Anna Guaita per “il Messaggero”
ROBERT MUELLER
Quando Trump è arrabbiato, non riesce a nasconderlo. Ieri mattina era più arrabbiato del solito, e ha sparato una serie di furibondi tweet e dichiarazioni, talvolta compiendo errori madornali. Dopo che il procuratore speciale Robert Mueller aveva parlato per la prima volta in quasi due anni riassumendo il succo delle indagini sul Russiagate, il presidente ha contestato le sue parole, e in un primo tweet mattutino ha sostenuto: «Non ho avuto nulla a che fare con i russi che hanno aiutato a farmi eleggere», di fatto clamorosamente riconoscendo per la prima volta in assoluto il ruolo avuto da Mosca nella sua elezione.
donald trump putin
Poi il tweet è stato cancellato, ma lo screenshot ha continuato a circolare, mentre Trump pensava bene di sfogarsi anche a voce, con i giornalisti. Davanti alla Casa Bianca, il presidente ha accusato Mueller di conflitto di interesse, di non aver compiuto il suo dovere, di aver protetto a suo danno gli esponenti dell' intelligence e dell' Fbi, e di aver lavorato con un gruppo di procuratori e specialisti che erano «i peggiori esseri umani sulla faccia della terra».
Russia, Russia, Russia! That’s all you heard at the beginning of this Witch Hunt Hoax...And now Russia has disappeared because I had nothing to do with Russia helping me to get elected. It was a crime that didn’t exist. So now the Dems and their partner, the Fake News Media,.....
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 30 maggio 2019
LE INESATTEZZE
mueller russiagate
Molte delle sue dichiarazioni erano inesatte. Basti ricordarne una: Trump ha sostenuto che Mueller è diventato suo nemico perché lui gli aveva rifiutato la nomina a capo dell' Fbi. Ma sia l' ex stratega Stephen Bannon che altri ex alti funzionari della Casa Bianca hanno spiegato che se Mueller effettivamente si recò alla Casa Bianca prima di essere nominato procuratore speciale sul Russiagate, fu solo per preciso invito di Trump stesso, che voleva sentire da quel repubblicano dal passato integerrimo un parere sulle condizioni dell' Fbi, di cui era già stato direttore per 12 anni.
donald trump
La rabbia di Trump è stata comunque moltiplicata anche dal fatto che l' uscita di Mueller ha riacceso la base democratica più liberal, che ora spinge perché la speaker della Camera, Nancy Pelosi, avvii le procedure per la sua messa in stato di accusa, cioé l' impeachment. La speaker sta procedendo con i piedi di piombo, ben sapendo che l' ala sinistra del partito non rappresenta tutta la grande tenda che lei stessa ha contribuito a costruire e che alle scorse elezioni di metà mandato le ha assicurato una netta vittoria e la riconquista della Camera.
Il guaio per Nancy però è che dei 23 candidati in corsa per la nomination del partito alle presidenziali dell' anno prossimo almeno la metà già chiede l' impeachment, invocando il ruolo costituzionale della Camera, proprio come lo stesso Mueller è sembrato fare quando ha spiegato che lui stesso non aveva il potere di incriminare il presidente per i reati di ostruzione della giustizia e che toccava a «qualcun altro».
....say he fought back against this phony crime that didn’t exist, this horrendous false accusation, and he shouldn’t fight back, he should just sit back and take it. Could this be Obstruction? No, Mueller didn’t find Obstruction either. Presidential Harassment!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 30 maggio 2019
PROSSIME MOSSE
L APPLAUSO DI NANCY PELOSI A DONALD TRUMP
La soluzione che per ora Pelosi e i leader delle principali Commissioni della Camera sembrano preferire sarebbe di convocare Mueller perché ripeta più in esteso le stesse accuse che ha riassunto mercoledì nel suo discorso di chiusura dell' inchiesta. I Dem vogliono cioé che Mueller racconti davanti al pubblico Usa che la Russia ha definitivamente «interferito nelle elezioni», che la campagna di Trump se ne è avvantaggiata anche se per «insufficienza di prove» non si può asserire che ci sia stato un complotto, ma che ci sono numerose prove che Trump ha ripetutamente tentato di ostacolare le indagini su tali interferenze.
ROBERT MUELLER JAMES COMEY
E' chiaro che la popolazione non ha letto i due densi volumi del rapporto Russiagate, e per di più i media conservatori hanno fedelmente seguito la traccia data da Trump e dal suo fedele ministro della Giustizia William Barr, che l' hanno presentato erroneamente come una assoluzione del presidente. Proprio riferendosi alla mancanza di informazione che domina in buona parte dell' opinione pubblica, l' attore Robert De Niro ha ieri scritto un fondo sul Washington Post in cui supplicava Mueller di testimoniare in Congresso.
Robert Mueller came to the Oval Office (along with other potential candidates) seeking to be named the Director of the FBI. He had already been in that position for 12 years, I told him NO. The next day he was named Special Counsel - A total Conflict of Interest. NICE!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 30 maggio 2019
ROBERT DE NIRO NEI PANNI DEL PROCURATORE SPECIALE MUELLER AL SNL
L' attore che lo interpreta negli sketch satirici di Saturday Night Live prende in giro affettuosamente Mueller: «Il suo rapporto parla, ma solo agli avvocati e agli esperti. Mi perdoni se le dico che lei non è Stephen King». Intanto il giudice federale Haywood Gilliam ha respinto la richiesta dell' amministrazione Trump di sospendere l' ordine che vieta alla Casa Bianca di trasferire fondi dal Dipartimento della Difesa per avviare la costruzione del muro al confine con il Messico.
IL VERO ROBERT MUELLER E L'IMITAZIONE DI DE NIRO AL SNL mueller russiagate 1