Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
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L'Italia si blinda in vista delle festività natalizie e, per arginare la corsa della variante Omicron, alza il muro difensivo alle frontiere. Non solo: il governo decide di prorogare fino al 31 marzo il green pass rafforzato in zona bianca che scadeva invece il 15 gennaio. Un stretta ulteriore decisa per tentare di frenare la risalita della curva epidemiologica.
Chi arriva in Italia da tutti i Paesi dell'Unione Europea e non è vaccinato dovrà rimanere in quarantena per cinque giorni oltre ad effettuare un test antigenico nelle 24 ore precedenti all'ingresso, oppure molecolare nelle 48 ore precedenti. Il test diventa obbligatorio anche per i vaccinati.
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Le nuove regole contenute nell'ordinanza firmata nel tardo pomeriggio di ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza e condivisa dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, entrano in vigore nel giorno in cui il governo decide di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022 e saranno valide fino al 31 gennaio 2022. Norme severe, non troppo diverse da quelle già in vigore per gli arrivi dai Paesi extra-europei, che però suscitano l'ira della Commissione Ue tanto che la vice presidente Vera Jourová in serata è categorica: «L'Italia deve spiegare».
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Speranza, preoccupato per l'impennata di casi di Covid-19 e per l'aumento dei morti, è però convinto che sia «necessario e urgente» rinnovare le misure restrittive per chi arriva dai Paesi extraeuropei e aumentare il rigore anche nei confronti dei viaggi dall'Europa.
Paesi Ue Il provvedimento prevede che chi arriva da «Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco» e non è vaccinato rimanga cinque giorni in isolamento fiduciario. Chi invece ha ricevuto il vaccino deve aver effettuato il test prima di entrare in Italia. La regola vale anche per gli italiani che vanno all'estero al momento di tornare in patria.
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Paesi extra Ue Per chi arriva da tutti gli altri Stati, italiani compresi, se non si è vaccinati la durata della quarantena è di dieci giorni. Chi invece è vaccinato deve effettuare «un test molecolare nelle 72 ore antecedenti all'ingresso» oppure «un test antigenico nelle ventiquattro ore antecedenti all'ingresso». Per chi arriva «dalla Gran Bretagna e dall'Irlanda del nord il test molecolare deve essere effettuato nelle 48 precedenti all'ingresso».
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Corridoi Covid free Rimane la possibilità di andare all'estero in sicurezza per motivi turistici attraverso i corridoi Covid free «operativi verso Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam)».
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Divieti dall'Africa È stato invece prorogato fino al 31 gennaio il divieto di ingresso per chi arriva da Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Malawi, Mozambico, Namibia, eSwatini. I cittadini italiani con «residenza anagrafica in Italia precedente al 26 novembre, unitamente ai figli minori, al coniuge o alla parte di unione civile» possono entrare ma devono effettuare la quarantena di dieci giorni e comunque presentare l'esito negativo di un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti all'ingresso».
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