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    L'ODISSEA DEI BABY MIGRANTI AFGHANI: DENTRO A UN TIR DALLA ROMANIA FINO A DESIO, VICINO MILANO - SEI RAGAZZINI, CINQUE MINORENNI E UN 24ENNE, HANNO VIAGGIATO PER DUEMILA CHILOMETRI AL BUIO, SENZA ACQUA NE' CIBO - GLI AUTISTI HANNO GIURATO DI NON SAPERNE NULLA, MA SPESSO SONO L'ULTIMO ANELLO DELLA FILIERA DEI TRAFFICANTI DI UOMINI - CON L'AUMENTO DEI CONTROLLI NEL MEDITERRANEO LA PISTA DEI BALCANI E' QUELLA PIU' BATTUTA DAI MIGRANTI...


     
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    Fabio Poletti per La Stampa

     

    Polizia perquisce il camion Polizia perquisce il camion

    I più fortunati si infilano in un cassone di un Tir. I più coraggiosi, o i più disperati, si agganciano ai semiassi dei camion con la cintura dei pantaloni. Sei giovanissimi afghani, due sedicenni, tre diciassettenni, uno di 24 anni, per fortuna tutti vivi, li hanno scoperti l'altra mattina a Desio, nascosti tra scatole e pezzi di ricambi per auto.

     

    Si erano intrufolati nel camion in Romania, poi al buio, senza acqua, senza cibo, avevano affrontato il viaggio di 2000 chilometri, durato oltre due giorni. Le loro condizioni sono sufficientemente buone. Erano disidratati per il gran caldo e affamati. Disorientati dopo 48 ore nel buio assoluto.

     

    Migranti Migranti

    Il ritrovamento è avvenuto in un'azienda logistica della cittadina brianzola. Gli addetti della società stavano scaricando il Tir quando da dietro le scatole sono spuntati sei paia di occhi spaventati. Soccorsi e rifocillati, sottoposti alle misure di prevenzione per il Covid, i cinque minorenni sono stati affidati alle strutture assistenziali del Comune, mentre il maggiorenne è stato accompagnato in Questura.

     

    Per tutti sono iniziate le pratiche per la richiesta di asilo. I carabinieri stanno valutando la posizione dei due autisti del camion, un uomo e una donna, entrambi rumeni. Loro hanno giurato di non sapere nulla, di non essersi accorti di nulla. Ma spesso sono gli stessi autisti dei mezzi pesanti, l'ultimo anello della filiera dei trafficanti di uomini, a far salire a bordo dei loro mezzi profughi e clandestini, dietro il pagamento di svariate centinaia di dollari, solo per loro.

     

    Migranti 3 Migranti 3

    Ricostruire la rete di passeur che sta dietro a questi viaggi non è facile, ammette il Procuratore presso il Tribunale dei Minori di Milano Ciro Cascone: «È difficile risalire alle organizzazioni che approntano questi viaggi. Gli arrivi più frequenti sono a Torino, Milano e in Emilia. A viaggiare in questo modo sono soprattutto giovanissimi, il biglietto lo pagano i genitori per cercare di garantire un futuro migliore ai loro figli».

     

    Da quanto sono riusciti ad accertare i carabinieri, questo gruppo era arrivato dall'Afghanistan fino Cluj-Napoca, al confine tra Romania e Ungheria, dopo un primo viaggio di 4 mila chilometri, riuscendo a salire sul Tir con destinazione Desio. Ma la meta finale che avrebbero voluto raggiungere i sei giovanissimi migranti era Barcellona. Con l'aumento dei controlli nel Mediterraneo, la pista dei Balcani è quella più battuta dai migranti. Via strada passando per la Romania o in traghetto, dalla Grecia con destinazione Italia. Ma è una via lastricata di morti.

     

    Migranti 2 Migranti 2

    Nel 2008 il tredicenne Zaher Rezai rimase stritolato sotto le ruote del Tir quando era già a Mestre. Nel 2017 a Cesena, venne trovato il corpo di un uomo sui 40 anni, che aveva viaggiato nascosto in un Tir carico di macchinari, attraversando in traghetto l'Adriatico da Patrasso ad Ancona. Di lui non si seppe mai il nome.

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