Vittorio Puledda per “la Repubblica”
livia pomodoro
La parola d' ordine è: lista condivisa. Nei fatti, come è ovvio che sia, i candidati presentati dalle cinque Fondazioni grandi azioniste di Intesa (con il 16,54%), in vista del rinnovo del cda del 30 aprile, hanno paternità abbastanza facili da rintracciare. Il primo elemento è la conferma - ormai data per scontata da tempo - dei vertici. Quindi, alla presidenza Gian Maria Gros Pietro, Paolo Colombo come vice e Carlo Messina come amministratore delegato.
Altrettanto scontato, da qualche tempo, il passo indietro della fondazione con maggior peso azionario, la Compagnia di San Paolo, che ha visto confermare il presidente ma esprime " solo" altri due consiglieri, Bruno Picca e Maria Cristina Zoppo, mentre è torinese di nascita ma non sembra essere stato indicato dalla Compagnia Fabrizio Mosca ( molto apprezzato dalla struttura della banca).
Paolo Andrea Colombo
In capo alla Fondazione Cariplo sono sicuramente riconducibili Franco Ceruti, Rossella Locatelli, Milena Motta e - probabilmente - Livia Pomodoro. Ex Cariplo, ma in questo caso indicato dalle Fondazioni minori, Giovanni Gorno Tempini, mentre fanno capo a Bologna Maria Alessandra Stefanelli, a Padova e Rovigo Guglielmo Weber e a Firenze Luciano Nebbia.
In tutto, 14 consiglieri sui 19 che verranno eletti. In realtà nella lista delle Fondazioni ce ne sono altri tre, ma destinati ragionevolmente a far posto ai cinque candidati di minoranza, che verranno proposti da Assogestioni. Di questi, due andranno a far parte del Comitato di controllo e per Statuto uno sarà il presidente, ruolo molto importante visto il sistema monistico adottato dalla banca.
gian maria gros pietro carlo messina giovanni bazoli
Complessivamente, la lista presentata dalle Fondazioni - spiega la nota congiunta - rappresenta una « continuità di composizione con la conferma di un numero significativo di consiglieri». Era stato proprio il cda uscente, con l' approvazione di un apposito documento, a suggerire agli azionisti di guardare ad un nuovo board in continuità e con più spazio alle donne.
giovanni gorno tempini