alexei navalny
Roberto Fabbri per "il Giornale"
L' Occidente si mobilita per salvare la vita di Aleksei Navalny. Stati Uniti e Unione Europea hanno richiamato Mosca alla propria responsabilità «di fronte al mondo» minacciando conseguenze se l' avversario politico numero uno del presidente Putin non dovesse uscire vivo dal famigerato penitenziario di Pokrov in cui è rinchiuso da poco più di due mesi, e ne hanno chiesto la liberazione immediata.
alexei navalny
La famiglia di Navalny, come è noto, ha denunciato le condizioni di salute estremamente precarie del blogger, che è in sciopero della fame dallo scorso 31 marzo per protesta contro le condizioni di detenzione, e la figlia ha chiesto attraverso Twitter che un medico di fiducia possa visitarlo. Ma il Cremlino ha risposto picche: il ritornello è sempre lo stesso, «è un affare interno della Russia», «non accettiamo interferenze», e poi il detenuto Navalny non starebbe affatto male come si pretende, ma cercherebbe solo di attirare su di sé indebite attenzioni. Quindi niente visite mediche.
ik 2, il centro di detenzione di navalny 1
L' ambasciatore russo a Londra, interrogato dai giornalisti sull' argomento, ha usato parole molto rivelatorie. «Non permetteremo che Navalny muoia in carcere», ha dichiarato Andrej Kellin facendo per un attimo sospettare che Putin avesse deciso di mostrare un volto umanitario. Ma subito dopo ha meglio chiarito il suo pensiero: «Si comporta come un delinquente mi fa male un braccio, mi fa male una gamba, mi fa male la schiena nessun detenuto di quella prigione si comporta come lui. Vuole soltanto attirare l' attenzione dei media internazionali, ma la verità è che le cure mediche gli sono garantite come a tutti gli altri e che in nessun Paese occidentale i medici privati sono ammessi in carcere».
NAVALNY
Affermazioni discutibili, non soltanto perché in nessun Paese occidentale si finisce in galera per false accuse su input politico, ma soprattutto perché i problemi di insensibilità agli arti lamentati da Navalny sarebbero conseguenza dell' avvelenamento da novichok subito nello scorso agosto, e proprio per evitare che questo venga accertato gli verrebbe negata una visita medica indipendente. La «soluzione» che le autorità carcerarie prospettano per il caso Navalny è semmai l' alimentazione forzata, da attuarsi anche con luna camicia di forza.
ik 2, il centro di detenzione di navalny 3
Le reazioni di protesta contro il trattamento inflitto ad Aleksei Navalny sono venute anche dalla società russa, e questa è una notizia considerando i seri rischi che si corrono esponendosi. Un gruppo di medici staziona polemicamente all' esterno del penitenziario capeggiato da Anastasia Vasilieva, leader di un sindacato sostenuto dallo stesso Navalny, che ha detto senza mezzi termini che «è crudele e mostruoso negare l' accesso di medici a un uomo che sta per morire».
A livello politico, invece, un gruppo di undici rappresentanti dell' opposizione eletti nei Parlamenti regionali ha scritto una lettera a Vladimir Putin in cui gli si chiede di rispondere della sua responsabilità di fronte al mondo (oltre che dei suoi familiari) di ciò che accade nelle prigioni federali e di permettere che sia visitato subito da un medico di fiducia. «Consideriamo quello che sta accadendo si legge nella lettera al presidente russo come un attentato alla vita di un politico, commesso per odio personale e politico».
vladimir putin
I collaboratori di Navalny, intanto, hanno invitato i suoi sostenitori a interrompere la pausa decisa settimane fa delle manifestazioni di protesta e a scendere nelle strade delle città russe la sera di mercoledì prossimo, dopo il discorso che Putin terrà alla nazione.
Oggi si tratterà della questione Navalny nel vertice europeo che si occuperà del caso denunciato dalle autorità ceche, il coinvolgimento dei servizi segreti militari russi in un mortale attentato perpetrato nel 2014 che ha portato all' annunciata espulsione dal Paese di 18 diplomatici di Mosca.
avvelenamento navalny alexei navalny alexey navalny ik 2, il centro di detenzione di navalny 2