Nicola Lillo per La Stampa
fondo cerberus
Il fondo di investimenti americano Cerberus avrebbe avanzato una proposta per l’acquisto di Alitalia. E non di una sola parte dell’azienda, ma di tutto il perimetro aziendale. Una mossa che, secondo fonti vicine al dossier, «potrebbe modificare la corsa per il controllo dell’aerolinea». Lo scrive il Financial Times, spiegando che il fondo Usa, con asset per oltre 40 miliardi di dollari, avrebbe avanzato una proposta del valore compreso tra i 100 e i 400 milioni di euro, a patto di una “completa ristrutturazione”.
ALITALIA
Oltre all’offerta del fondo ci sono altre sei proposte, ma queste sono destinate o alla parte volo o alla parte handling. Le più importanti sono quelle di Lufthansa e di Easyjet, interessate ad una parte della flotta, dei piloti e della manutenzione. Il fondo comunque, secondo le regole europee, non potrà avere più del 49 per cento della nuova azienda, dovendo quindi allearsi con uno o più partner.
COMMISSARI ALITALIA GUBIOSI PALEARI LAGHI
Secondo il giornale della City, Cerberus avrebbe considerato la gara pubblica «troppo restrittiva». Ma il fondo si è comunque detto interessato, a patto di ristrutturare l’azienda. Secondo il quotidiano inglese, Cerberus avrebbe approfondito a lungo il dossier Alitalia, anche con incontri tra i rappresentanti e i commissari straordinari scelti dal governo.
LUFTANSA
È possibile che il fondo abbia proposto il mantenimento di una quota pubblica nell’azionariato di Alitalia, mentre ai sindacati sarebbe sottoposta una forma «di condivisione dei profitti». Condizioni che, riferisce il Ft, potrebbero essere accolte con scetticismo dalle autorità italiane.
Intanto continuano le trattative tra le parti interessate e i tre commissari della compagnia, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. L’accordo con l’acquirente dovrà essere sottoscritto entro il 30 aprile, poi ci saranno tra i 4 e i 6 mesi per trovare l’intesa con i sindacati e ottenere il via libera dell’antitrust europeo. L’ex compagnia di bandiera ha ossigeno in cassa ancora per più di un anno, grazie ai 900 milioni di prestito pubblico concesso dallo Stato.
EASYJET