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    “LA GENTE PENSA A ME QUANDO VEDE UNA BANANA” – L’INCREDIBILE SUCCESSO DELLA MOSTRA “THE LAST JUDGMENT” DI MAURIZIO CATTELAN ALL’UCCA DI PECHINO: 29 INSTALLAZIONI DALLA CELEBERRIMA “COMEDIAN”, L'ICONICA BANANA APPICCICATA AL MURO COL NASTRO ADESIVO, A “NOVECENTO”, IL CAVALLO IMBALSAMATO CHE PENDE DAL SOFFITTO – UN SUCCESSO VIRALE CHE STA ISPIRANDO I CINESI ATTACCARE OGGETTI CON NASTRO ADESIVO SUI MURI DELLA CITTÀ…


     
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    Gianluca Modolo per www.repubblica.it

     

    maurizio cattelan 3 maurizio cattelan 3

    Cerchi di venire alle dieci del mattino, appena apriamo. Così si evita le code infinite: non abbiamo mai visto così tanta gente". Mai consiglio fu più apprezzato. Perché i cinesi sono come impazziti per questa prima personale di Maurizio Cattelan nella terra del Dragone. All'Ucca di Pechino, il centro d'arte contemporanea vero e proprio gioiellino nel Distretto 798, nella parte nord-orientale della capitale dove decine di gallerie sono nate in questi anni nelle ex fabbriche abbandonate costruite dalla Germania dell'Est negli anni '50, si è da poco aperta The Last Judgment: 29 installazioni di uno degli artisti italiani viventi più famosi al mondo che sono un distillato di irriverenza e genialità. 

     

    maurizio cattelan maurizio cattelan

    Da Comedian, l'iconica banana appiccicata al muro col nastro adesivo, a Novecento, il cavallo imbalsamato che pende dal soffitto con il capo chino e le zampe allungate, fino a Lessico Familiare e lo scoiattolo con la mini-pistola nella mini-cucina di Bidibidobidiboo, nella grande sala dell'Ucca ci sono tutte le più famose opere dell'artista padovano della sua trentennale carriera, sempre provocatoria. Al centro il grande scheletro di Felix: il gatto gigante che è la riposta di Cattelan a Sue, il dinosauro (o meglio, il suo scheletro, esposto al Museo di Storia naturale di Chicago). Morte, costumi sociali, natura, il valore dell'arte nella società contemporanea globalizzata: tutto si mescola in questa mostra dove i lavori di Cattelan - soltanto apparentemente - sono disposti in modo casuale.

     

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    “Abbiamo voluto costruire questi muretti bianchi, bassi, affinché il pubblico sia in qualche modo guidato e instauri un dialogo più personale con le opere, senza tuttavia stabilire dei percorsi predefiniti", spiega Liu Kaiyun, una delle organizzatrici della mostra. Mostra allestita tutta da remoto, causa pandemia. "Ci abbiamo messo più o meno un mese, sentendoci continuamente su Zoom o WeChat", racconta Kaiyun. "E il pubblico ha risposto e sta rispondendo in modo pazzesco: sabato scorso abbiamo venduto oltre 4000 biglietti in un giorno solo. Da quando l'abbiamo inaugurata, il 20 novembre, abbiamo già avuto quasi 40 mila visitatori".

     

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    "Più di un anno fa il direttore dell'Ucca mi ha chiesto se potevamo pensare ad una mostra di Cattelan in Cina. Bisognava capire come fare, però. Lui di solito ha sempre fatto mostre in spazi che avevano una connotazione particolare: farlo in un ambiente così industriale era una novità", racconta Francesco Bonami, il curatore. Stupito del riscontro che sta avendo tra il pubblico. "All'inizio l'avevamo presa, forse erroneamente, come un esperimento. Magari pensando di essere fuori dai riflettori dove l'artista si poteva permettere qualche libertà in più. E invece sta avendo un successo di pubblico molto particolare. Nella prevendita dei biglietti ha venduto più della mostra di Picasso. Ci stiamo chiedendo cos'è che attrae il pubblico in questo modo, qual è la scintilla. Chiaramente l'attenzione, il coagulante, è l'opera della banana. Ma il pubblico sta apprezzando anche tutte le altre".

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    Il pezzo forte è sicuramente la Cappella Sistina in miniatura, con il Giudizio Universale di Michelangelo che dà il titolo alla personale di Cattelan. Dove si entra cinque alla volta per ammirare da vicino i capolavori del maestro del Rinascimento. Davanti, simbolicamente, Zhang San, scultura che ritrae un senzatetto di Pechino disteso a terra coperto di stracci. In ogni opera Cattelan gioca continuamente sulla scelta di giudicare e la condizione dell'essere giudicati. Appollaiati sulle travi del soffitto decine di piccioni imbalsamati scrutano i visitatori. Giudicare ed essere giudicati. 

    NOVECENTO MAURIZIO CATTELAN NOVECENTO MAURIZIO CATTELAN

     

    "Ora la mostra forse viaggerà, in versione ridotta, nello spazio dell'Ucca a Shanghai", continua Bonami. "Ci sono due opere che avrebbero potuto provocare dei problemi: il Papa sulla moquette rossa e l'Hitler inginocchiato. Due opere importanti alle quali Cattelan non voleva rinunciare e brillantemente ce l'abbiamo fatta: a Hitler mettendogli un sacchetto di carta in testa e trasformando il Papa in un senzatetto disteso a terra con dei piccioni sopra. Proprio davanti alla Cappella Sistina: divertente".

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