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    L’OCCIDENTE FA SEMPRE LO STESSO ERRORE: PENSARE DI ESSERE IL CENTRO DEL MONDO – DALLO SRI LANKA ARRIVA UN DISPERATO APPELLO ALLA RUSSIA: IL CAPO DELLO STATO NON SA PIÙ CHE FARE PER RISOLVERE LA CRISI ECONOMICO-ISTITUZIONALE E HA CHIAMATO PUTIN PER FARE RIFORNIMENTO DI PETROLIO. OVVIAMENTE “MAD VLAD” HA SUBITO ACCONSENTITO SENZA FARE TROPPE FISIME. E COSÌ HA AGGIUNTO UN ALTRO ALLEATO ALLA SUA LISTA…


     
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    Sergei Lavrov Gotabaya Rajapaksa Sergei Lavrov Gotabaya Rajapaksa

    1 - G20: Mosca, fallito il tentativo occidentale di isolarci

    (ANSA) - Alla riunione del G20 in Indonesia l'Occidente ha fallito nel tentativo di isolare la Russia. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, secondo quanto riporta la Tass. Il ministero russo, dopo una riunione a cui ha partecipato Serghiei Lavrov, ha riferito che "molti partner hanno dato un chiaro segnale che è inaccettabile isolare la Russia e che le sanzioni unilaterali hanno conseguenze negative".

     

    2 - APPELLO A MOSCA DALLO SRI LANKA SENZA BENZINA

    Paolo Salom per il “Corriere della Sera”

     

    vladimir putin vladimir putin

    Tra paria ci si intende. Potrebbe essere questa la morale dell'ultimo, disperato tentativo di chiedere aiuto da parte del presidente dello Sri Lanka. L'isola-Stato, un tempo conosciuta come Ceylon e fiore all'occhiello del colonialismo britannico, è precipitata in una crisi economico-istituzionale che si aggrava di giorno in giorno, e pare non aver ancora toccato il suo nadir.

     

    Con la banca centrale rimasta senza riserve di valuta estera, il primo default dall'indipendenza (1948) dichiarato una decina di giorni fa, ora il Paese non ha più carburante: le scorte di petrolio si sono asciugate fino all'ultima goccia. Così il capo dello Stato, Gotabaya Rajapaksa, ha pensato bene di telefonare a Vladimir Putin per «chiedere umilmente aiuto». Pare che la conversazione abbia dato i suoi frutti e che il leader del Cremlino abbia accettato di aprire una linea di credito in cambio di forniture di oro nero, di cui la Russia è notoriamente ricca anche se, ultimamente, per via delle sanzioni, ha avuto non poche difficoltà a concludere contratti. Putin è evidentemente l'ultima spiaggia per lo Sri Lanka, agitato in queste settimane da disordini e rivolte dei cittadini esasperati per una crisi che sta riducendo in miseria migliaia di famiglie.

    mahinda rajapaksa xi jinping mahinda rajapaksa xi jinping

     

    Non manca soltanto la benzina: anche i generi di prima necessità sono spariti dagli scaffali e, quando si trovano, hanno prezzi talmente gonfiati dall'inflazione che ben pochi possono permetterseli. Di recente, Rajapaksa, che pure aveva accettato - sull'onda delle proteste -di «licenziare» il primo ministro (suo fratello Mahinda), per ottenere aiuti si era rivolto alla Cina, la prima creditrice del Paese tropicale un tempo paradiso del turismo. Evidentemente, il prezzo da pagare in termini di garanzie era troppo alto. In attesa dell'Fmi (che chiede riforme verificabili) sulla piazza è rimasto soltanto un «amico», Putin. E ora lo Sri Lanka rischia di cadere dalla padella nella brace. Letteralmente.

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