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    'L'ITALIA È FRITTA, ARRENDIAMOCI' - MUGHINI: 'QUESTA CLASSE POLITICA NON PUÒ SALVARE IL PAESE, MEGLIO UN COMMISSARIO. RENZI PENSA DI POTER SFOTTERE TUTTI, E SI È TROVATO CONTRO IL 60% DEGLI ITALIANI, DA ZAGREBELSKY ALLA MELONI. MA CHI ALTRO SI PUÒ VOTARE? PARISI MI PIACE, MA IL POPOLINO DI DESTRA PREFERISCE SILVIO PER I SOLDI, LE DONNE E LA SIMPATIA' - 'IL SUD VOTA GRILLO? NON FIDATEVI DEL VOTO MERIDIONALE, È OPPORTUNISTA' - E SU BOSCHI, RAGGI, SALVINI, D'ALEMA, draghi...


     
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    Pietro Senaldi per Libero Quotidiano

     

    MUGHINI MUGHINI

    «Nel 2013 ho votato per Monti. A settembre, o quando sarà, mi turerò il naso e voterò per Renzi».

     

    Drastica inversione di rotta...

     «Al contrario, una scelta razionale e rassegnata di continuità. Chi vorresti votare, scusa? I grillini sono solo degli schiamazzatori destinati a vita breve. Salvini e la destra poi sono antieuropeisti e io invece sono europeista perché penso che se non stiamo nella Ue, dove andiamo, in Africa? Non è certo un eden e mi sembra già piena».

     

    Berlusconi?

    «Votando Renzi non ci vado molto lontano, visti gli ultimi sviluppi».

     

    RENZI BERLUSCONI RENZI BERLUSCONI

    In fondo a te Renzi è sempre andato un po' a genio

    «Non esageriamo, il voto non è una dichiarazione d' amore, di questi tempi si tratta semplicemente di mettere una crocetta su chi pensi che non distruggerà la baracca. Non ho mai condiviso la filosofia della rottamazione, ma all' inizio ho guardato al fenomeno Renzi con curiosità e interesse.

     

    Rispetto a quei ruderi del suo partito mi sembrava spiccio, promettente, gli stava bene la camicia, non era sommerso dal sub culturame della sinistra nostrana ed era privo del fanatismo razzista verso Berlusconi su cui Bersani e compagni si sono impiccati. Comunque a mio modo l' ho difeso dai suoi tanti nemici, ho perfino votato la sua riforma costituzionale, anche se la ritenevo una cavolata».

     

    BERLUSCONI RENZI BERLUSCONI RENZI

    È da lì che sono partiti i guai per l' ex premier?

    «I guai c' erano già tutti al momento dell' esito del referendum del 4 dicembre. I suoi guai sono quelli di un Paese che ristagna e che la crisi economica sta squassando. Semmai l' errore grave di Renzi è stato accanirsi nel fare della riforma costituzionale la sua battaglia-stemma, di farne una questione pro o contro di lui. Non valeva tanto sforzo».

     

    Era una riforma di potere, gli serviva per consolidarsi

    «Ma lui potere il potere già ce l' aveva, non aveva bisogno di distruggere il Cnel, di cui nessuno sa nulla, per accrescerlo. Non si può vendere come un' impresa prodigiosa la limatura di una Costituzione che ha settant' anni ed è nata in un' altra epoca - lontanissima - non c' è nulla di strano o meritorio nel cambiarla ma la verità e che i cambiamenti proposti erano striminziti. Quello che mi delude di Renzi è che non fa tesoro delle esperienze negative; anche adesso sta sbagliando».

     

    In che cosa?

    «Nell' avere insistito così tanto sulla necessità di elezioni anticipate.

    Lui insisteva per votare perché pensa di vincere, o almeno di non perdere, se si va alle urne prima che il suo governo sia costretto a imporre tutte quelle tasse che non possiamo non mettere se non vogliamo finire come la Grecia. Ma è una sottovalutazione dell' elettorato. Tutti sanno che ci tocca una medicina amara».

     

    bettino craxi andreotti bettino craxi andreotti

    Sei diventato un campione dell' austerity?

    «Avevo un debito con un libraio e gli ho dato dei libri per chiuderlo; non mi piace dovere dei soldi alle persone, perché te li possono chiedere indietro quando meno te lo aspetti. Non possiamo fare una politica espansiva a furia di aumenti del debito pubblico, non crei reddito e occupazione a forza di debiti su cui devi pagare gli interessi, e gli interessi che già paghiamo sono enormi. Il debito migliora la qualità della vita? Io non ci credo».

