Estratto dell'articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
olaf - commissione europea anti frode
Per capire quanto sia importante e necessario mettere in campo un solido sistema di controllo sull'uso dei fondi europei basterebbe dare un'occhiata al report annuale diffuso dall'Olaf, l'ufficio europeo anti-frode.
Nella classifica delle indagini chiuse nel 2022, l'Italia si è piazzata al secondo posto. Davanti alla Polonia e dietro l'Ungheria.
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Olaf - commissione europea anti frode
Le indagini dell'anti-frode Ue riguardano sospetti casi di «collusione, manipolazione delle procedure di appalto, conflitti d'interesse e fatture gonfiate» nella gestione dei fondi del bilancio Ue. Ma non solo. Visto che il piano Next Generation EU prevede di iniettare nell'economia europea fino a 750 miliardi, in aggiunta a quelli del bilancio comunitario, nel 2022 l'Olaf ha anche istituito un nuovo gruppo di esperti che si concentra in particolare sulle spese del Recovery «e ha iniziato a indagare su casi di possibili abusi dei finanziamenti del dispositivo Ue per la ripresa e la resilienza». Tali indagini riguardano «casi specifici» in «diversi Stati», anche se gli esperti non hanno voluto dire quali.
FONDI EUROPEI
Una cosa è certa: nel 2022 l'Olaf ha chiuso 10 indagini in Italia, 9 delle quali con raccomandazioni. Il che vuol dire che sono state rilevate irregolarità ed è stato disposto il recupero delle somme. L'Ungheria, in testa alla classifica, ha visto chiudere 15 indagini, di cui 9 con raccomandazioni. […]
Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza giorgia meloni ursula von der leyen 3