Alessandro Bocci per il ''Corriere della Sera''
Dentro o fuori. Da Milano a Chorzow, le notti azzurre senza possibilità di appello.
ventura mancini
Quasi una maledetta consuetudine attraverso 11 mesi tra i più cupi che la storia ricordi.
Allora la Svezia a Milano e il Mondiale che sfuma: le lacrime di Buffon, la faccia smarrita di Gian Piero Ventura, il silenzio attonito di Tavecchio.
Adesso siamo appesi alla prima ora godibile contro l' Ucraina. Un po' poco per alimentare illusioni. Ma la speranza, dura a morire, è quella di ripartire.
Da spareggio a spareggio per chiudere il cerchio e mettersi alle spalle il lungo inverno azzurro. È vero che l' accostamento tra il Mondiale svanito e la retrocessione nella Lega B della Nations League è un azzardo, ma proprio perché non siamo andati in Russia, fallire adesso sarebbe intollerabile.
Se battiamo la Polonia in casa loro siamo salvi. Se perdiamo, invece, la retrocessione è aritmetica. Un danno d' immagine prima ancora che economico, senza contare che rischieremmo di non essere testa di serie al sorteggio degli Europei 2020, il 2 dicembre a Dublino.
mancini
Tutto è ancora aperto nel gironcino della morte, ma solo per modo di dire. Il Portogallo campione d' Europa per non andare alle Final Four del prossimo giugno dovrebbe suicidarsi, cioè perdere con gli azzurri a Milano il 17 novembre e poi in casa con la Polonia che ha appena battuto in trasferta 3-1. Ma per come siamo messi, a noi andrebbe bene anche evitare di cadere nell' anonimato.
Sarebbe un primo passo.
Forse lo ha capito anche Mancini, che ha scherzato con il fuoco e si è lasciato andare a troppi esperimenti. Adesso, davanti a questo incrocio maledetto, medita di far giocare la squadra migliore, più o meno la stessa di Genova.
Vincere è la parola d' ordine per un gruppo che non sa più come si fa. Tra i due spareggi c' è riuscita solo contro la tenera Arabia Saudita, a fronte di tre sconfitte e quattro pareggi.
Soprattutto ha sempre subito gol (11) e segnato con il contagocce (7). Bonucci, uno dei leader insieme a Chiellini, prova a indicare la strada per uscire dalle tenebre.
buffon bonucci
Lui che di vittorie si alimenta e per farlo ha ingoiato la rabbia ed è tornato alla Juventus. «Contro l' Ucraina si è vista una squadra che mi dà fiducia per la trasferta in Polonia e per il futuro». Ma non basta, serve di più: «Vogliamo tornare a essere orgogliosi dell' Italia. I giovani sentono il peso della maglia azzurra, che a volte li schiaccia. Dobbiamo avere più personalità. Non bisogna sentirsi belli perché siamo arrivati sino a 20 metri dalla porta, ma conservare la cattiveria per fare gol».
Una Nazionale più tosta, più scaltra, più pronta: «Perché - continua Bonucci - scendere nella Lega B sarebbe un bel guaio». È l' ora di uscire dal guado. «Con l' eliminazione dal Mondiale siamo arrivati al punto zero. Ma da allora le cose sono addirittura peggiorate. Mi auguro che con Gravina si possa ripartire attraverso una riforma limpida che migliori il calcio. Gli chiedo regole ferree e certezze. Siamo all' 11 ottobre e la Viterbese, che ho nel cuore, non ha giocato ancora una partita. Anche se i calciatori non appoggiano il nuovo corso, non significa che non abbiamo fiducia».
gravina
C' è spazio e tempo per una riflessione amara e un consiglio ai politici: «Razzismo e bullismo fanno parte della società e vanno oltre il tifo e la chiusura di una curva. Servono posizioni più nette e norme più severe».