     

    Negli anni Ottanta è stato così: Craxi, i vecchi democristiani

    «Bada La qualità della classe politica della Prima Repubblica era di gran lunga migliore rispetto a quella della Seconda. Quanto a questa Terza Repubblica, è indescrivibile, se me la raccontassero non ci crederei, personaggi di serie C».

     

    Il grande debito però iniziarono a farlo i fuoriclasse della Prima Repubblica

    «Fu anche un modo per tenere in piedi la società civile e l' economia del tempo. Aumentare il debito, da parte di socialisti e democristiani, era la sola cosa possibile per fronteggiare una sinistra e un sindacato capaci di qualunque cosa e di ogni richiesta. E a non dire che lo spendere in rosso è stato forse un modo per evitare che scoppiasse la guerra civile tra chi aveva e chi non aveva».

     

    Sei critico con la sinistra, non è stata un tuo amore giovanile?

    bersani epifani dalema bersani epifani dalema

    «Gli amori giovanili sono fatti per essere vissuti e poi superati. Quanto ai sindacati, la cosa che più ammiro di Renzi è stata la sua sfida frontale ai sindacati, che ai miei occhi sono forze di retroguardia».

     

    Al prezzo di spaccare il Pd

    «Il Pd si è spaccato perché Renzi non ha avuto l' avvedutezza di dare qualcosa a quelli che lui giudicava gente da rottamare e basta, altro errore enorme. Se in politica la cosa a cui pensi di più è farti dei nemici, sbagli. Prima o poi ti colpiscono alle spalle, come hanno fatto quelli che si sono congedati dal Pd renziano».

     

    Si sentono derubati della loro storia e del loro partito

    «Ma non lo sono, Renzi ha vinto le primarie, guida il partito legittimamente. Piuttosto sono scossi dalla spavalderia con cui il segretario guida il Pd ma hanno sbagliato ad andarsene, si sono condannati all' irrilevanza. Nella Dc c' erano cinque partiti e ci stavano tutti benissimo».

    DALEMA E RENZI DALEMA E RENZI

     

    Non apprezzi neanche un po' la grandezza di cui è capace D' Alema nell' odio verso Renzi?

    «D' Alema si sente il coazionista di Dio e certo soffre molto per come Renzi l' ha trattato. E ha ragione. Personalmente posso capirlo. Ma D' Alema non si candida a figura epica di un romanzo o di una fiction ma a leader politico, e allora mi chiedo: dove va e con quali prospettive?».

     

    E la Boschi ti piace?

    «Non ho granché da dire su di lei. È un po' spaccona, come il suo capo, ma non le ho dedicato neppure il tre per cento dei miei pensieri politici».

     

    Forse hai sbagliato, lei in politica vale più del tre per cento

    «Se Renzi sparisse di lei non parleremmo più. Mi dicono sia brava e studi ma ne parliamo tanto solo perché nelle foto sui giornali o in televisione viene meglio di Padoan».

     

    maria elena boschi tweet maria elena boschi tweet

    Ti aspettavi il ritorno di Berlusconi sulla scena?

    «Non mi sorprende, perché quel mondo non è stato capace di produrre leader di pari carisma, ed è impossibile che li produca».

     

    Giurerei che Parisi ti piace

    «È evidente che mi piace, ma non piace al popolino di destra, al quale piace Berlusconi per il Milan, i soldi, le donne e anche la simpatia».

     

    C' è chi dice che Berlusconi sia ormai un tappo che impedisce al centrodestra di rinnovarsi

    «Ma quale freno, chi vedresti al posto suo? Non mi sembra che ci sia Winston Churchill a incalzarlo. Sarebbe un freno per le condanne che ha subito? Chi è senza peccato scagli la prima pietra. È stato condannato per un' evasione infima rispetto a tutte le tasse che da imprenditore ha pagato. E anche sulle sue puttanelle si è fatto troppo cinema».

     

    Assoluzione piena?

    «No, e a parte il fatto che non sono un giudice ma solo un cittadino repubblicano che osserva quel che accade nel suo Paese. Le donnine le bazzicava anche John F. Kennedy. Certo, un conto è Marilyn Monroe, un altro sono le Olgettine. Poi forse sarebbe stato meglio convocarle una a una, piuttosto che tutte insieme a Palazzo Grazioli o Arcore».

    berlusconi parisi berlusconi parisi

     

    Perché è caduto: per Fini, per i giudici, perché non ha realizzato la rivoluzione liberale?

