COVID OSPEDALI
Continua a risalire la curva epidemiologica italiana. Nella giornata di ieri infatti sono stati registrati 12.764 casi, ben 5mila in più di lunedì (quando però il dato è stato condizionato dall'effetto weekend sui tamponi), e soprattutto molto oltre i 10.047 registrati la settimana precedente. Un incremento delle positività accertate nella Penisola - a fronte di un numero di tamponi più o meno stabile - accompagnato da una crescita speculare delle ospedalizzazioni. Ieri infatti sono diventati 683 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive, a fronte dei 560 presenti invece martedì scorso.
E lo stesso vale per i ricoveri all'interno dei reparti ordinari: ieri 5.227, il 23 novembre 5.157. Una recrudescenza che non a caso, in un messaggio inviato al Presidente di Confartigianato Marco Granelli, è stata evidenziata anche dal capo dello Stato Sergio Mattarella: «Ci ricorda di non abbassare la guardia e ci richiama alla massima responsabilità nei comportamenti individuali e collettivi, per contrastare la circolazione del virus e non compromettere la libertà che abbiamo faticosamente riconquistato».
vaccino covid
Inoltre, stando ai dati Agenas, a livello nazionale il tasso di occupazione dei posti nello nei reparti di terapia intensiva è ormai all'8%, e quella dell'area non critica al 9% (le soglie che definiscono il passaggio in zona gialla delle Regioni sono rispettivamente il 10 e il 15%).
Con le situazioni più difficili segnalate non solo nell'ormai giallo Friuli-Venezia Giulia (con terapie al 14% e reparti ordinari al 23%) e nella provincia autonoma di Bolzano che lo diventerà dalla prossima settimana (11% e 20%), ma anche in Calabria (9% e 13%), nel Lazio (10% e 11%), in Lombardia (7% e 13%), nelle Marche (10% e 9%), (11% e 20%), in Umbria (13% e 8%) e in Veneto (10% e 8 %). Tutti territori ormai oltre la soglia psicologica della doppia cifra in almeno uno dei dati considerati. Vale a dire che, se l'aumento dell'epidemia dovesse continuare ad essere quello attuale, c'è una probabilità ormai crescente che questi territori - Lazio compreso - finiscano in zona gialla attorno alla metà di dicembre.
COVID VARIANTE DELTA PLUS
Ipotesi confermata anche dal governatore veneto Luca Zaia: «Verosimilmente, se continuerà così, tutta Italia, o quasi, passerà al giallo nelle prossime settimane». Anche perché praticamente tutti i territori hanno un'incidenza dei nuovi casi settimanali per 100mila abitanti molto superiore ai 50 tollerati in zona bianca. Anzi, a livello provinciale le situazioni problematiche sono distribuite in maniera più equa in tutta la Penisola e quindi è tutt' altro che escluso che i tassi di occupazione dei reparti ospedalieri aumentino ovunque nelle prossime settimane. Ad esempio, considerando sempre gli ultimi 7 giorni, è aumentata di almeno il 40 per cento l'incidenza, tra le altre, di Rimini (ora 345), Imperia (238) e Viterbo (177). F. Mal.
luca zaia intervistato