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    1. L'ITALIA SI CONFERMA UNA REPUBBLICA ULTRA-PRESIDENZIALE. NON SERVE CAMBIARE LA COSTITUZIONE: CI HA GIA' PENSATO DA SOLO RE GIORGIO, CHE OGGI SALVA ALFANEYEV IMPONENDO AL PD DI TRANGUGIARE LO SCANDALO KAZAKO. IL GRANDE SCONFITTO E' IL ROTTAMATORE, CHE PRENDE UN'ALTRA PORTA IN FACCIA MEMORABILE 2. QUEL DEMOCRISTIANONE DI LETTANIPOTE PENSA GIA' A UN BEL RIMPASTO IN AUTUNNO IN MODO DA ALLONTANARE "IN MODO SOFT" L'INCONSAPEVOLE MINISTRO DAL VIMINALE 3. L'EX BADANTE DI VERONICA, URBANETTO CAIRO, METTE UN PIEDE AL CORRIERE. VISTO COME HA VENDUTO OGBONNA ALLA JUVE, E' PIÙ' VICINO ALLA FIAT CHE ALL'EX PADRONE SILVIO


     
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    A cura di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota)

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    1. TORNA A CUCCIA MATTEUCCIO

    L'Italia si conferma una repubblica ultra-presidenziale. Non serve cambiare la Costituzione: ci ha gia' pensato da solo Re Giorgio, che oggi salva Alfaneyev imponendo al Piddimenoelle di trangugiare lo scandalo kazako. Il grande sconfitto e' il Rottamatore, che prende un'altra porta in faccia memorabile. Giornali in ordine sparso, secondo gli interessi delle rispettive parrocchiette.

    Giorgio Napolitano e Angelino AlfanoGiorgio Napolitano e Angelino Alfano

    La Repubblica dei renziani cerca di minimizzare: "Il Pd salva Alfano e il governo. Napolitano: se Letta cade danni irrecuperabili. Renzi: pagano solo i piccoli" (p.1). Il Corriere registra sugli attenti: "Non fate cadere il governo'. Napolitano avverte i partiti. Il Pd: no alla sfiducia per Alfano" (p. 1).

    La Stampa di Yacht Elkann, con un editoriale di Mariopio Calabresi, ci fa sapere che "Giorgio Napolitano e' come se guardasse alla situazione da lontano, o forse sarebbe meglio dire dall'alto. Dall'alto dei suoi 88 anni, dei sessant'anni di vita politica, da quella distanza che ha chi non cerca altri incarichi, altre prospettive, ma essendo gia' in un tempo supplementare gioca il pallone nel modo più' diretto e efficace possibile". Praticamente e' gia' santo.

    ALFANO GIURA AL QUIRINALE CON LETTA E NAPOLITANOALFANO GIURA AL QUIRINALE CON LETTA E NAPOLITANO

    Il Cetriolo Quotidiano non ci vuole stare: "Re Giorgio da' gli ordini a Parlamento, Pd e stampa" (p. 1). Il Giornale gode per il vero dato politico di giornata: "Renzi si mette a cuccia. Dopo le minacce. Napolitano avverte: nessuno stacchera' la spina al governo. Lui: non parlo più' di Letta" (p.1). Ma figuriamoci.

    Inrtanto quel democristianone di Lettanipote, secondo Maria Teresa Meli, pensa gia' a un rimpasto in autunno in modo da allontanare "in modo soft" l'inconsapevole ministro dal Viminale (Corriere, p. 4)

    2. ULTIME DA KAZAKILANDIA
    Gli allegati della risibile relazione declamata dal ministro di Polizia in Parlamento arrivano sui giornali e confermano quel che gia' si era capito. "Kazaki al Viminale anche dopo il blitz ecco come gli emissari del dittatore hanno teleguidato gli uomini di Alfano. Spunta una seconda visita per pretendere la nuova perquisizione della villa" (Repubblica, p. 6). Scrive Sara Menafra sul Messaggero: "Si erano praticamente installati negli uffici del Viminale, gli uomini dell'ambasciata kazaka in Italia e di qui coordinavano le ricerche di Ablyazov" (p. 7).

    LETTA E napolitanoLETTA E napolitano

    Sul Cetriolo intervista a un anonimo 'fedelissimo di Nazarbayev' che ovviamente dice: "Alma e Alua rimpatriate grazie a Berlusconi" (p. 5). La procura di Roma acquisira' l'intervista?

    renzi E DE FILIPPIrenzi E DE FILIPPI

    Intanto, Luigi Ferrarella si dedica agli affari dei Cane a sei zampe nella nostra nuova capitale: Astana. "Tangenti ad Astana, salvi i contratti Eni. No del gip alla sospensione. Ammontano a 20 milioni di dollari i soldi delle tangenti che sarebbero stati pagati per gli appalti Eni in Kazakistan" (Corriere, p. 8).

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    3. LOMBROSIANI PER SEMPRE
    Ritagliare e rimirare la sacra immaginetta pubblicata a pagina 5 dal Giornale di Berlusconi. Vi si contemplano il volitivo Alfaneyev che punta il dito all'orizzonte, al fianco di un Banana in posa da Mitterand de' noantri che saluta con la mano destra alzata. Due veri statisti.

    4. TORNA IL CASO ABU OMAR, SI RIDE
    Per la serie 'Padroni a casa nostra', adesso si aggiunge anche il ritorno del caso Abu Omar, con il quale ci siamo gia' ampiamente coperti di ridicolo (magistratura esclusa). "Abu Omar, arrestato il capo Cia del sequestro. Era in fuga a Panama e deve scontare 8 anni. L'Italia chiedera' l'estradizione agli Usa" (Repubblica, p. 11).

