Estratto dell’articolo di www.lastampa.it
LGBTQIA+
L'Italia, assieme a Ungheria, Bulgaria e Romania, non ha firmato la Dichiarazione sul continuo progresso dei diritti umani delle persone Lgbtiq in Europa promossa dalla presidenza belga del Consiglio Ue e sottoscritta da 18 paesi Ue.
L'Italia è l'unico grande paese Ue a non aver voluto firmare la dichiarazione, mentre Repubblica ceca, Lituania, Lettonia, Slovacchia e Croazia non hanno ancora comunicato la loro risposta.
antonio tajani
La firma è avvenuta oggi nel contesto della conferenza ad alto livello organizzata a Bruxelles dalla presidenza di turno belga, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia e l'intersexofobia (Idahot). L'evento ha riunito la commissaria europea per l'uguaglianza, i ministri e i segretari di Stato competenti di diversi Stati membri dell'Ue, membri del Parlamento europeo, altri esperti e organizzazioni della società civile.
[…] Gli Stati firmatari di questa dichiarazione si impegnano in particolare ad attuare le strategie nazionali Lgbtiq e a sostenere la nomina di un nuovo Commissario per l'Uguaglianza quando sarà formata la prossima Commissione. Invitano inoltre la Commissione a perseguire e attuare una nuova strategia per migliorare i diritti delle persone Lgbtiq durante la prossima legislatura, stanziando risorse sufficienti e collaborando con la società civile.
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Intanto, proprio nella Giornata mondiale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia (Idahot), il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha voluto incontrare i rappresentanti dell'Associazione "Globe Mae", rete costituita da dipendenti Lgbti della Farnesina.
Nel corso dell'incontro, Tajani ha ricordato come «la lotta contro ogni forma di discriminazione sia parte integrante dell'impegno dell'Italia per la protezione e la promozione dei diritti umani a livello internazionale, in ambito Nazioni Unite, Unione europea e Consiglio d'Europa», dissociandosi di fatto dal “no” italiano espresso dalla sua stessa maggioranza in sede Ue.
consiglio europeo giorgia meloni al consiglio europeo