Estratto dell'articolo di Paolo Fornasari per www.corriere.it
robert stark
È in pensione ma per un giorno, più per svagarsi che per mire di guadagno, lavora come comparsa in un film. Incassa appena 77 euro ma l’Inps gli chiede indietro la pensione di un anno: un importo di oltre ventimila euro. Protagonista il meranese Robert Stark, in quiescenza dal 2019 grazie a quota 100.
LA COMPARSA NEL FILM
[…] «Una volta in pensione – racconta Stark - mi si è presentata l’opportunità di fare la comparsa nel ruolo di un avvocato del Tribunale di Trento nel film su Ilaria Capua, "Io trafficante di Virus". Mi piaceva la trama ispirata alla vicenda della famosa virologa, accusata ingiustamente di traffico illecito di virus. Il 22 Giugno del 2021 ottengo quindi il compenso di 77 euro per la mia giornata di lavoro».
robert stark
LA RICHIESTA DELL'INPS
Il lavoro è effettuato regolarmente – nulla è in nero – ma poco dopo arriva la brutta sorpresa. L’Inps contesta a Stark la prestazione, che non avrebbe potuto effettuare essendo in pensione con quota 100. «Poco dopo – ricorda infatti l’uomo - arriva l’ingiunzione dell’Inps che mi segnala di aver ricevuto indebitamente mesi di pensione. Non solo, perché poi mi viene bloccata l’erogazione di diversi assegni successivi». Stark precisa che in totale l’importo che l’Inps rivendica - tra quanto gli chiede di restituire e quello che smette di erogare - è di oltre 20 mila euro. Insomma, l’Istituto gli contesta la pensione dell’anno in cui ha svolto la contestata giornata di lavoro come comparsa.
robert stark
«Amareggiato e sentendomi vittima di un’ingiustizia, ho cercato conforto anche dalla Capua che mi ha risposto dicendosi molto dispiaciuta», conclude Stark che si rivolgerà a un avvocato. «Il 23 marzo il Tribunale di Lucca ha emesso una sentenza che ha definito illegale la sanzione comminata dall’Inps a un pensionato nella mia stessa situazione – sostiene l’uomo - condannandolo a restituire i soldi trattenuti. L’assurdo è che per ottenere ragione si deve passare dal giudice e quindi dovrò spendere soldi per un avvocato. Intanto ho scritto una mail a due deputati, il bolzanino Alessandro Urzì di FdI e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, allegando tutti i documenti, compresa la sentenza di Lucca».
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