    «È caduto per la crisi, che mordeva la carne viva del Paese. Gli italiani si impoverivano e lo vedevano sfilare per i tribunali a parlare di donne e feste, con l' Europa che assisteva allibita. Riconosco che ha avuto stile nel cadere, non ha minacciato di far crollare il mondo e non ha dato spettacolo. Per questo poi Renzi ha potuto ripescarlo e fare il patto del Nazareno».

     

    Ma l' accordo è durato poco

    «Perché Renzi lo ha sfottuto sull' elezione del presidente della Repubblica. Lui pensa di poter sfottere tutti, per questo il 4 dicembre si è trovato contro il 60 per cento degli italiani, da Zagreblesky alla Meloni».

     

    Il Nazareno bis invece è morto prima di venire alla luce, si è arenato sulla legge elettorale

    «L' accordo è morto perché non aveva alcuna veridicità: come fanno ad accordarsi forze divise armate l' una contro l' altra 24 ore al giorno?».

     

    Secondo te un Nazareno bis è ancora possibile?

    «È l' unica cosa possibile che vedo in giro, me lo auguro per il bene dei vostri figli. Non posso certo sperare per le prossime generazioni un governo M5S, che del resto durerebbe un paio di mesi e non di più».

     

    I grillini non ti vanno giù

    GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA

    «Ho sentito Di Maio dire in Parlamento che gli ultimi governi hanno fatto più danni della seconda guerra mondiale. Vorrei dirgli, perché lui non lo sa, che quel conflitto fece 50 milioni di morti».

     

    Sei anche tu scandalizzato dalla Roma della Raggi?

    «Non è la Roma della Raggi ma di una donna che si è candidata senza avere esperienza né consapevolezza di cosa avrebbe dovuto fare».

     

    La città è molto peggiorata?

    «La città è ingovernabile, ogni mattina mi stupisco che funzionino ancora i lampioni e in strada ci siano mezzi pubblici e vigili».

     

    Tu sei siciliano: perché il Sud vota in blocco Cinquestelle?

    «Attenti al voto del Sud, è inaffidabile. Quindici anni fa la Sicilia regalò 50 seggi su 50 a Forza Italia, che oggi è una forza residuale sull' isola. Il Sud non è attendibile, oscilla tra un vento e l' altro cercando di intercettare opportunisticamente chi dà l' idea di potergli garantire di continuare a evadere le tasse e di vivere di sussidi e lavori inesistenti».

     

    Quindi il successo di Cinquestelle è effimero?

    «In politica oggi tutto è effimero, dura quanto dura la visibilità di un tweet. I Cinquestelle? Non so che cosa siano e che cosa vogliono. A me sembrano il nulla, sia detto con rispetto per le persone. Come si fa a votare il nulla. Io posso innamorarmi di una donna, ma se non passa nessuno, di chi mi innamoro?».

    SALVINI A RADIO PADANIA LIBERA SALVINI A RADIO PADANIA LIBERA

     

    Cosa ne pensi del tentativo di Salvini di sbarcare al Sud?

    «Fa bene, se ambisce a fare della Lega un partito nazionale, ma è difficile che abbia successo. Perfino Gesù oggi avrebbe difficoltà a parlare ai meridionali, l' Italia si è rivelata un' illusione ottica, siamo al fallimento del sogno risorgimentale».

     

    Credi a Berlusconi quando parla di centrodestra unito?

    «Ma è impossibile: su aspetti essenziali come l' Europa e l' euro o il divario tra Nord e Sud c' è troppa distanza tra Forza Italia e gli altri: come fa Berlusconi a presentarsi con chi grida nei talk show? Se guardo le persone che animano certi spettacoli tv mi rendo conto che la situazione del Paese è grave».

     

    Cosa ti auguri come esito delle prossime elezioni?

    «Io sono persuaso che queste elezioni non serviranno a nulla se non a esasperare il caso italiano in Europa e nel mondo, con tutto quello che ne seguirà in termini di spread e instabilità della nostra anima».

     

    mario draghi mario draghi

    Confidi nell' avvento di Draghi, come auspicato da Berlusconi?

    «Draghi ci serve più alla Banca Centrale Europea, e poi cosa verrebbe in Italia a fare, a governare un Parlamento con Fratoianni, Civati, Di Maio e le truppe di Salvini? In verità mi auguro un commissariamento da parte dell' Europa. Non ho speranza che questa classe politica, per come è fatta, possa condurre in porto la nave Italia».

     

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