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    L'INTER NON MOLLA: LA CORSA SCUDETTO SI DECIDE ALL’ULTIMA GIORNATA. TRASCINATA DALLA DOPPIETTA DI LAUTARO (21 GOL IN CAMPIONATO) LA SQUADRA DI INZAGHI BATTE IL CAGLIARI 1-3 E RESTA A -2 DAL MILAN. NELL’ULTIMO TURNO I NERAZZURRI IN CASA CONTRO LA SAMP GIA’ SALVA E I ROSSONERI (A CUI BASTA UN PUNTO) IN TRASFERTA A SASSUOLO – IL CAGLIARI A UN PASSO DALLA RETROCESSIONE


     
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    Luca Taidelli per gazzetta.it

     

     

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    Aggrappata allo scudetto con le unghie, l'Inter tiene viva una micro speranza battendo e inguaiando il Cagliari e restando a -2 dal Milan, che tre ore prima aveva ipotecato il titolo piegando l'Atalanta. Visto lo svantaggio nello scontro diretto, l'unica speranza per Inzaghi resta battere la Samp (già salva) domenica prossima - nell'iconico 22 maggio... - e sperare che in contemporanea il Sassuolo superi i rossoneri al Mapei Stadium. Alla Unipol Domus finisce 3-1 grazie alle reti di Darmian e Lykogiannis e alla doppietta del Toro scatenato Lautaro. Prova di forza dei nerazzurri, scesi in campo con l'obbligo di vincere e padroni del campo malgrado le fatiche di Coppa.

     

    PRIMO TEMPO

    Agostini cambia modulo e passa al 4-3-1-2 escludendo Lovato per inserire Lykogiannis a sinistra, mentre Dalbert fa la mezzala sinistra, completando la mediana con Grassi e Marin, mentre Rog è il trequartista che deve braccare Brozovic. In attacco, conferma per Joao Pedro e Pavoletti. Inzaghi ripropone Bastoni dal 1', conferma Darmian a destra e anche Dzeko davanti, al fianco di Lautaro. Come nella finale di Coppa, panchina per Dumfries e Correa.

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    Gara subito scorbutica, ma i nerazzurri hanno l'arma dei piazzati e, dopo una parata a mano aperta di Handanovic sul diagonale di Lykogiannis, la sbloccherebbero all'11' con Skriniar che da punizione di Calhanoglu sbuca sul secondo, prende il palo ma la mette dentro sulla ribattuta. Richiamato dal Var però Doveri annulla perché dopo avere colpito il pallone con lo stomaco lo slovacco lo aggiusta con la mano.

     

    Al 22' ci prova Lautaro, ma il colpo di testa da corner esce di poco. Al terzo tentativo però l'Inter passa con la classica giocata da esterno a esterno. Perisic infatti trova il fondo e pennella un gran cross sul quale Darmian salta un metro più di Lykogiannis e di testa non sbaglia. Il Cagliari fatica a reagire, non riesce a coinvolgere le punte e continua a soffrire sugli esterni, con Darmian e poi Bastoni ancora pericolosi.

     

    LAUTARO MARTINEZ LAUTARO MARTINEZ

    La squadra di Inzaghi è brava ad abbassare i ritmi e girare palla, alla ricerca del varco giusto. Come succede al 36', con l'imbucata geniale di Darmian per Lautaro, il cui sinistro è murato da Ceppitelli. Cragno invece nega al Toro il 20° gol in campionato (bella palla di Barella) al 39'. Quella dello scatenato argentino diventa una maledizione a fine tempo, quando prima centra il palo interno di sinistro e poi col destro ravvicinato chiama Cragno al mezzo miracolo. L'1-0 all'intervallo va insomma strettissimo agli ospiti, che chiudono anche col 65% di possesso palla e non hanno certo nella gestione del vantaggio il pezzo forte della casa.

     

    SECONDO TEMPO—   Si riparte senza sostituzioni, ma Agostini manda a scaldare tutta la panchina perché l'Inter riparte menando la danza, col solito giro palla per poi piazzare il morso letale. Al 51' infatti Barella lancia lungo per Lautaro, bravissimo a scattare sul filo del fuorigioco, resistere al contrasto di Altare e freddare Cragno tra le gambe con il destro. Unipol Domus zittita, ma due minuti dopo Lykogiannis da fuori scaglia un gran sinistro che, complice la deviazione di Skriniar, supera Handanovic e finisce nell'angolino. Si riapre tutto, con Nandez e l'ex Keita a rilevare Rog e Pavoletti. Inzaghi risponde con Dumfries e Gagliardini per l'ammonito Darmian e Barella, l'ex che esce tra tanti fischi ma pure applausi.

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    Disposti ora con il 4-4-2 - Nandez e Dalbert esterni -, i padroni di casa aumentano la pressione, complice anche la stanchezza montante degli avversari dopo i 120' di Coppa di mercoledì. Il più provato sembra Dzeko, che da un lato fa il solito lavoro sporco abbassandosi per far girare la manovra ma dall'altro non incide mai davanti. Infatti al 70' Inzaghi richiama Edin per Correa.

     

    Stessa sorte per Bastoni con D'Ambrosio (Skriniar a sinistra). Il finale è un vorrei ma non posso, perché il Cagliari non riesce ad alzare il baricentro e l'Inter non trova pochi varchi per chiuderla. L'unica azione arrembante dei sardi arriva all'80', con De Vrij a bordo campo dopo un duro contrasto con Keita, ma proprio l'ex in area non trova l'attimo. Carboni e Baselli (fuori Altare e Marin) sono le ultime cartucce di Agostini. All'84' però la ripartenza interista è micidiale: grande lancio di Brozovic, Gagliardini controlla il pallone in area e serve a sinistra Lautaro, freddissimo nel superare Cragno col tocco sotto mancino. L'Inter non molla.

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