Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
ALI KHAMENEI AI FUNERALI DI ISMAIL HANIYEH
Un piede sull’acceleratore, l’altro sul freno: così la rappresaglia dell’Iran resta a metà del percorso accompagnata da molti scenari […]
UN’AZIONE MASSICCIA...
Una risposta con missili, droni, razzi condotta dai pasdaran e dall’anello di fuoco composto dalle milizie sciite mediorientali. Siti militari, depositi di carburante, porti come bersagli per mandare un messaggio potente dopo l’umiliazione della doppia uccisione dell’esponente di Hamas, Ismail Haniyeh, e di quello Hezbollah, Fuad Shukr. […]
ismail haniyeh con ali khamenei
...O UNA SELETTIVA
Una ritorsione contro un singolo target simbolico: un’installazione della difesa o una personalità. Diverse le «opzioni»:
a) la missione affidata solo a Hezbollah;
b) il primo colpo arriva dall’Hezbollah, seguito da quello di Teheran ed eventualmente di altre fazioni;
c) un’operazione «clandestina», con l’uso di agenti in sonno, gruppi terroristici, infiltrati.
Gli obiettivi in Israele ma anche all’estero. Oppositori al regime […] hanno indicato centri del Mossad nel Kurdistan iracheno (già presi di mira in passato) e in Azerbaigian (mossa che però aprirebbe un fronte serio con Baku, con rapporti tesi da tempo).
benjamin netanyahu
IL «DIBATTITO INTERNO»
L’attesa sarebbe legata al «dibattito» interno all’Iran. Una corrente è per dare una «lezione» all’avversario usando ogni componente di un arsenale ricco. Una seconda teme di cadere nella trappola di un conflitto esteso, è convinta che si possa usare […] «pazienza strategica». Muovere al momento opportuno e nelle condizioni favorevoli. Al presidente iraniano Masoud Pezeshkian è attribuito un ruolo di moderazione […] mentre sull’altro versante si agitano i «falchi». […] l’Hezbollah arde dalla voglia di vendetta, però è consapevole che la controrisposta di Tel Aviv oltre che essere devastante si rovescerebbe sull’intero Libano.
mossad - servizi segreti israele
LE PRESSIONI ESTERNE
Turchia, Qatar, Giordania, monarchie sunnite del Golfo, Russia, Usa, Ue, Cina hanno esercitato pressioni usando una doppia carta: da un lato hanno sottolineato quali sarebbero le conseguenze, dall’altro hanno invitato a concedere tempo al negoziato su tregua/ostaggi/prigionieri.
Un eventuale accordo permetterebbe a ognuno dei contendenti di ottenere un risultato da offrire all’opinione pubblica. La soluzione diplomatica è stata evocata da alcune fonti iraniane come un’alternativa alla mossa bellica. […]