Giancarlo Tommasone per https://www.stylo24.it
UGO DE LUCIA
Il fuoco, nella religione nera della camorra perde la sua funzione catartica per diventare elemento che distrugge, cancella, avvisa. Il corpo della 22enne Gelsomina Verde passò per le fiamme, si ipotizza anche per nascondere le tracce di quanto di inenarrabile subì prima della sua esecuzione. Concretizzatasi con tre colpi di pistola alla nuca.
I resti furono lasciati nella vettura della giovane, una Fiat 600. Poi il rogo. Del corpo straziato, il fuoco risparmiò soltanto una gamba. Così finì la storia terrena di Mina, come tutti la chiamavano; la scoperta fu effettuata nella notte del 21 novembre del 2004, a Secondigliano.
GELSOMINA VERDE
Vittima innocente della prima faida di Scampia, guerra combattuta tra i Di Lauro e gli Scissionisti. La regia di quella esecuzione, dissero le indagini, portò la firma dei Di Lauro. A guidare la batteria per il barbaro omicidio della 22enne, c’era Ugo De Lucia, Ugariello per gli amici, il «mostro» per i sodali di morte. All’epoca aveva da poco compiuto 26 anni, adesso si avvia a tagliare il traguardo dei 40. E’ recluso a Padova.
GELSOMINA VERDE
Sulle spalle l’ergastolo, ma nonostante ciò almeno dal 2015, usufruisce di permessi premio. Facciamo un po’ di conti: De Lucia fu arrestato il 23 febbraio del 2005, lo scovarono in Slovacchia, dove si era rifugiato alla fine di dicembre del 2004. Era protetto da una rete di magliari, a «tradirlo» le cento rose rosse inviate alla moglie per il giorno di San Valentino. Da allora finisce in carcere, viene processato, condannato. Gira diversi penitenziari, poi nel 2012 approda a Padova. I permessi, da quanto accertato da Stylo24, vengono accordati dai magistrati di sorveglianza, per non meglio specificati motivi familiari.
Ugo De Lucia, alla fine del 2016 è stato baciato dalla grazia con una nuova paternità: un figlio maschio. Prima dell’arresto aveva avuto un altro maschio e una femmina. L’ultimo rampollo è stato concepito, evidentemente, proprio durante uno dei permessi premio accordati al detenuto condannato all’ergastolo. Permessi dalla durata media di cinque giorni.