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    PRESTO, CHIAMATE UN REGISTA – L’INCREDIBILE STORIA DI KAI ZHUANG, STUDENTE 17ENNE CINESE SPARITO DURANTE UNO SCAMBIO CULTURALE NEGLI USA: FINITO NEL MIRINO DEGLI HACKER, È STATO COSTRETTO AD AUTO-SEQUESTRARSI AL GELO IN UNA TENDA IN UN BOSCO DELLO UTAH – SOTTO LA MINACCIA CHE QUALCUNO AVREBBE FATTO DEL MALE ALLA SUA FAMIGLIA, IL RAGAZZO NON DAVA PIÙ NOTIZIE MENTRE I GENITORI IN CINA RICEVEVANO MAIL IN CUI SI CHIEDEVA DI PAGARE UN RISCATTO DI 80 MILA EURO – ALLA FINE L’FBI È RIUSCIUTO A RINTRACCIARE IL RAGAZZO CHE RISCHIAVA DI MORIRE PER…


     
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    Estratto dell’articolo di Massimo Basile per "la Repubblica"

     

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    È stato ritrovato vivo ma «molto infreddolito e spaventato », in una tenda piantata in mezzo al niente in una zona montuosa dello Utah, nell’Ovest degli Stati Uniti.

    Il giallo della scomparsa dello studente cinese di 17 anni Kai Zhuang si è risolto in maniera positiva grazie alla collaborazione tra Fbi e governo cinese ma restano aspetti inquietanti: il ragazzo, arrivato a Riverdale (città di ottomila abitanti a Nord di Salt Lake City) per uno scambio culturale, sarebbe stato rapito in quello che appare un piano cibernetico di sequestro con richiesta di riscatto.

     

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    Durante i primi giorni della scomparsa, sotto Natale, la polizia aveva pensato che Zhuang si fosse allontanato di sua volontà e non aveva fatto scattare le ricerche. Poi è successo qualcosa: i genitori, in Cina, nel frattempo avevano ricevuto online da un account anonimo pressanti richieste di versare su un conto bancario online 80 mila dollari, in cambio della vita del figlio.

    Zhuang non è il primo caso. Secondo la polizia di Riverdale e l’Fbi, altri studenti minorenni stranieri arrivati in Usa per uno scambio di studi e ospiti di famiglie americane sarebbero caduti nella trappola dei “cyber-rapitori”.

     

    […] Secondo gli investigatori, le vittime vengono manipolate, costrette ad andare in zone isolate, a montare una tenda e a farsi fotografare, sotto la minaccia che qualcuno possa fare del male alle loro famiglie. Poi vengono lasciate lì, mentre i “cyber-rapitori” fanno scattare il loro piano per l’estorsione online. Le foto sono decisive per non lasciare dubbi ai parenti dell’ostaggio.

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    In alcuni casi, qualcuno potrebbe aver pagato senza denunciare il rapimento.

     

    […] Le vittime, una volta prese in ostaggio, sono monitorate in tempo reale dai rapitori attraverso Facetime e Skype per evitare che si allontanino e facciano saltare il piano. Nel caso di Zhuang il rapimento poteva finire in tragedia: le temperature nel bosco erano scese in modo verticale. In questo periodo dell’anno possono esserci anche -22 gradi in quella zona. Lo studente dunque poteva morire congelato. […] Era dentro una tenda, senza stufa elettrica. Aveva solo una coperta termica, il materassino dove dormire, scorte ridotte di cibo e di acqua. Era già in condizioni avanzate di ipotermia. È stato portato via a braccia, incapace di muoversi, e ricoverato in ospedale. Le sue condizioni sono subito migliorate. […]

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