vaccino covid
Niccolò Carratelli Paolo Russo per “la Stampa”
L'Italia da oggi ha ufficialmente un piano vaccini anti Covid. Roberto Speranza lo illustrerà nel pomeriggio in Parlamento. Nella riunione di ieri con i capigruppo di maggioranza, il ministro della Salute ha spiegato che l' obiettivo è «non far coincidere la terza ondata eventuale con la campagna vaccinale». Ed evitare l' obbligo, immunizzando 40 milioni di italiani solo con la forza della persuasione.
ROBERTO SPERANZA
Il problema però, oltre che come, è quando. Perché i tempi rischiano di essere molto meno rapidi di quanto si vorrebbe. E non è tanto un problema di autorizzazioni, visto che l' Ema (l' Agenzia europea per i medicinali) ha fatto sapere che il siero prodotto dalla coppia Pfizer-BioNTech sarà valutato entro il 29 dicembre, mentre quello targato Moderna dovrebbe ricevere il via libera alla distribuzione entro il 12 gennaio. Ma, a prescindere dall' approvazione dell' Ema, si prospetta una falsa partenza.
STABILIMENTO PFIZER DI PUURS
A fine gennaio - «tra il 23 e il 26», ha assicurato Speranza - si inizierà con la somministrazione delle dosi del vaccino Pfizer per 1,7 milioni di persone, tra operatori sanitari e pazienti delle Rsa. Poi, però, è probabile uno stop fino a marzo, quando dovrebbero arrivarne altre: a livello europeo «202 milioni di dosi entro il primo trimestre dell' anno», ha detto Speranza.
Freezer e "hub" vaccinali Il prodotto della Pfizer, al momento, è quello più a portata di mano e anche il più difficile da gestire. Gli stessi esperti del ministero della Salute sono consapevoli che, con una catena del freddo a -75° da rispettare, un conto è inoculare 3,4 milioni di dosi, un altro è iniettare gli oltre 23 milioni già opzionati dal nostro Paese tramite l' Ue. È vero che la stessa multinazionale americana si è impegnata a consegnare le dosi in contenitori speciali, capaci di conservarle per diversi giorni a temperature polari.
vaccino covid
Ma, una volta uscite dai super freezer portatili, le fiale nei normali frigo potranno essere conservate per una settimana al massimo. Ed è difficile immaginare di poter reperire in breve tempo altre centinaia di freezer speciali, come i 120 da acquistare per la prima fase della campagna vaccinale, che avverrà quasi esclusivamente negli ospedali.
Per immunizzare il resto della popolazione serviranno, infatti, molti più punti di vaccinazione, circa 2mila se resterà valido il rapporto di uno ogni 30mila abitanti.
Nel "Piano Speranza" si parla di ospedali, centri vaccinali delle Asl, studi dei medici di famiglia e dei pediatri, drive-in, palestre e fiere. Senza i freezer speciali, bisognerà mettere in piedi un complicato (e lungo) sistema di distribuzione, che faccia arrivare un po' per volta le dosi necessarie, in base a quanti avranno prenotato il vaccino.
quartier generale pfizer a new york
Un vaccino non fa primavera Il vaccino dell' altra azienda americana, Moderna, dà meno problemi di conservazione, essendo sufficiente una temperatura di -20°. Ma le prime dosi prodotte sono tutte opzionate dagli Stati Uniti e da noi le fiale cominceranno ad arrivare probabilmente da marzo. Infine, il vaccino europeo targato AstraZeneca, realizzato dall' università di Oxford e dall' azienda italiana Irbm. Pur essendo il più economico e il più facile da distribuire (resta stabile per un mese a temperatura compresa tra -2° e -8°), è nettamente indietro. Anche il presidente del Consiglio superiore di sanità e uomo forte del Cts, Franco Locatelli, ha parlato di ritardo inevitabile per l' approvazione da parte dell' Ema.
FRANCO LOCATELLI
L' Agenzia vorrà verificare la questione della mezza dose, somministrata per errore a una piccola parte dei volontari, sui quali avrebbe però dimostrato un' efficacia del 90%, contro il 62% rilevato con la doppia dose piena. Per gli altri vaccini opzionati dall' Europa (Sanofi, Johnson&Johnson e Curevac) si guarda alla seconda metà del 2021, perché la sperimentazione deve ancora entrare nel vivo.
Prenotazione e tessera Quanto alla priorità di somministrazione, nel piano di Speranza si prevede di vaccinare prima gli ultra ottantenni e poi a scendere i meno anziani.
Non sembra essere contemplata, almeno per ora, una corsia preferenziale per le patologie più gravi oggi esenti dal ticket.
vaccino
Il vaccino si potrà prenotare da un portale e da una app dedicati, che serviranno anche a segnalare l' appuntamento per inoculare la seconda dose. Preferibilmente senza somministrare un prodotto diverso dal primo. Sono previsti poi test sierologici a campione, per verificare in corso d' opera la capacità dei vaccini di generare anticorpi. Una tessera vaccinale documenterà l' avvenuta immunizzazione e potrà essere in seguito richiesta per gli spostamenti in Italia e all' estero.