    MARIO CALABRESI E GIORGIO NAPOLITANOMARIO CALABRESI E GIORGIO NAPOLITANO

    Il Corriere ci ricorda: "l'America non cede sui propri agenti segreti. Il rischio di uno scontro. Gli Usa inflessibili a difesa degli 007" (p. 11). Ma quale scontro. Ci pieghiamo a quattro kazaki con l'auricolare e qualcuno crede che andiamo allo scontro con Washington per una sentenza di tribunale? E poi c'e' Re Giorgio, che ha appena graziato Joseph Romano. Sulla Stampa, un dubbio su questo Robert Seldon Lady: "perche' e' uscito dai confini degli States rischiando l'arresto?"

    5. CAINANI AMARI
    La vera minaccia sul governino delle Larghe Intese sono i processi del suo azionista di maggioranza, Banana Cavalier Silvio. Mentre oggi arrivera' la sentenza de processo Ruby 2, la strana coppia Ghedini-Coppi si arrabatta tra falchi, colombe e desiderata del Cliente sul processo Mediaset. Su Repubblica, 'Vertice del Cavaliere su Mediaset, più' vicina la rinuncia alla prescrizione.

    MATTEO RENZI E GIORGIO NAPOLITANOMATTEO RENZI E GIORGIO NAPOLITANO

    La speranza che l'udienza Mediaset venga rinviata e si ricalcoli i tempi della prescrizione. Pronta anche la richiesta di rinvio dell'udienza in Cassazione" (p. 9). Bel retroscena di Ugo Magri per la Stampa: "La linea del Quirinale zittisce i falchi del Pdl sul processo Mediaset. Gasparri: 'Abbiamo vinto la prima giornata del congresso Pd" (p. 3).

    VIMINALE SEDE DEL MINISTERO DELLINTERNOVIMINALE SEDE DEL MINISTERO DELLINTERNO

    6. I LIGRESTOS FUORI DAL SALOTTO MARCIO
    Senza più' rete di protezione mediatica, a parte il Giornale, la famiglia di don Salvatore si becca di tutto dalla vigile e solerte carta stampata. "Affari e spese folli. Dalle carte dell'indagine spunta anche una tonnellata di aragoste. Le ferie in regalo. Un prefetto si arrabbio': 'Quando gli hanno detto che doveva pagare non s'e' più' fatto vedere". "Fonsai? Un villaggio vacanze con premi per parenti e amici. Nel gruppo incarichi multipli e consulenze, ma nessuno obiettava" (Stampa, p. 11).

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    Sul Corriere, particolari sulla fuga di Gioacchino Paolo Maria Ligresti: "Il rifugio a 8 chilometri dal confine. Villa con piscina e vista sul lago" (p. 17). Ma il dato più' interessante e' lo scherzetto del cambio di cittadinanza: "Cittadino svizzero da 21 giorni, Paolo Ligresti evita il carcere" (Repubblica, p. 27). Anche lui, come Riva junior, che magico tempismo. Sparatona del Giornale: "Chi vuol fare di Ligresti il nuovo Gardini" (p. 9). No, don Salvatore e' di altra pasta. Ricordate come sono finiti quelli che gli rapirono la moglie.

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    7. VIA CRUCIS SOLFERINA
    L'ex badante di Veronica Lario in via Rovani, Urbanetto Cairo, mette un piedone al Corriere. Titolo ambiguo sul giornale della Juve: "Cairo socio di Rcs, e' Mister 3 per cento". Avra' mica pagato mazzette per cacciarsi in un ginepraio come Rizzoli? Scherzi a parte, visto come ha venduto Ogbonna alla Juve, forse ormai e' più' vicino alla Fiat che all'ex padrone Silvio.

    Poi apri il Corriere ed ecco un gIgantesco 'Ma facce ride!': "Rcs, Cairo con il 2,8%: 'Un mio contributo da editore puro" (p. 27). Si', il presidente del Torino l'ha fatto per la liberta' di stampa. Più' concreto il Messaggero: "Cairo ha il 2,8% di Rcs. Aria di intese con La7" (p. 20).

    NAZARBAYEV E BERLUSCONINAZARBAYEV E BERLUSCONI

    8. LA GIUSTIZIA HA I SUOI BINARI
    "Strage di Viareggio, 33 a processo. Alla sbarra i parenti delle vittime: 'Moretti si dimetta'" (Repubblica, p. 20). Ma l'ex sindacalista della Cgil gode di protezioni bipartigiane e al massimo verra' spostato ai vertici di qualche altro baraccone di Stato. A proposito, per l'angolo del buon umore ecco questo titolo della Stampa: "Letta riapre la pratica privatizzazioni. Si parte da Fincantieri, Fs e Poste" (p. 8). Peccato non poter coinvolgere gente come Riva e Ligresti.

    NAZARBAYEV E NAPOLITANONAZARBAYEV E NAPOLITANO

    9. UN BARLUME DI DIGNITA'
    A Milano "Lite e insulti tra D&G e il Comune. L'assessore: 'Niente spazi pubblici agli evasori fiscali'. Gli stilisti: 'Fate schifo e pieta''. Su Twitter scoppia la polemica, Pisapia costretto a intervenire" (Repubblica, p. 21). Avercene di gente con il senso dello Stato di questo D'Alfonso. Una parolina di plauso da Re Giorgio?

    Ma figuriamoci, per lui il famoso senso della patria e' graziare spioni Usa condannati in Italia. Intanto viene rinviato a giudizio anche Matteo Marzotto: per l'accusa avrebbe evaso tasse per 75 milioni (Stampa, p. 16). Ormai, nel mondo della moda, i più' creativi sono i commercialisti.

    colinward@autistici.org

     

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