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    CASSA DISINTEGRAZIONE! L'INPS NON HA ANCORA COLMATO I RITARDI: IN 150 MILA ASPETTANO I SOLDI DELLA CASSA INTEGRAZIONE. C’E’ ANCORA CHI ATTENDE DA FEBBRAIO - L'INVITO DEL PREMIER CONTE, CHE QUANDO È SCOPPIATO IL CASO TRIDICO LEGATO ALL'AUMENTO DI STIPENDIO DEL PRESIDENTE DELL'INPS, AVEVA CHIESTO DI DISSOLVERE I RITARDI SUL FRONTE DELL'EROGAZIONE DEGLI AMMORTIZZATORI, NON È STATO RACCOLTO...


     
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    Fra. Bis. per il Messaggero

     

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    Almeno 150 mila lavoratori aspettano ancora di ricevere dall'Inps i soldi della cassa integrazione per Covid-19. Attendono il versamento di una o più integrazioni salariali: in 80 mila non hanno incassato per esempio i soldi della cassa integrazione di maggio, 100 mila aspettano che venga loro corrisposta l'integrazione di giugno. Gli ultimi dati pubblicati dall'Inps sui pagamenti effettuati risalgono a settembre ma da allora i numeri non hanno subìto a quanto pare variazioni importanti.

     

    IL PARADOSSO A settembre, esattamente il 29 del mese, si contavano persino 20 mila lavoratori che non avevano ancora incassato alcun pagamento e una cinquantina di beneficiari a cui non era stata corrisposta la mensilità di febbraio. Situazione destinata a peggiorare sensibilmente in caso di nuovo lockdown.

     

    cassa integrazione cassa integrazione

    L'invito del premier Giuseppe Conte, che alla fine di settembre, quando è scoppiato il caso Tridico legato all'aumento di stipendio del presidente dell'Inps, aveva chiesto al professore di economia di lavorare giorno e notte per dissolvere i ritardi sul fronte dell'erogazione degli ammortizzatori, a quanto pare non è stato raccolto.

     

    Maria lavorava in un negozio di abbigliamento nel centro storico di Roma: racconta di aver ricevuto i soldi della cassa integrazione di marzo e aprile ma che poi a maggio il rubinetto dell'Inps si è inspiegabilmente chiuso e senza preavviso.

     

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    Marco invece gestisce un bistrot a Milano e ha anticipato ai suoi tre dipendenti la cassa integrazione fin dall'inizio dell'emergenza: per due di loro ha ricevuto il conguaglio Inps nei tempi previsti mentre per il terzo non ha ancora visto un euro e non si spiega il perchè.

     

    Leonardo lavora in un bar di Firenze ed è tra i più sfortunati, ovvero fa parte dei trentamila che ancora non hanno ricevuto un solo pagamento: ci spiega che nonostante abbia sollecitato più volte la propria sede Inps è da marzo che si deve arrangiare senza cassa integrazione.

     

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    Era giugno quando il presidente dell'Inps Pasquale Tridico aveva promesso che i soldi della cassa integrazione sarebbero arrivati a tutti entro pochi giorni. E invece, stando agli ultimi dati rilasciati dall'istituto, ci sono ancora 14 mila dipendenti che aspettano la mensilità di marzo, in 21 mila quella di aprile, più di 80 mila attendono i soldi di maggio, 100 mila quelli di giugno, 58 mila devono incassare l'integrazione di luglio e circa 16 mila quella di agosto.

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    Sempre stando al report di settembre, l'Inps sarebbe in ritardo sul pagamento di quasi 300 mila integrazioni salariali per Covid-19. Grazie invece al recente sblocco dei stanziamenti previsti dal decreto Agosto per il Fondo di solidarietà bilaterale alternativo dell'artigianato, che al pari di quello per i lavoratori in somministrazione non è istituito presso l'Inps e che aveva smesso di erogare le integrazioni salariali per Covid-19 a maggio, la situazione si è risolta per 400 mila dipendenti delle aziende artigiane.

     

    Nel complesso finora sono state pagate direttamente dall'Inps 3 milioni di integrazioni per la cassa integrazione ordinaria, 5,1 milioni per quella in deroga e circa 3,8 milioni relative ai fondi di solidarietà diversi dai fondi alternativi per artigianato e lavoratori in somministrazione. Le ore di cassa integrazione autorizzate dall'istituto nei primi otto mesi dell'anno hanno superato quota 3 miliardi, in aumento del mille per cento rispetto all'intero 2019.

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    La maggioranza delle richieste è legata all'emergenza sanitaria, con circa 2,8 miliardi di ore prenotate e autorizzate tra aprile e agosto, di cui quasi la metà, il 42 per cento, è stato effettivamente utilizzato dalle imprese per lasciare a casa i dipendenti. Nel solo mese di agosto sono state autorizzate 279 milioni di ore, il 38 per cento in meno rispetto a luglio, ma in netto aumento su agosto 2019 quando le ore autorizzate erano state poco più di 7 milioni. Tra gennaio e agosto invece le ore di cassa integrazione sono risultate in aumento del 988 per cento rispetto all'intero 2019.

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