maio si sentano da tempo non è un mistero.

     

    beppe sala beppe sala

    Gli attestati di stima reciproca non mancano, recentemente si sono incontrati e fatti fotografare insieme anche a New York e più in generale il sindaco - basta guardare la composizione della sua giunta - ha un certo feeling con gli under 40. Ma è evidente che dopo la scissione del Movimento Cinque Stelle, la nascita dei gruppi parlamentari di «Insieme per il futuro» e le incertezze sulla tenuta del governo, l'idea di un percorso comune e di un cantiere «liberal-democratico, popolare, ambientalista», come l'ha definito lo stesso Sala, è diventata molto più attuale.

     

    coraggio italia di giovanni toti e luigi brugnaro coraggio italia di giovanni toti e luigi brugnaro

    Il primo passo è quello di ragionare sui contenuti, per ora i terreni dove c'è più sintonia sono quelli legati al green e alla tecnologia, ma l'obiettivo successivo dovrebbe essere quello di aggregare e includere altri soggetti. L'importante, in base alle riflessioni che Di Maio, tornato a Roma molto soddisfatto, ha condiviso con il suo staff, è «pianificare con realismo e concretezza» e poi «far partire un'onda di entusiasmo che si diffonda a macchia d'olio in tutta Italia» perché «Sala è una figura preziosa e abbiamo tante idee comuni». Di Maio pensa al Sud (la settimana scorsa ha incontrato una decina di sindaci campani per iniziare anche con loro una riflessione), Sala ovviamente al Nord.

     

    Federico Pizzarotti Federico Pizzarotti

    Quanto alla collocazione politica, Sala ha ribadito più volte di voler restare nel perimetro del centrosinistra, mentre Di Maio ragiona per esclusione immaginandosi lontano da populismi, sovranismi ed estremismi. Gli interlocutori privilegiati dovrebbero essere consiglieri regionali e amministratori locali, dall'ex primo cittadino di Parma Federico Pizzarotti (che con il suo movimento alle amministrative ha raccolto un più che onorevole 8,5%) al veneziano Luigi Brugnaro.

     

    Difficile capire, dati i punti interrogativi sulla legge elettorale, quali potrebbero essere invece i rapporti con Matteo Renzi e Gianfranco Librandi, Giovanni Toti ed eventualmente anche con una parte di Forza Italia.

     

    giovanni toti luigi brugnaro giovanni toti luigi brugnaro

    Mentre Carlo Calenda, che pure ha visto Sala pochi giorni fa, esclude qualunque coinvolgimento: «Non si rinnova la politica con Di Maio». Idem il sottosegretario della Farnesina e segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova, che ieri è salito a sua volta a casa del sindaco: «Il nostro era un incontro programmato per parlare di portare a Milano una sede del Tribunale dei brevetti. Di Maio? Noi andiamo per la nostra strada».

     

    benedetto della vedova foto di bacco benedetto della vedova foto di bacco

    Per immaginare un nuovo soggetto politico, in ogni caso, i tempi non sono ancora maturi. La sensazione è che Di Maio voglia spingere un po' di più sull'acceleratore, mentre Sala sia più cauto. Del resto l'ex manager di Expo continua a ripetere che da qui alle Olimpiadi del 2026 vuole continuare a fare il sindaco di Milano. Incarico che non sarebbe però incompatibile con quello di federatore di una nuova area politica. Di certo, per ora, c'è soltanto che Sala e Di Maio si rivedranno presto a Milano e che, fra le varie ipotesi sul tavolo, ci sarebbe anche quella di organizzare un confronto pubblico sui temi sui quali entrambi sono impegnati quotidianamente: lo scenario internazionale e le difficoltà dell'economia.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport