Da www.ansa.it
matteo renzi alessia ballini
La Camera ha confermato la fiducia al governo sul ddl sulle unioni civili con 369 voti a favore, 193 contrari e 2 astenuti. L'Assemblea di Montecitorio passa dalle 16 all'esame dei 39 ordini del giorno al testo.
"Oggi è un giorno di festa per tanti", ha scritto in un post su Facebook il premier Matteo Renzi riferendosi al voto alla Camera sulle Unioni civili e sottolineando come la fiducia sia stata messa proprio per evitare altri ritardi.
''È un giorno di festa per tanti, oggi.
Per chi si sente finalmente riconosciuto.
Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi
Per chi stanotte ha fatto fatica a prendere sonno, per chi da giorni ci scrive chiedendo dove festeggiare, per chi semplicemente non sta più nella pelle.
È un giorno di festa per tanti, oggi.
In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie. Per chi ama, non per chi proclama
Scriviamo un’altra pagina importante dell’Italia che vogliamo.
RENZI UNIONI CIVILI
Lo facciamo mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti.
Lo facciamo con umiltà e coraggio. Ma lo facciamo adesso perché in Italia non è più possibile continuare a rinviare tutto.
Il riferimento del premier Matteo Renzi ad Alessia è per Alessia Ballini, morta a 41 anni in seguito ad un tumore. Ballini era originaria di San Piero a Sieve (Firenze) di cui era stata anche sindaco. Dal 2006 aveva ricoperto, alla Provincia di Firenze, il ruolo di assessore alle politiche sociali, sport, cooperazione internazionale e pari opportunità nella giunta allora guidata da Matteo Renzi. Poi, sui banchi del consiglio regionale, era stata vicecapogruppo del Pd. Ballini, paladina delle battaglie per i diritti civili, si era battuta in prima persona contro l'omofobia.
voto unioni civili alla camera
Stessa linea dal ministro Andrea Orlando che spiega che "sono diritti che si attesi da tempo". E replica così il ministro della Giustizia Andrea Orlando alla presa di posizioni di ieri del segretario della Cei che ha criticato la scelta del governo di chiedere la fiducia sulle Unioni civili che dovrebbe essere votata oggi pomeriggio.
"Ho rispetto per la Cei - è stata la replica di Orlando - ma ritengo quella scelta necessaria e anche un po' tardiva rispetto a ciò che si è sviluppato nel tempo nella società e a diritti che da troppo tempo chiedono un riconoscimento, e da ministro della Giustizia aggiungo che da anni la Corte di Strasburgo ci segnala che categorie di cittadini non hanno un riconoscimento per legge dei propri diritti".
UNIONI CIVILI
"Il governo ha le sue logiche, le sue esigenze - aveva detto monsignor Nunzio Galantino - probabilmente avrà anche le sue ragioni, ma il voto di fiducia, non solo per questo governo ma anche per quelli passati, spesso rappresenta una sconfitta per tutti".
Intanto le opposizioni restano sulle barricate dopo la scelta del governo di mettere la fiducia. Con Ap che si rivolge direttamente al Colle. "Tutte le persone di buona volontà - dicono Maurizio Sacconi e Alessandro Pagano - a partire dal Presidente Mattarella, non possono non condividere le preoccupazioni circa le lacerazioni oggettivamente prodottesi nel tessuto della nazione con il cambiamento della Costituzione formale sottoposto a referendum e con quello della Costituzione materiale attraverso la legge sulle unioni civili. Ci sarà ben poco da festeggiare sulle macerie dell'unità nazionale dopo il secondo voto di fiducia sulla legge Cirinnà". Lo dichiarano i parlamentari di Area popolare Maurizio Sacconi e Alessandro Pagano.
in piazza per le unioni civili (8)
"Oggi si uccide la democrazia", è il commento di Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, promotore del Family Day.
Ieri è scoppiato il caso dopo le parole del candidato sindaco a Roma del centrodestra Alfio Marchini al Forum Ansa che ha fatto sapere che pur rispettando la legge non celebrerà matrimoni gay qualora diventi il primo cittadino della capitale.
in piazza per le unioni civili (6)