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    BALLA CHE TI PASSA (LA VOGLIA DI LAVORARE) - L'INCREDIBILE STORIA DI COSIMO NOTARSTEFANO, DIPENDENTE DEL MINISTERO DELLA DIFESA: PER UN ANNO E MEZZO HA PRESO GIORNI DI MALATTIA, PER UNA PRESUNTA "NEVRALGIA PELVICA", MA NEL FRATTEMPO ANDAVA IN GIRO PER L'ITALIA A INSEGNARE BALLI LATINI - I GIUDICI DELLA CORTE DEI CONTI DI LA SPEZIA LO HANNO CONDANNATO A PAGARE 12.878 EURO - LA SUA VERSIONE: "DANZARE ERA UNA CURA..."


     
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    1-DIPENDENTE STATALE IN MALATTIA PER NEVRALGIA, MA AL POSTO DI STARE A CASA INSEGNA BALLI LATINI IN GIRO PER L'ITALIA

    Da www.leggo.it

     

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    In malattia per una nevralgia debilitante, girava l'Italia per insegnare ed esibirsi in balli latini. È quello che per anni ha fatto un cuoco, dipendente civile del ministero della Difesa 40enne di origine pugliese, che anziché lavorare, o restare a casa perché non stava bene, partiva da La Spezia alla volta di Milano, La Spezia, Lodi, Parma, Ravenna e Cremona insieme alla sua compagna di ballo con tanto di pseudonimo e locandine pubblicate sui social sui suoi corsi e le sue serate.

     

    Come riporta il Resto del Carlino, i giudici della Corte dei Conti ligure lo hanno condannato a pagare 12.878 euro al ministero, considerando la richiesta iniziale di 19.239 tra danno d’immagine (12.800) e indebita percezione di remunerazioni (6.439) e il suo versamento spontaneo al Ministero di 5.000 euro

     

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    Tra il maggio 2018 e il novembre 2019, il 40enne si è assentato dal servizio "attestando falsamente una malattia" e dedicandosi invece "a lezioni ed esibizioni di ballo" a cui partecipavano in borghese operatori della polizia giudiziaria.

     

    Il 21 novembre 2021 davanti al tribunale di La Spezia, aveva scelto di patteggiare 9 mesi e 280 euro di multa (con pena sospesa) per truffa e falso. Il cuoco-ballerino ha però deciso di insistere con la sua linea difensiva in sede erariale, sostenendo che gli acciacchi erano veri e che il ballo alleviava la sua condizione.

     

    Ma secondo la sentenza a firma della giudice Emma Rosati depositata nei giorni scorsi, «l’intensa attività nel nord Italia, risulta chiaramente incompatibile con le patologie riferite». Una condotta definita «disdicevole, dal carattere grottesco: colpi di teatro che appaiono propri della drammaturgia e mal confacenti a un dipendente pubblico».

     

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    “BALLO PER CURARE LA NEVRALGIA PELVICA”. LA SCUSA DEL MARINAIO CHE BALLAVA LA SALSA QUANDO ERA IN MALATTIA NON CONVINCE LA CORTE DEI CONTI: CONDANNATO

    Estratto dell’articolo di Marco Preve per www.repubblica.it

     

    […] Il fatto è che non solo Cosimo non era malato ma ne approfittava per scatenarsi nella sua vera passione: il ballo. Per la precisione i balli altino americani, ambito in cui gode di una discreta fama e di un certo numero di iscritti ai suoi corsi, pubblicizzati anche sui social, che tiene nella Academy da lui fondata con la sua socia con cui forma la coppia di ballo “Cosimo y Lorena”.Nei confronti di Cosimo Notarstefano si è già celebrato il processo penale con una condanna a 9 mesi per truffa e falso.

     

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    Ora è arrivata anche al Corte dei Conti per il danno erariale e quello d’immagine al corpo di appartenenza. Attraverso il suo avvocato Carlo Masi, il marinaio (ora si suppone ex poiché sui social l’attività di istruttore di ballo sembra essere predominante) ha cercato di attenuare al sua posizione., intanto sostenendo di aver risarcito la Marina con 5 mila euro (ma la Corte non ne ha avuto prova certa e quindi attenderà un riscontro ufficiale per decurtare la somma dall’ammontare della condanna) e ha spiegato che la sua attività quando era formalmente malato gli avrebbe garantito compensi in due anni per soli 975 euro, anch’essi rimborsati.

     

    Poi ha evidenziato di essere rimasto vittima di una forma di depressione a causa del lavoro a terra «aggravata dal fatto che il convenuto, residente in provincia di Parma, sarebbe stato costretto a lunghi viaggi in treno per recarsi a La Spezia».

     

    Quindi la patologia nevralgica al nervo pudendo. I giudici non hanno ritenuto ragionevole la tesi dei lunghi viaggi essendo Parma e La Spezia distanti 125 chilometri, e tanto meno quella per cui «l’attività della danza sarebbe divenuta un elemento di aiuto psico fisico».  Gli accertamenti sui certificati medici hanno portato all’acquisizione delle testimonianze dei medici che li avevano firmati i quali «pur riconoscendone l’autenticità hanno segnalato di averle basate sulle dichiarazioni del paziente».

     

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    In sostanza, secondo la Corte dei Conti, avrebbe tratto in inganno anche i medici. «La visita del medico del lavoro del 30 gennaio 2020 ha, anzi, riportato gli esiti della risonanza magnetica del 3 agosto 2019, segnalando la mancanza di ernie e protrusioni a tale data. Lo stesso documento dà atto di una semplice nevralgia del pubendo, non meglio specificata, comunque solamente a partire dal novembre 2019». In ogni caso, le patologie non gli impedirono di ballare «viaggiando per lunghe tratte nel nord Italia» dove si esibiva. […]

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